I British Fashion Awards amano e premiano la moda italiana

da | Fashion

Milano, Parigi, Londra, New York: le fashion week si moltiplicano, nel tempo, in tutto il mondo, eppure sono ancora queste le vere capitali della moda.

Le quattro città giocano un ruolo fondamentale e hanno caratteri profondamente diversi, così come diverso è il loro approccio alla moda e diversa è la visione: in questo risiede la ricchezza, nel fatto che – tutte insieme – riescano a comporre un quadro che racconta le molteplici sfaccettature del vestire contemporaneo.

In una cosa, però, le quattro città e irispettivi Paesi si assomigliano: in tutti esiste un ente che si occupa in maniera specifica e sistematica della promozione del settore moda.

Camera Nazionale della Moda Italiana, Fédération de la Haute Couture et de la Mode, British Fashion Council, Council of Fashion Designers of America: i quattro enti (rispettivamente italiano, francese, britannico e statunitense) non hanno scopo di lucro ma ne hanno uno ben più importante, quello di difendere e diffondere il patrimonio culturale di ogni Paese rispetto alla materia moda.

Non solo, i quattro enti lavorano insieme per darsi reciproco supporto e per creare un network internazionale di eccellenza che sia in grado di portare avanti tradizione e progresso allo stesso tempo: in questa ottica, vengono concertate le fashion week e vengono realizzate alcune manifestazioni il cui scopo è assegnare premi orientati a valorizzare il meglio della moda internazionale.

Il British Fashion Council(BFC in acronimo) ha appena celebrato i suoi Fashion Awards 2017, in partnerhip con Swarovski: i vincitori sono stati premiati il 4 dicembre durante una cerimonia di gala che si è tenuta presso la Royal Albert Hall di Londra.

Lanciati nel 1986, i Fashion Awards sono diventati uno dei premi più prestigiosi in Europa, una sorta di Oscar della Moda: l’evento ha anche il merito di raccogliere fondi per finanziare le future generazioni di talenti.

La giuria dell’edizione 2017 si è avvalsa di 2mila addetti ai lavori (tra cui giornalisti, esperti del retail e specialisti della creatività) provenienti da oltre 38 Paesi di tutto il mondo.

Tra le categorie più seguite della manifestazione, figurano due premi molto ambiti: quello per lo stilista e quello per il business leader dell’anno.

Le nomination per la categoria International Designer of the year vedevano quest’anno ben due italiani tra i cinque finalisti, ovvero Alessandro Michele per Gucci e Maria Grazia Chiuri per Dior: Alessandro Michele era inoltre in lizza anche per la categoria Accessories Designer of the Year.

Un altro italiano, Marco Bizzarri, CEO di Gucci, era invece in lizza nella categoria Business Leader.

Com’è andata?

Com’è infine andata per l’Italia nel corso della serata del 4 dicembre, presentata dall’attore Jack Whitehall e dalla top model Karlie Klossal cospetto di una platea di circa 4mila ospiti?

Per il nostro Paese i premi sono stati infine ben tre, quello riconosciuto a Marco Bizzarri – che ha vinto nella sua categoria – nonché due premi speciali e prestigiosi riconosciuti a Donatella Versace e a Maria Grazia Chiuri: la maison della Medusa e il suo direttore artistico hanno vinto il premio Fashion Icon,mentre al direttore creativo di Dior è andato invece lo Swarovski Award For Positive Change.

Sul palco della Royal Albert Hall, Donatella Versace ha ritirato il Fashion Icon Award, assegnatole in un anno molto speciale: nel 2017 ricorrono infatti i 20 anni dalla scomparsa del fratello Gianni. Inoltre, la maison celebrerà nel 2018 il 40esimo anniversario dalla fondazione.

La motivazione del premio è duplice: da una parte, è stato riconosciuto il ruolo attivo della designer nel proteggere l’eredità del fratello Gianni; dall’altra, il merito coincide con la capacità di far apparire powerful tutte le donne.

E proprio grazie al contribuito prestato a quello che viene oggi chiamato women empowerment, Maria Grazia Chiuri si è invece aggiudicata lo Swarovski Award for Positive Change: consegnato per la prima volta lo scorso anno a un’altra importantissima figura italiana, Franca Sozzani, il premio desidera riconoscere i personaggi che hanno avuto un ruolo chiave nella società.

Il premio è ben meritato: la Chiuri – prima designer donna nella storia di Dior – ha saputo portare in passerella il dibattito sull’emancipazione, legando moda e femminismo in risposta all’attuale clima politico e sociale.

A lei si deve anche la capacità di aver saputo traghettare la maison Dior verso una dimensione più attuale e contemporanea, avvicinando il marchio al pubblico dei Millennials senza però snaturarne l’essenza, grazie a una nuova idea di lusso in cui lo sportswear non rinnega gli abiti da sera.

La moda italiana, insomma, ha dimostrato ancora una volta di avere un ruolo importante e di essere in grado – grazie ad alcuni dei suoi protagonisti – di incontrare il gusto e l’apprezzamento di un pubblico internazionale, così come hanno ben dimostrato nomination e premi di questa edizione dei British Fashion Awards.

Emanuela Pirré

 

Il sito dei Fashion Awards

Il sito del British Fashion Council – BFC

La pagina Facebook

L’account Instagram:

Le foto provengono dalla pagina Facebookdel BFC