Smart Closet: la rivoluzione dell’armadio sostenibile

da | SUSTAINABILITY

È stato presentato a Milano il primo evento del progetto Smart Closet: l’armadio sostenibile che punta a rivoluzionare la cultura dell’industria tessile.

Il cambiamento climatico è un tema che scalda ormai l’opinione pubblica giorno per giorno. Talk show, dibattiti piazze; ovunque se ne parla. La generazione Z chiede a gran voce una rivoluzione da anni. L’industria tessile tarda però a rispondere. Ricoprendo il 10% delle emissioni di carbonio totali annue. Emettendo grandi somme di micro plastiche che inquinano ogni giorno i nostri oceani, (700.000 per una sola lavatrice). Colpevole del 20% dell’inquinamento globale d’acqua a causa delle sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente. E con circa 90 milioni di tonnellate di rifiuti create ogni anno. L’industria tessile si aggiudica il secondo posto a livello mondiale nella classifica delle industrie più inquinanti.

Smart Closet: Sustainability Everyday

Parlare di sostenibilità e moda però non è mai facile. Brevetti, dati, ricerche; ma cosa arriva realmente al consumatore? È la domanda a cui cercano di dare risposta C.L.A.S.S ed Equipe, due aziende che si occupano rispettivamente di sostenibilità e comunicazione. Insieme hanno ideato “Smart Closet: Sustainability Everyday”. Un prototipo di armadio sostenibile e intuitivo per il consumatore, basato su 10 valori fondamentali. Presentato per la prima volta a Palazzo Bovara, lo scorso 29 settembre a Milano.

10 valori fondamentali dell’armadio sostenibile

L’armadio sostenibile di Smart Closet si basa sul sistema di valori Inside Out by C.L.A.S.S.. 10 valori che i capi devono avere per essere considerati sostenibili. E lo fa tramite una comunicazione semplice e empatica, grazie alle grafiche ideate dall’artista Gianluca Cannizzo. 10 etichette illustrate che aiuteranno il consumatore ad individuare facilmente i valori del capo finito e della sua produzione.

  1. etica
  2. iniziative sociali
  3. trasparenza e tracciabilità
  4. ambiente
  5. salute umana
  6. strategie e iniziative per l’economia circolare
  7. design
  8. materiali
  9. produzione
  10. tintura e finissaggio a basso impatto sull’ambiente e le persone

I protagonisti del primo Smart Closet

Aprendo le ante del primo armadio sostenibile, possiamo trovare diversi brand di moda e beauty selezionati in base ai valori InsideOut di C.L.A.S.S:

  • Una selezione di capi dalle collezione “ A Dress For Venice”. Collezione disegnata dall’eco-designer Tiziano Guardini e illustrata dall’artista Jacopo Ascani. Realizzata con i filati BembergTM, fibra prodotta unicamente da Asahi Kasei in Giappone e certificata per la sua biodegradabilità sia in suolo che in acqua. Stampe realizzate da Digitali, con il progetto CreŌ | Creation con inchiostri a pigmento con ridotto utilizzo di acqua;
  • I jeans di Candiani Custom, prima micro-factory urbana al mondo per produrre jeans su misura, che produce solo su richiesta con materiali sostenibili;
  • Una selezione di capi della collaborazione tra Marcello Pipitone e Albiate 1830
  • Un outfit di Cavia, brand emergente attento all’ambiente, realizzato con l’innovativo
    materiale Brewed ProteinTM, sviluppato e prodotto da Spiber Inc. – un’azienda
    biotecnologica leader nel settore dei biomateriali;
  • Utilizzando sempre Brewed ProteinTM di Spiber, RD Gruppo Florence ha portato un
    capo tessuto da Antica Valserchio, prodotto da Ideal Blue.
  • Le fragranze di Posh, prodotte tramite la filiera controllata di CFF Creative Flavours &
    Fragrances,
  • Due outfit di Nicoletta Fasani, dotati di Dpp – Digital product passport;
  • Una selezione di capi Rifò

La rivoluzione dell’armadio sostenibile parte Gen Z

Il progetto Smart Closet è stato creato con l’obbiettivo di sensibilizzare la cittadinanza in tutta la sua interezza. Dalle istituzioni, alle scuole a progetti aperti alla comunità. In particolare C.L.A.S.S e Equipe credono molto nelle nuove generazioni, già schierate in prima linea nel sostenere il dibattito sul cambiamento climatico.
I progetti nelle scuole e nelle università puntano ad incentivare sia i futuri lavoratori del settore moda ma anche quelli che saranno i futuri clienti. In questo modo le aziende stesse saranno spronate a seguire la richiesta dei consumatori ed intraprendere percorsi di produzione più sostenibili. E voi, siete pronti a diventare consumatori più responsabili?