Marmi bianchi, falsi storici, eroi e divinità provenienti dal Monte Olimpo. L’immaginario della Grecia antica, quella che ha inventato le Olimpiadi, ha sempre affascinato il mondo della moda.
Il 26 luglio inizieranno le Olimpiadi di Parigi 2024. Uno degli eventi più antichi della storia che ha avuto origine tra i marmi bianchi delle civiltà della Grecia Antica. Tra il 776 a.C. e il 393 d.C. ad Olimpia, in Grecia, tutto si fermava, ogni quattro anni, per dare il via ai giochi olimpici. Una manifestazione tra lo sportivo e il religioso che celebrava la bellezza del corpo e dell’anima. Poi ripresa nel 1896 con la prima edizione delle Olimpiadi Moderne ad Atene.
Un tempo, ad Olimpia, gli atleti gareggiavano nudi celebrando la bellezza del corpo e dell’anima. Le due andavano di pari passo nel mondo della Grecia Antica che celebrava la bellezza in ogni sua forma. Dall’arte, all’architettura passando per la moda. Una di quelle più moderne della storia.
La moda moderna della Grecia Antica
Ad Atene si portavano il Peplo e Il Chitone, teli di tessuto drappeggiati a piacere sul corpo con l’ausilio di fibule e spille. Maria Grazia Chiuri, attuale direttrice creativa della donna Dior, ha definito il peplo come “il capo più moderno mai inventato“. In effetti si trattava di un semplice drappo di tessuto senza genere e senza taglia che ogni giorno poteva cambiare foggia. “Il capo unisex più antico della storia” dice ancora la Chiuri che lo riprende nella Cruise 2022 di maison Dior.
Tutte le volte che la Grecia Antica è tornata nella moda
La moda della Grecia Antica è simbolo di libertà e, nella storia del costume, è stata richiamata all’appello tutte le volte che le donne volevano sentirsi libere. Nell’epoca Napoleonica, durante i primi 15 anni dell’ottocento, il genere femminile abbandona i corsetti (che poi torneranno immediatamente con la restaurazione). Nascerà lo stile impero ispirato proprio alle forme scivolate e morbide viste sulle statue greche da poco rivenute. È il periodo del neoclassicismo che definisce quella della Grecia Antica, o classica, come la massima espressione di bellezza.
Continua il percorso di richiamo della Grecia antica approdando in Italia. Ancora una volta le donne vogliono liberarsi dalle costrizioni di corsetti e crinoline ed i sarti più lungimiranti si rifanno al mondo classico. Mariano Fourtuny, nel 1909, crea il Delphos ispirato al chitone dell’Auriga di Delfi. Un tubo in raso di seta, plissettato alla Fortuny, che accompagna il corpo senza costringerlo. L’abito diventerà simbolo dell’emancipazione femminile nella storia nonché uno dei primi esempi riusciti di moda italiana.
Saranno poi due grandi creatrici della Parigi ani ’30 a rimodellare la moda seguendo le forme dell’arte Greca. Si tratta di Madeline Vionnet, madrina del taglio in sbieco, e Madame Gres. Due donne che, con la loro moda, hanno scritto una pagina indelebile della storia. Drappeggiando i capi direttamente sui manichini, o sul corpo delle modelle. Servendosi della tecnica del moulage hanno liberato le donne dalle costrizioni creando degli abiti che seguissero dolcemente le forme del copro.
Tali creatrici a cui si è ispirato uno degli stilisti che ha fatto della Grecia Antica il suo fulcro: Gianni Versace. Dal logo della medusa alle forme degli abiti. Morbidi e sensuali ricreano l’atmosfera greca in maniera irriverente e femminile. Casa Versace crea, dagli anni ’80, una moderna Afrodite. Fasciata dolcemente di sete scivolate, maglie metalliche e drappi decorati da motivi decorativi classici. Gianni, originario della Calabria ex Magna Grecia, non poteva che innamorarsi del mondo ellenico così come non hanno potuto resistere allo stesso fascino gli stilisti Stefano e Domenico, il duo siciliano di Dolce&Gabbana che, nel 2019 hanno fatto sfilare l’alta sartoria ad Agrigento, nella valle dei Templi. Un’intera collezione dedicata al mondo greco che a cui è stata anche dedicata una sala nella loro famosa mostra milanese.
Anche Maison Dior, prima citata, si è più volte innamorata del mondo greco. Nel 1951 fu Lo stesso Christian Dior a decidere di fotografare una collezione davanti alle bellezze dell’Acropoli di Atene. Più di recente, in occasione della Cruise 2022, è stata Maria Grazia Chiuri a tornare in terra greca dove ha sfilato presso lo Stadio di Marmo di Atene. L’ispirazione greca è la perfetta sintesi del mondo Dior by Maria Grazia Chiuri che rifugge le costrizioni in un percorso di emancipazione femminile che facilmente si racchiude nella famosa frase “We all should be femminist” stampata sulle t-shirt della prima collezione della designer per Dior. Ispirazione che, in casa Dior, è tornata con la couture parigina 2024 che richiama il mondo delle Olimpiadi che presto si svolgeranno nella capitale francese.
Foto: Pinterst