Il ritorno del cantautorato e l’ascesa di Marta Donà
Il Festival di Sanremo 2025 si è concluso con una classifica che segna un cambiamento epocale nei gusti musicali italiani. Sul podio troviamo Olly, vincitore con la sua Balorda Nostalgia, seguito da Lucio Corsi con Volevo essere un duro e Brunori Sas con L’albero delle noci. Quarto posto per Fedez con Battito e quinto per Simone Cristicchi con Quando sarai piccola.
Un podio che parla chiaro: gli italiani vogliono di nuovo il cantautorato. La vittoria di Olly non è un caso, ma il sintomo di una tendenza che si sta consolidando.

IL PUBBLICO DICE BASTA AL PLASTIC POP
Negli ultimi dieci anni, la musica italiana è stata dominata da un sound iper-prodotto, dove l’autotune e i beat elettronici hanno dettato legge nelle classifiche. L’urban pop e la trap hanno occupato la scena, portando un linguaggio musicale che ha raccontato in modo spietato e diretto le nuove generazioni. Ma come ogni ciclo musicale, anche questo ha avuto il suo momento di saturazione.
Il pubblico italiano sta dicendo basta alle costruzioni artificiali e sta tornando a premiare artisti che mettono al centro parole, voci e strumenti veri. Il fenomeno del cantautorato non è solo italiano: basta guardare alla scena internazionale, con il ritorno della folk music negli Stati Uniti (basti pensare a Phoebe Bridgers o Noah Kahan) e alla rinascita del britpop con artisti come Sam Fender.
A Sanremo 2025, il messaggio è stato chiaro. Olly ha conquistato il primo posto con il 31,8% del televoto, seguito da Lucio Corsi con il 25,7% e Brunori Sas con il 16,6%. Questo significa che tre artisti con un background cantautorale, con testi strutturati e arrangiamenti veri, hanno avuto la meglio su produzioni più mainstream. Un segnale forte.
A rafforzare questa tendenza, c’è il dato sulla partecipazione dei giovani: la percentuale di votanti tra i 18 e i 25 anni è aumentata del 15% rispetto allo scorso anno. Questo vuol dire che è proprio la Gen Z a guidare questo cambiamento, scegliendo autenticità e contenuti più profondi rispetto alla plastificazione sonora di questi ultimi anni. La musica sta tornando a essere un mezzo di espressione profonda, e non solo un sottofondo per TikTok.
MARTA DONÀ: LA “PUFF MOMMY” DELLA MUSICA ITALIANA

Dietro la vittoria di Olly c’è una figura chiave: Marta Donà, la super-manager che negli ultimi anni sembra aver trovato la formula magica per dominare Sanremo. Marco Mengoni, Måneskin, Angelina Mango e ora Olly: la firma è sempre la sua.
E qui sorge una curiosità: il numero di codice del televoto dei vincitori è sempre il 15. Lo fu per Marco Mengoni, per i Måneskin, per Angelina Mango e ora per Olly. Coincidenza? Fortuna? O c’è dietro una strategia raffinata?
Marta Donà, ribattezzata dalla sottoscritta la “Puff Mommy” della musica italiana, è la mente dietro molti dei trionfi sanremesi degli ultimi anni. Con la sua agenzia LaTarma, ha saputo costruire carriere solide, portando sul palco dell’Ariston artisti credibili, capaci di coinvolgere il pubblico con canzoni dal forte impatto emotivo. La sua strategia è chiara: scegliere artisti con una forte identità, costruire una narrazione attorno a loro e creare una connessione emotiva con il pubblico.
A differenza di molti manager tradizionali, Donà non punta solo sul talento grezzo, ma sulla capacità di un artista di essere un’icona generazionale. E fino ad ora, sembra aver colpito nel segno.
UN NUOVO CAPITOLO PER LA MUSICA ITALIANA?
Sanremo 2025 non è stato solo un festival musicale, ma un riflesso dei cambiamenti della nostra società. Il pubblico italiano ha lanciato un segnale: vuole autenticità, emozioni e storie vere, non solo beat catchy e metriche da social media.
La vittoria di Olly, il secondo posto di Lucio Corsi e il terzo di Brunori Sas indicano che si sta tornando a premiare la musica che parla al cuore, quella che non ha bisogno di nascondersi dietro effetti sonori o barre scritte per diventare virali. Anche Fedez, arrivato quarto, ha dovuto adattarsi a questa nuova ondata, presentando una canzone più melodica e meno aggressiva rispetto alle sue precedenti.
Siamo di fronte a un ritorno definitivo al cantautorato? Forse è presto per dirlo, ma una cosa è certa: l’Italia musicale sta cambiando pelle. Se il pubblico continuerà a scegliere con il cuore, la musica italiana potrebbe vivere una delle sue stagioni più brillanti dai tempi d’oro dei grandi cantautori.

LE CLASSIFICHE PARLANO CHIARO: SANREMO È FINITO, MA COSA ASCOLTIAMO ORA?
Dopo la conclusione del Festival di Sanremo 2025, le classifiche musicali italiane riflettono chiaramente l’impatto dell’evento e il cambiamento nei gusti del pubblico. Secondo la classifica FIMI GfK Top of The Music, le prime nove posizioni sono occupate da brani presentati a Sanremo, con Olly al primo posto, seguito da Fedez e Tony Effe.
Questa tendenza evidenzia un ritorno all’autenticità musicale, con il pubblico che premia testi profondi e arrangiamenti genuini. La saturazione per suoni artificiali e voci modificate ha portato a una riscoperta del cantautorato, dove l’emozione e la verità sono al centro della scena. La vittoria di Olly e la presenza di artisti come Lucio Corsi e Brunori Sas sul podio sono testimonianza di questo cambiamento.

Inoltre, l’aumento del 15% nella partecipazione dei giovani tra i 18 e i 25 anni al televoto di quest’anno indica che le nuove generazioni stanno guidando questa rivoluzione musicale, preferendo autenticità e contenuti significativi rispetto a produzioni eccessivamente elaborate.
In conclusione, l’Italia musicale sta vivendo una trasformazione significativa. Se il pubblico continuerà a sostenere artisti che offrono sincerità e profondità, il panorama musicale italiano potrebbe entrare in una nuova era d’oro, nel suo rinascimento personale, celebrando così la vera essenza della musica.
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