Bella Hadid e Adidas: un caso che divide

da | LIFESTYLE

La recente controversia che coinvolge Bella Hadid e Adidas, ha scosso il mondo della moda. 

Ha generato un dibattito acceso sui social media e tra gli addetti ai lavori. Ne abbiamo già parlato tra le nostre pagine, e ora, sembra giusto proseguire con gli ultimi tasselli di questa vicenda. Le dichiarazioni di Bella Hadid.

Il caso

Tutto è iniziato quando Adidas ha scelto la celebre modella come volto della sua nuova campagna. Tuttavia, la decisione è contestata da diverse organizzazioni ebraiche a livello internazionale, che criticano le posizioni politiche di Hadid, accusandola di antisemitismo e di incitamento all’odio.

La sneaker, tuttora in vendita sul sito online dell’azienda, uscita a metà luglio, oltre a Bella Hadid, trova coinvolti nella campagna promozionale il calciatore Jules Koundé e l’artista hip hop Asap Nast.

La reazione di Adidas

Di fronte alle numerose proteste, Adidas ha deciso di rimuovere Hadid dalla campagna, scusandosi pubblicamente per qualsiasi disagio causato. L’azienda ha ribadito il proprio impegno a favore della diversità e dell’uguaglianza, ma ha sottolineato che la scelta della modella è stata un errore.

La risposta di Bella Hadid

La modella, a sua volta ha rotto il silenzio, ribadendo il suo forte legame con le sue origini palestinesi. Hadid ha sottolineato l’importanza di sostenere i diritti dei palestinesi e ha criticato le accuse di antisemitismo mosse nei suoi confronti.

 «Avremmo dovuto fare più ricerche». Ha affermato la modella: «Come ho sempre fatto, e sempre farò, continuerò a parlare di ciò che credo sia sbagliato. Non credo nell’odio in nessuna forma, compreso l’antisemitismo». Queste le dichiarazioni di Bella Hadid, diffuse in questi giorni a seguito della vicenda. Inoltre, a sua volta, Adidas si scusa con bella Hadid e gli altri testimonial: “Abbiamo commesso un errore involontario”.

Le immagini della campagna sono state rimosse dai social e dal sito, dove è presente il modello in vendita. 

Le implicazioni per il mondo della moda

Questo caso solleva importanti interrogativi sul ruolo delle celebrità nel mondo della moda e sulla responsabilità sociale delle grandi aziende. Da un lato, le aziende hanno il diritto di scegliere i propri testimonial in base a criteri commerciali. Dall’altro, devono essere consapevoli dell’impatto sociale delle loro decisioni e della necessità di tutelare i valori e i principi etici. Le accuse di antisemitismo, le reazioni del pubblico, e commenti sui social hanno messo in discussione la strategia di marketing dell’azienda e la sua capacità di gestire crisi comunicative. 

Un dibattito ancora aperto

La vicenda Hadid-Adidas ha aperto un dibattito complesso e polarizzante, che va ben oltre il mondo della moda. 

Photo Credits: Pinterest