Frammenti di vita con Alessandra Esposito

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Alessandra Esposito è una donna che vive di emozioni, ricordi e storie. Il suo primo libro, Frammenti di Frastuono, è un mosaico di 12 racconti che intrecciano passato e presente, momenti di smarrimento e di ritrovata consapevolezza. 

Un viaggio personale che, una volta messo nero su bianco, è diventato universale, trovando risonanza nei cuori dei lettori. Alessandra, originaria di Procida, è una scrittrice che ha deciso di mettere ordine nei suoi Frammenti, nel suo mondo interiore, condividendolo con autenticità e coraggio.

In questa intervista, Alessandra si racconta a cuore aperto: dalla nascita del libro, al legame con la sua terra, fino ai sogni per il futuro. Le sue parole non sono solo frammenti di un percorso, ma finestre su una persona che ha trovato nella scrittura un modo per dialogare con se stessa e con il mondo.

Alessandra, prima di parlare del tuo libro, vuoi raccontaci chi sei? Non solo la scrittrice, ma la persona: il tuo percorso, le tue passioni e quei frammenti di vita che ti hanno portata fino a qui.

Certo, Camilla, eccomi qui. Nel libro mi metto a nudo, e ora provo ad aprirmi anche con te! Come dico nel libro, sono bambina e donna allo stesso tempo: l’età anagrafica non conta. Sono una persona curiosa, sempre in cerca di storie, emozioni e piccole cose che fanno la differenza. Penso che siano proprio queste a dare senso alla vita: sorrisi, gesti, sguardi e parole. Amo scrivere da sempre, ma ho anche altre passioni: i viaggi, la pittura e, ovviamente, la mia isola, Procida, che porto sempre nel cuore. La mia vita è fatta di tanti frammenti, momenti belli e altri un po’ caotici, ma tutti mi hanno insegnato qualcosa e mi hanno portata qui, a raccontarmi attraverso questo libro.

Alessandra Esposito

Frammenti di Frastuono è il tuo esordio letterario. Come è nato questo libro? Cosa ti ha spinta a mettere nero su bianco questi frammenti di emozioni?

È nato quasi senza che me ne accorgessi. Scrivere è sempre stato un modo per mettere ordine nei miei pensieri, e a un certo punto ho realizzato che quei pensieri meritavano di essere condivisi. Mi ha spinta la voglia di lasciare qualcosa di autentico, di mio, che magari potesse risuonare con le vite di chi legge. Ma soprattutto, volevo incoraggiare tutti a fare altrettanto, magari con la scrittura o semplicemente aprendosi agli altri, perché oggi, più che mai, condividere aiuta tutti.

12 frammenti, 12 racconti. C’è uno di questi che senti più vicino a te o che rappresenta un momento particolarmente importante della tua vita?

Difficile sceglierne uno! Ogni frammento è un pezzo di me, ma ce n’è uno che mi tocca sempre particolarmente: quello in cui racconto la sensazione di “perdersi” per poi ritrovarsi. È un tema che mi accompagna da sempre e che credo sia universale. Tante volte mi sono persa e tante volte mi perderò ancora, ma oggi posso dirti che proverò sempre a dare un senso a ciò che mi succede, per poi ritrovare o scoprire una nuova me.

Nel libro si parla tanto di emozioni e di ricordi. È stato più un viaggio verso il passato o un modo per fare pace con alcune parti di te?

Direi entrambe le cose. Scrivere mi ha permesso di guardare al passato con occhi nuovi e di accettare parti di me che magari avevo messo da parte. È stato un viaggio a volte intenso, ma liberatorio. Mi ha fatto bene, e spero possa fare bene anche a chi legge. Come scrivo nel libro, il passato insegna, il futuro ci permette di vivere e il presente ci regala consapevolezza. Tutto dipende da noi.

Procida, le tue radici. Quanto di questa isola e del suo spirito ritroviamo nel tuo libro? Hai qualche legame speciale con i luoghi di cui scrivi?

Procida è ovunque, in ogni pagina, anche quando non viene nominata. È il mio rifugio, il luogo dove torno sempre per ricaricarmi e ritrovare me stessa. Molti dei luoghi descritti nel libro sono ispirati alla mia isola, anche se lascio che il lettore li immagini e li faccia suoi. Procida è casa, è famiglia, è amore e affetti… tutto quello che chi legge può ritrovare ovunque voglia.

Quando hai capito che volevi scrivere un libro? C’è stato un momento preciso o è stato qualcosa che si è costruito nel tempo?

Non c’è stato un momento preciso, è stato più un crescendo. Scrivere è sempre stato naturale per me, ma l’idea di un libro si è fatta strada piano piano. Un giorno, rileggendo i miei appunti, ho pensato: ‘Perché no? Forse vale la pena condividere tutto questo.’ Mi sono guardata allo specchio e ho detto: ‘Ale, provaci!’ ed eccoci qui, con il mio libro tra le mani.

Casa Sanremo Writers 2025: mica male come esordio, no? Che effetto ti ha fatto essere selezionata? Te lo aspettavi?

È stata una sorpresa enorme! Quando la mia casa editrice, SBS Edizioni, mi ha parlato di questa possibilità, non me l’aspettavo. Quando ho ricevuto la notizia ero felicissima. È una bellissima opportunità per conoscere, condividere e crescere. Un riconoscimento che mi dà ancora più motivazione per continuare a scrivere e mettermi in gioco.

Scrivere è un’esperienza intensa, a volte anche faticosa. Come hai vissuto questo processo? C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare?

Ci sono stati momenti difficili, soprattutto quando le parole non venivano come volevo, o quando rileggevo e non mi sentivo soddisfatta. Ma in fondo ho sempre sentito che questo libro sarebbe nato. Mi sono concessa i miei tempi, e alla fine è stato più che gratificante. Il mio messaggio per la Gen Z, che è già consapevole e matura, è: non smettete mai di rincorrere i vostri sogni e provateci!

I lettori di Frammenti di Frastuono che feedback ti stanno dando? C’è qualcosa che ti ha sorpresa o emozionata in modo particolare?

I feedback sono stati davvero emozionanti. Mi colpisce quando qualcuno mi dice che si è riconosciuto in uno dei racconti. È incredibile come le storie possano creare connessioni così profonde. Ma quello che mi emoziona di più è vedere come ognuno padroneggi il libro a modo suo. Frammenti di Frastuono non è più il mio libro, ma di chi lo legge.

Ora che hai pubblicato il tuo primo libro, ti senti ufficialmente una scrittrice?

Mi sento una scrittrice in divenire, un piccolo uccellino che sta imparando a volare. Questo è un punto di partenza, non un arrivo. Ho ancora tanto da imparare e tante storie da raccontare.

E per il futuro? Hai già altre storie o idee che ti girano per la testa?

Assolutamente sì! Altri frammenti sono pronti nel cassetto, ma sto pensando anche di trasformarli in storie vissute. Chissà, vedremo!

Chiudiamo con un augurio. Cosa auguri a te stessa e ai tuoi lettori?

A me stessa auguro di non perdere mai l’entusiasmo e la passione. Ai lettori, grazie per ogni parola e ogni emozione. Spero che i miei frammenti possano essere anche un po’ vostri.