L’equitazione alla Corte di Francia

da | CULTURE

Bonjour mes amis! Ripensavo a quante volte mi sono sentita dire nella vita che l’equitazione non è uno sport. Spoiler, non è solo uno sport, ma, è effettivamente uno sport olimpico, e pensate che, solo per noi, hanno aperto addirittura i cancelli di Versailles! 

Wow, per questi giochi olimpici, i nostri cari ospiti francesi, non hanno lasciato nulla al caso. Parigi, Equitazione, Moda e Versailles fondono i loro Dna, trasportandoci nel più elegante e fastoso palcoscenico sportivo mai visto. Dai, un po’ facciamo bene a tirarcela, no?

Ma non perdiamoci in chiacchiere, analizziamo insieme la cronistoria olimpica di questo sport. L’equitazione è particolare in due sensi, è l’unica disciplina olimpica che prevede il coinvolgimento di due atleti, cavallo e cavaliere, e non prevede la distinzione tra sessi, ovvero, uomini e donne partecipano alla stessa competizione.

L’equitazione entra a far parte del programma olimpico, per la prima volta, durante l’edizione dei giochi di Parigi del 1900, ma, non con tutte le specialità presenti oggi. Si integrarono le altre discipline dall’edizione di Stoccolma 1912, salto ostacoli, dressage e completo.

Questa edizione dei giochi segna un ritorno alle origini per l’equitazione, riportando la competizione a Parigi, ben 124 anni dopo.

L’arena francese quest’anno, vedrà scendere in campo 200 atleti, suddivisi tra le tre discipline principali di questo sport. 65 binomi nella disciplina del completo, 60 in quella del dressage, e 75 nel salto ostacoli. 

Le competizioni si svolgono sia a livello individuale sia a squadre. Con 20 squadre nazionali, composte da tre cavalieri ciascuna, e invece 15 partecipanti nella gara individuale.

L’Italia, vanta una lunga tradizione in questo sport. Con 23 podi conquistati nel corso della storia olimpica di questo sport (sette ori, nove argenti, sette bronzi). Questi risultati fenomenali, sono arrivati grazie alle imprese dei celebri fratelli Raimondo e Piero D’Inzeo, che tra i giochi di Londra nel ’48 e quelli di Montreal nel ’76 si sono messi in saccoccia diverse medaglie.

Quest’anno, a rappresentare il salto ostacoli italiano, c’è Emanuele Camilli, classe 1982. All’attivo nel suo palmares, due campionati d’Europa e due campionati mondiali. Cavaliere esperto che spero, con tutto il cuore, riesca a risollevare l’umore e l’orgoglio italiano. Colgo l’occasione per fargli i miei più sentiti in bocca al lupo!

Ma parliamo un attimo della location…

Un vero capolavoro storico e architettonico: la Reggia di Versailles. Non poteva esserci scenario più suggestivo per ospitare le competizioni equestri dei Giochi Olimpici. Immaginatevi, gli eleganti binomi che si muovono armoniosamente in un’arena temporanea, costruita proprio nel cuore dei magnifici giardini del Palazzo.

La residenza di Re Luigi XIV dal 1682, è diventata un simbolo del potere e lusso francese. Dal 1883, è aperta al pubblico come museo nazionale, e nel 1979 è stata la prima località francese a essere dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Per l’occasione, sono state allestite strutture temporanee che offrono un impianto esterno con una capienza massima di 40mila posti a sedere, situato sull’Étoile Royale, proprio a ovest del Canale Grande, al centro dei giardini. 

Al termine dei Giochi, queste strutture saranno smantellate, restituendo la Reggia alla sua funzione originaria: una delle più rinomate attrazioni culturali al mondo, capace di attirare milioni di visitatori ogni anno.

E non finisce qui!

Versailles sarà anche il punto di passaggio della maratona olimpica, in un percorso che si snoderà da Parigi fino alla reggia e ritorno, evocando la storica marcia delle donne su Versailles durante la Rivoluzione francese.

Insomma, un tributo all’eleganza, alla storia e allo sport, che unisce l’equitazione alla magnificenza di Versailles. Stamattina, nell’arena, si è tenuta la prima competizione, la gara di qualifica per i team, e finalmente iniziamo ad entrare nel vivo di questa edizione, che speriamo sia fortunata. Chissà, forse tra qualche anno ricorderemo con nostalgia queste giornate, ma per ora possiamo solo dare il nostro in bocca al lupo a tutti i partecipanti.

Che vinca il più forte e Hasta la Victoria siempre.

Au Revoir!

Foto: Google; Pinterest