Nell’era più digitale di sempre, sono tantissime le applicazioni e ancora di più i social network. Dall’avvento di Facebook, entrare nell’Olimpo dei social è riuscito a pochi, ma sono sicuramente sufficienti. Da poco sembrerebbe essere partito alla ribalta un nuovo social per i creators e la loro community, ma ne avevamo bisogno?
In un giorno come un altro, stavo scrollando le varie storie Instagram, quando, tra le diverse foto di spiagge e haul di costumi, vedo qualcosa di diverso. Uno dei miei contatti, di professione modello, posta una stories riguardo a un nuovo social su cui seguirlo per avere consigli vari sul modeling e su come entrare a far parte di quel mondo. Il link associato, messo in evidenza, apre la pagina di Ultraviolet, un nuovissimo social.
Ultraviolet è, l’ennesimo, social per creators e la loro community.
L’app, “Ultraviolet Social Club”, premette di essere molto più di un’applicazione. Maddai! Parrebbe essere un “rifugio” per i nostri contenuti, tutti in un posto solo. Puoi connetterti con altri creators e con la fanbase che ti sei creato.
Ai Social Club Creators viene dato accesso a eventi esclusivi e attivazioni. Ovviamente, creare questa community permette di guadagnare e di offrire accessi VIP ai membri della propria fanbase nel proprio mondo, social. Nel mentre, ci dicono, viene elevato il nostro.
UV Social Club è pensato per tutti i creators, dal fitness al gaming.
Il social ci vuole far sentire superiori, al di sopra, in quanto creators. “Essendo un creator di alta qualità, con Ultraviolet Social Club non sei solo un creator, sei un VIP”. Ci promettono l’accesso esclusivo a esperienze che non vogliamo per nulla perderci, dai regali, agli eventi e alle attivazioni esperienziali.
”Monetizzare la tua passione”: è uno dei punti chiavi dell’app. “Trasforma la tua creatività in un business accattivante”. Ci invitano a condividere i nostri contenuti, corsi e consulti, attraverso un link al club personalizzato.
Anche i nostri followers possono avere uno status VIP, grazie a noi. Accedendo ad Ultraviolet Social Club e iscrivendosi alla nostra community, possono ricevere un accesso front-of-the-line e una membership all-inclusive per godere di tutto ciò che offriamo.
Riassumendo: noi creiamo qualcosa, lo facciamo diventare un business, veniamo pagati per farlo e per questo ci vengono offerti eventi e premi speciali. Nel mentre creiamo una nostra community a cui possiamo dare uno status VIP e un accesso esclusivo ai servizi che offriamo, solo se lo decidiamo noi e solo a quello che vogliamo noi.
L’applicazione vuole farci sentire speciali per quello che facciamo, dandoci accesso a cose a cui gli altri non possono averlo. Eventualmente, possiamo anche noi fare lo stesso con chi ci segue.
Non c’è già qualcuno che lo fa? Al di là di OnlyFans, il cui concetto si avvicina molto a quello di quest’applicazione, c’è un’altra app a cui possiamo fare riferimento. Vi ricordate di Patreon?
L’app viene fondata nel 2013 dal musicista Jack Conte. Jack aveva un problema: milioni di persone adoravano i suoi video su YouTube, ma i soldi che arrivavano sul suo conto erano solo alcune centinaia. A Jack i conti non tornavano. Assieme a un suo amico, Yam, fondano Patreon. L’app doveva essere un modo per mettere in contatto le persone che fanno cose incredibili, con le persone che vogliono pagarle.
La missione di Patreon è quella di dare il controllo del proprio lavoro, e del proprio futuro, ai creators rafforzando il legame tra loro e le loro communities.
Anche in questa applicazione, i creators possono creare una community con i loro fan più sfegatati, condividendo lavori esclusivi e trasformando le proprie passioni in attività creative durature.
L’avvio di un Patreon è gratuito sia per chi lo crea che per chi lo segue. Se poi si decide di voler guadagnare, allora si può scegliere di lanciare un negozio digitale o di sottoscrivere un abbonamento a pagamento. Anche qui, quindi, i creators hanno una linea diretta con le loro community quindi si può dire addio ad annunci o algoritmi che si possano mettere in mezzo tra i contenuti e i fan “più importanti”.
Se il meccanismo di OnlyFans vi sembra molto simile a quello di Patreon è perchè il social per contenuti hot si associa alla piattaforma creators che durante il lockdown ha visto cambiare la propria community, in tutti i sensi.
OnlyFans è stato un social di risposta che ha aiutato a differenziare Patreon e la nuova community che si stava affacciando sull’app. Se OnlyFans non ha una politica restrittiva sui contenuti e permette agli utenti di condividere anche fotografie di nudo, Patreon non ha la stessa idea.
L’app bianco-azzurra, in realtà, dal 2021 avrebbe vietato la vendita di contenuti pronografici, limitandola a fotografie di nudi, ma nel 2024 la regola ancora non è stata messa in atto. Inoltre, l’app nasce nel 2016, ma spopola dopo. E’ stato grazie a una ventenne statunitense che decide di mettere in vendita le sue foto “hot” per donare in beneficienza in occasione degli incendi disastrosi in Australia, durante il lockdown.
Se OnlyFans ha la sua tematica particolare e Patreon punta ad un’estetica più professionale, UV Social Club sembra voler avere un allure più elegante, più esclusiva.
Posso dire? Ma che noia. Mi spiego meglio: già il fatto che ci sia l’ennesima applicazione per fare l’ennesima cosa che fanno già tutti è il primo problema. Il secondo, è il fatto che si voglia andare a creare, e ad alimentare, un’idea di esclusivo e VIP a seconda di chi siamo e cosa facciamo.
Non so se vi ricordate l’episodio di Black Mirror in cui a seconda di quanti followers avevi potevi fare o meno determinate cose. Non è anche questa una forma di discriminazione?
Perchè è necessario avere un’altra app in cui possiamo attivare un abbonamento per far vedere i nostri contenuti esclusivi? Non ci basta Instagram? Abbiamo davvero la necessità di un’altra piattaforma in cui riunire tutto quanto, solo per fare meno fatica a gestire il tutto?
Per me è no. Sicuramente poi, come tante altre, anche Ultraviolet Social Club avrà vita breve, ma potrebbe anche darsi di no. Potrebbe anche succedere che domani ci svegliamo con il boom d’iscrizioni, ma ha senso?
E’ corretto andare ad allargare il grande spazio che c’è tra i creators o gli influencer e tutti gli altri?
Per quanto mi riguarda sarebbe più corretto restringerlo questo spazio, trovare una giusta via di mezzo. Far apprezzare il creator per le sue capacità e non farlo invidiare perchè ha accesso ad eventi esclusivi a cui noi, per divisione di “ruolo”, non possiamo vivere se non attraverso le storie esclusive nel caso in cui venissimo scelti per ricevere lo status VIP.
God Save the Internet, cos’altro ci inventeremo prima di trovare un equilibrio onesto tra tutte le potenzialità che il network offre?