Milano non dorme mai, ma stavolta non sono le luci dei locali o le sfilate a tenere svegli i fan. No, è il dissing tra Fedez e Tony Effe, un teatrino ben orchestrato che ha infiammato i social, tra meme, frecciatine e barre taglienti. Ma ragazzi, qui non parliamo solo di rime al veleno.
Questo è un film dove tutti giocano una parte e ogni barra è una mossa di marketing. La verità? Ognuno si è messo in gioco per far crescere la propria visibilità. E sì, anche Chiara e Taylor non sono solo spettatrici. Pronti a scoprire cosa c’è dietro? Let’s Go.
Tony accende la miccia
Il primo colpo arriva da Tony Effe, che con le sue “64 Bars” per Red Bull fa da detonatore. Qui non parliamo di un semplice freestyle: Tony non si limita a buttare rime, ma punta dritto al cuore del drama, sparando contro Fedez con la sua solita provocazione.
Red Bull, dal canto suo, non è nuova a queste cose: se vuoi visibilità e vuoi far parlare di te, questo è il palco perfetto. Ed è proprio quello che Tony fa: lancia il primo sassolino, sapendo benissimo che il botto è assicurato. Boom. La guerra è aperta, e il pubblico non aspetta altro che vedere cosa succede.
A lezione di marketing con Fedez
Fedez non perde un secondo e risponde con “L’infanzia difficile di un benestante”. E qui, ragazzi, si alza subito la temperatura. Tra le frecciatine, Fedez non si risparmia, tira in ballo Taylor Mega e non ci va leggero. Dice che Tony fa il fenomeno ma alla fine, a mantenerlo, al tempo, ci pensava Taylor.
E lei? Risponde subito, cavalcando l’onda e sfruttando l’occasione per prendersi il suo spazio: tra il video, storie e post infuocati, Taylor Mega si ributta in mezzo e si prende la sua fetta di visibilità. Un comeback perfetto per chi, ultimamente, era un po’ sparita dalla scena. Insomma, Taylor sa bene come sfruttare il dissing per riaccendere i riflettori su di lei.
Chiara nel mirino
Ma Tony non si ferma qui. Il colpo di scena arriva con una barra pesante, che porta Chiara Ferragni direttamente al centro del ring. Tony accusa Fedez di essere un marito di m**da, uno che ha mollato moglie e figli per seguire le sue crisi. E boom, ecco che si alza il polverone.
Fedez torna alla carica con “Allucinazione collettiva”, trasformando il dissing in una battaglia personale e pubblica, ma soprattutto in una mossa per ribaltare la narrazione. E mentre i fan si dividono tra chi sostiene Tony e chi difende Fedez, la scena è ormai un campo minato di colpi bassi e strategie sottili.
Vittima o Complice?
Ed eccoci alla domanda che ci brucia: Chiara Ferragni è davvero la vittima innocente di questa faida? Oppure, come i più maliziosi suggeriscono, è anche lei parte di un piano più grande? Chiara diventa il simbolo della moglie tradita, la mamma che difende i figli da un marito distratto.
Ma attenzione, perché questo ruolo da martire le calza a pennello, e alla fine anche lei esce pulita e rafforzata. Il pubblico la difende, i fan la sostengono, e l’immagine si rispolvera con un tocco di dramma che non guasta mai. Una narrativa che, volente o nolente, funziona sempre.
Il bad boy maniaco del controllo
Tony continua a giocare sporco, ma è proprio quello che gli riesce meglio. Sa che ogni barra, ogni insulto, è un trampolino di lancio per la sua immagine da ribelle della trap.
E se Fedez gli risponde, ancora meglio: più benzina sul fuoco, più visibilità, più follower. Qui non si tratta solo di fare rap, ma di branding puro. Tony sa come far girare la giostra e, finché il dissing vende, lui resta al centro della scena.
Una faida per il potere
Quello che stiamo vedendo è molto più di una semplice sfida a suon di rime. È una battaglia per il controllo della narrativa, dove Fedez, Tony Effe, Chiara e Taylor giocano a chi sa fare meglio il proprio gioco. Non è solo rap, è uno show ben orchestrato che riempie le tasche e moltiplica i follower. E mentre noi ci scanniamo su chi ha vinto o perso, loro fanno conti a suon di like e incassi.
E dai, ammettiamolo: chi nel proprio feed di Instagram nelle ricerche non aveva Chiara Ferragni, Taylor Mega, Tony Effe, Fedez, Niky Savage o Roberryc?
Ma diciamocelo, ne avevamo davvero bisogno?
Non era meglio lasciare i dissing ai rapper veri? quando, questi eventi, erano sinceri palcoscenici di scontri veri, di rivalità vissute per strada? Adesso ci ritroviamo con tutto spiattellato sui social, tra gossip e “panni sporchi” rappati in piazza, e alla fine, sa un po’ di tutto di disperazione, no? Ok, ci piace, alla fine è pane quotidiano per l’Italia, il paese, che ama il gossip come pochi altri. Ma tra una barra e una story, sorge spontanea una domanda: vale davvero la pena svendere così tanto la propria immagine per qualche follower in più?
Ci piace il drama, ci nutriamo di queste faide social, e forse senza una polemica al giorno ci sentiremmo un po’ persi. Ma a quale prezzo? Tutto fa brodo, certo, ma il risultato, non sa nemmeno più di minestra riscaldata, ma proprio di zuppa fredda.
La verità? Il beef è diventato il nuovo modo di fare business, e chi lo capisce, beh, vince.
Foto: Instagram