Bionda o Mora? Il Grande Scontro degli Stereotipi

da | LIFESTYLE

(Spoiler: Non Ne Uscite Vive)

Bionda o mora? È una domanda che sembra innocente, e invece nasconde un intero universo di stereotipi assurdi. Perché, diciamolo: a seconda del colore dei capelli, sei già inquadrata come persona – e non c’è scampo.

Bionda? Sei stupida, frivola, ti spalmi la crema solare come un rituale sacro e probabilmente hai riso quando hanno fatto quella battuta che non avevi capito. Mora? Sei intensa, affidabile, passionale… ma un po’ troppo seria, e i tuoi peli post-ceretta potrebbero tranquillamente arredare un loft. Insomma, in questo gioco non vince nessuna, ma sicuro ci si diverte. Quindi… Bionda o Mora?

“Ma Io Sono Bionda…”


Ah, la bionda. Quella che, per definizione, non sa dove sta andando, ma lo fa con stile. Dal cinema classico alla cultura pop, la bionda è sempre stata sinonimo di leggerezza e ingenuità, un cliché che ha preso vita con personaggi come Marilyn Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde.

Poi è arrivata Elle Woods in La rivincita delle bionde, che ha deciso di ribaltare il tavolo con i suoi tailleur rosa e una laurea in legge ad Harvard. Grazie, Elle, per averci ricordato che puoi amare i Chihuahua e smontare un caso legale con un solo colpo di tacco. E oggi? Pensiamo a Margot Robbie in The Wolf of Wall Street o a Barbie nel recente film di Greta Gerwig. Bionda sì, ma nessuno osi sottovalutarle: sanno esattamente cosa vogliono e come ottenerlo. E noi? Noi le amiamo, soprattutto quando sbagliano strada e ti dicono: “Ma io sono bionda…” con un sorriso che ti fa perdonare tutto.

Selvaggia, Sensuale… semplicemente Mora!


Se la bionda è la leggerezza, la mora è tutto il resto. Quella che ti travolge con la sua intensità, quella che sa esattamente come guardarti per farti venire i sensi di colpa anche quando non hai fatto nulla di sbagliato. Nei film, le more sono le donne da temere: Sophia Loren, Ava Gardner, ma anche Angelina Jolie in Tomb Raider o Eva Green in Casino Royale. Seducenti, sì, ma con un’aura di mistero e pericolo che non ti lascia mai tranquillo.

E poi c’è la leggenda delle more peccaminose. È così che ci immaginano: un misto di telefono erotico e femme fatale. Voglio dire, si presume addirittura che Eva fosse mora. Noi more, insomma, abbiamo portato l’umanità sulla terra, ma l’abbiamo anche condannata a una vita di supplizi per colpa della nostra eroticità. Chiamatela pure leggenda, ma io preferisco chiamarla superpotere.

Bionda o Mora nel Cinema


Nel cinema, il colore dei capelli non è mai stato solo un dettaglio: è un intero tratto caratteriale. Grace Kelly, bionda, è stata l’incarnazione della perfezione glaciale in Caccia al ladro. Ingrid Bergman, mora, ha portato un dramma interiore che ha definito la sua Casablanca. Poi arrivano personaggi moderni che giocano con questi stereotipi: Daenerys Targaryen (Game of Thrones), la bionda con i draghi, che decide di incendiare tutto e rimettere in discussione ogni pregiudizio. Oppure Morticia Addams, mora, regina del gotico e del sarcasmo, che ci ricorda che l’eleganza non ha bisogno di troppa luce.

E oggi? Sex and the City ha creato archetipi per tutti i gusti: Carrie (bionda) è il disastro sentimentale per eccellenza, Charlotte (mora) la perfezionista romantica. E nel mezzo ci siamo noi, che a seconda dell’umore ci sentiamo più Carrie o più Charlotte, ma con l’energia di Samantha.

A ogni Mora la sua Bionda

Non è un caso se spesso, nella vita come nei film, bionde e more sono migliori amiche. È una questione di equilibrio universale: dove una è caos, l’altra porta calma (o almeno ci prova). Pensate a Blair e Serena in Gossip Girl: la mora elegante e calcolatrice, sempre pronta a dominare la scena con astuzia, e la bionda luminosa e spontanea, che riesce a farsi amare da tutti con il minimo sforzo. Insieme, sono la tempesta perfetta di drammi e risate.

Nella realtà, funziona uguale: la bionda ti convince che andare a una festa last minute è l’idea del secolo, mentre la mora è quella che, il giorno dopo, ti accompagna a casa tenendoti i tacchi in borsa. E quando le parti si invertono – perché succede, sempre – scopri che la forza di questa amicizia non sta nel colore dei capelli, ma nella certezza che una ci sarà sempre per l’altra.

Alla fine, bionde o more, abbiamo tutte giocato almeno una volta con questi stereotipi. Ci abbiamo riso sopra, li abbiamo usati a nostro favore e, diciamolo, li abbiamo anche superati. Perché il colore dei capelli non è mai stato una gabbia: è solo un’altra sfumatura di chi siamo.

Quindi, la prossima volta che ti chiedono se sei “più da bionda” o “più da mora”, rispondi con un sorriso: “Sono tutte le versioni di me che voglio essere. E oggi, decido io che colore indossare.”

Perché il vero lusso non è essere bionda o mora. È essere te stessa, ogni giorno, a prescindere dal colore della tua chioma.