Il Banksy dei fiori: Lewis Miller trasforma New York in giardino urbano

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Il Banksy dei fiori, agisce nelle ore notturne, è imprevedibile e non si sa mai dove possa colpire. Ma a differenza del celebre street artist ne conosciamo l’identità

Nelle notti silenziose di New York, mentre la città dorme, un’artista armato di petali e foglie si muove furtivamente. Lewis Miller, ribattezzato dal New Yorker come il “Banksy dei fiori“, trasforma angoli dimenticati della metropoli in trionfi di colore e profumo. A differenza del celebre Banksy, di cui l’identità rimane avvolta nel mistero, di Miller conosciamo il volto e il nome, un aspetto che rende la sua arte non meno intrigante.



Un’idea che germoglia

Le sue creazioni, chiamate “Flower Flashes“, sono lampi di bellezza destinati a stupire e incantare, pur nella loro effimera esistenza. La storia del progetto è iniziata nell’ottobre del 2016, quando Miller e il suo team del Lewis Miller Design hanno dato vita alla loro prima installazione. Alle prime luci dell’alba, il gruppo ha riempito un furgone con 2.000 fiori per raggiungere il John Lennon Memorial a Central Park, un mosaico con la parola “Imagine” al centro. In poche ore, l’installazione – un anello arcobaleno di dalie recuperate da un evento – ha fatto il giro del mondo grazie ai social media, immortalata in selfie e fotografie condivise da centinaia di persone.



Da quel momento, il Banksy dei fiori ha trovato la sua missione. Le strade di New York sono diventate la sua tela, e i “Flower Flashes” il suo linguaggio artistico. Bidoni della spazzatura, panchine, cabine telefoniche e monumenti – tutti elementi quotidiani della città – si trasformano sotto le sue mani in esplosioni floreali. “Abbiamo un faldone pieno di immagini di luoghi insignificanti” racconta Miller. “Lo scouting è parte dell’arte: non tutti i bidoni dell’immondizia sono degni di un Flash”.



Un regalo per New York e un successo straordinario

Dietro ogni Flower Flash c’è un gesto di generosità. “Lo faccio per far sorridere i newyorchesi, senza altra ragione” spiega Miller. Eppure, questi atti d’amore hanno anche portato alla sua consacrazione come uno dei floral designer più richiesti. Ad esempio, si vocifera che il noto artista abbia addobbato il baby shower del primogenito della Duchessa del Sussex, Meghan Markle, e che tra i suoi clienti ci sia anche la gioielleria Tiffany & Co. Durante il baby shower, i fiori non solo sono stati protagonisti, ma sono stati creati direttamente da Meghan e dalle sue ospiti, sotto la supervisione di Miller. Pare infatti che il Bansky dei fiori abbia tenuto per loro un apposito corso.

L’esperienza è stata poi condivisa dallo stesso Miller su Instagram, dove ha pubblicato alcune immagini dei bouquet. In quel post, l’artista ha svelato un altro dettaglio significativo: tutti i fiori utilizzati durante l’esclusivo party sono stati donati a Repeat Roses, un’associazione che si occupa di ‘riciclare’ i fiori usati negli eventi più vari, destinandoli a scopi benefici.

Un invito a rallentare

Se di giorno crea splendide composizioni per eventi esclusivi e clienti privati, di notte Miller si dedica a realizzare capolavori pop-up per le strade della città. Ogni installazione è unica, eppure tutte condividono la stessa caratteristica: la fugacità. Nel giro di poche ore, i fiori iniziano a appassire o vengono raccolti dai passanti. Ma questo, per il floral designer, è parte del fascino. “La bellezza è bellezza, anche se temporanea” spiega. “È elettrizzante vedere come le persone interagiscono con le installazioni, a volte riorganizzando i fiori, altre portandoli via a manciate”.



Le sue opere non sono solo arte, ma un invito a rallentare e osservare. Ogni “Flower Flash” è un momento di pausa dalla frenesia urbana, un promemoria della bellezza nascosta nel quotidiano. Quando una mattina, nel cuore di Central Park, Miller ha decorato la statua di Alice nel Paese delle Meraviglie con una ghirlanda di rose, l’opera ha scatenato un altro “Insta-boom”, diventando virale sui social media e consolidando il suo status di icona della guerrilla art floreale.



La bellezza delle sue opere non sta solo nella loro estetica, ma anche nel messaggio sociale che portano. Ogni installazione è un invito a riflettere sull’impermanenza della vita e sull’importanza di cogliere il momento.



Banksy dei fiori: un poeta floreale

Oggi, i “Flower Flashes” di Miller sono un’istituzione a New York. Ogni mese, il suo team sceglie un angolo diverso della città per sorprendere i passanti con le sue creazioni. Alcune di queste installazioni sono state raccolte in un libro dedicato alla guerrilla art floreale. Per promuoverlo, Miller ha disseminato la città di nuovi “Flashes”, regalando copie autografate a chi li scopriva per primo.



In un mondo che corre senza sosta, le sue opere ci ricordano che è possibile fermarsi, respirare e osservare. La bellezza è ovunque, basta saperla cogliere.


Foto: @lewismillerdesign