Se nel 2025 la sessualità è ancora un tabù, allora il problema è serio. Dalla necessità di liberarmi da stereotipi, imbarazzi e curiosità nasce Punto Z, uno spazio in cui sentirsi liberi di parlare di sesso senza filtri, senza vergogna e senza censure.
Fatti, verità scomode e quel tocco di pepe che non guasta mai. Pronti?
Bene, perché la vostra Millo di fiducia lo è. Benvenuti a Punto Z.
Non importa come la chiamate: pompino, bocchino, fellatio, la sostanza è sempre la stessa. La fellatio è una delle pratiche sessuali più diffuse, eppure rimane avvolta da un’aura di mistero e imbarazzo. È amata, richiesta, spesso data per scontata, ma anche vittima di una narrazione un po’ tossica.
Se da un lato troviamo chi la esalta come il Santo Graal del piacere, dall’altro c’è chi la vede come un atto di sottomissione o una fastidiosa formalità da sbrigare in camera da letto. Ma cosa c’è di vero in tutto questo?
Facciamo un po’ di chiarezza su perché piace così tanto, cosa c’è dietro il doppio standard di genere e quali sono i falsi miti da sfatare.
Perché la fellatio è così amata?
Ovviamente, c’è il piacere fisico. L’area genitale maschile ha una concentrazione altissima di terminazioni nervose, e la stimolazione orale può creare una gamma di sensazioni uniche rispetto al sesso penetrativo. È la combinazione tra calore, umidità, movimento e pressione a rende la fellatio un’esperienza estremamente intensa.
Ma ridurre tutto a una questione di terminazioni nervose sarebbe troppo semplicistico. Il sesso, lo sappiamo bene, non è mai solo fisico: è un’alchimia di corpi, menti ed emozioni. E qui entra in gioco il lato psicologico.
La fellatio, infatti, non è solo una questione di stimolazione, ma di dinamica di potere, vulnerabilità e connessione emotiva. Per molti, è un atto di intimità profonda, che accorcia le distanze e crea un senso di vicinanza difficile da replicare in altri modi.
Dare piacere è, a sua volta, una forma di piacere. Il sesso orale può essere eccitante non solo per chi lo riceve, ma anche per chi lo pratica: l’idea di far godere il partner, di avere un controllo attivo sul piacere altrui, di generare una reazione così intensa, può essere di per sé altamente erotica.
Allo stesso tempo, per chi riceve, c’è spesso una sensazione di abbandono al piacere e di totale accoglienza. Essere al centro dell’attenzione erotica, percepire il desiderio dell’altro attraverso il contatto, il respiro e la lingua, può amplificare il senso di eccitazione.
Ma come ogni cosa che riguarda il sesso, anche il lato psicologico della fellatio è soggetto a influenze culturali e sociali, ed è qui che iniziano a emergere le contraddizioni e i doppi standard di genere.

Dimensione psicologia
Alcuni trovano eccitante l’idea di dare piacere, di essere completamente concentrati sul corpo dell’altro, senza distrazioni. Per molti uomini, invece, il sesso orale rappresenta un atto di devozione erotica, un momento in cui ci si sente desiderati al massimo.
Ma c’è un’altra componente, spesso sottovalutata: il ruolo del controllo e della sottomissione. Alcuni lo vedono come un atto di dominio, altri come un gesto di abbandono e fiducia. Ed è qui che entrano in gioco i retaggi culturali e le idee sbagliate.
Il doppio standard: perché è vista in modo diverso dal cunnilingus?
Se c’è una cosa che il sesso orale ha sempre evidenziato, è il doppio standard di genere.
La fellatio è considerata quasi “dovuta” in molte dinamiche eterosessuali, mentre il cunnilingus viene percepito come un lusso, un atto extra, qualcosa di “facoltativo”.
Per molte donne, la fellatio viene vissuta come un obbligo implicito, mentre ricevere sesso orale può essere un argomento più delicato.
Il piacere maschile è sempre stato più “normale”, più accettato, mentre quello femminile ha ancora addosso lo stigma della vergogna e del pudore che, la nostra società patriarcale ci ha instillato nella mente.
Questa disparità si riflette anche nei numeri: secondo un sondaggio del Censis, il 95% delle donne eterosessuali dichiara di praticare regolarmente la fellatio, mentre solo il 60% riceve con la stessa frequenza il cunnilingus. E questa statistica dovrebbe far riflettere.
Ma attenzione: la questione non è solo di genere. Per gli uomini, c’è un altro grande ostacolo: la paura del giudizio.
Se la fellatio è vista come normale, il cunnilingus viene ancora vissuto da alcuni come un atto di “sottomissione”. Il risultato? Molti uomini ricevono più di quanto danno, creando uno squilibrio che sarebbe ora di riequilibrare.


Smontiamo le leggende metropolitane
Come ogni pratica sessuale, anche il sesso orale è circondato da un mare di assurdità. Vediamo i principali falsi miti:
- “Più lo fai, più sei una poco di buono”
→ Ma basta con questa mentalità tossica. La sessualità non definisce il valore di una persona. - “Se non lo fai, sei frigida”
→ No. Nessuno deve sentirsi obbligato a fare qualcosa che non desidera. Il sesso è piacere, non dovere. - “Più è profondo, più piace”
→ Sbagliato. La parte più sensibile è all’inizio del pene, non in gola. Niente ansia da prestazione, grazie. - “Se lo fai, lui si innamora”
→ Ma anche no. L’attrazione sessuale è una cosa, i sentimenti un’altra. Non confondiamoli.
Come rendere la fellatio più piacevole per entrambi?
La fellatio non è solo un atto di piacere, ma anche un momento di complicità e divertimento. Ecco qualche consiglio per viverla al meglio:
Comunicazione: Chiedere cosa piace al partner non è un’eresia. Anzi, può fare la differenza.
Variazione: Alternare ritmo, pressione e movimenti è la chiave per non rendere tutto monotono.
Usa anche le mani: Non solo bocca, ma anche lingua, mani, respiro. Il mix è sempre la soluzione migliore.
Mai farlo solo per “dovere”: Se non ti piace, il partner se ne accorge. E non c’è niente di più sexy di qualcuno che si diverte davvero.
Il lubrificante è tuo amico: Non abbiate paura di usarlo. Aiuta a rendere tutto più fluido e piacevole.

Esplorare è bello!
Alla fine della fiera, il sesso orale non è un obbligo, né un test da superare. È solo una delle tante espressioni del piacere, e come tale dovrebbe essere vissuta senza pressioni e senza ansia da prestazione.
Se vi piace, fatelo. Se non vi piace, non fatelo. Semplice, no?
L’importante è vivere la sessualità con leggerezza, consapevolezza e rispetto reciproco. Perché non esiste un modo giusto o sbagliato di fare sesso: esiste solo il modo che fa stare bene entrambi.
Alla prossima puntata di Punto Z, dove continueremo a esplorare il sesso con quella giusta dose di ironia che serve per affrontare l’argomento. Perché parlare di sesso non è mai stato così necessario – e così divertente.
Foto: Pinterest; Cosmopolitan