Avete mai sentito parlare dell’abbuffata di Netflix? Mi spiego meglio: negli ultimi mesi, sempre più persone stanno usando la più popolare piattaforma di streaming come se fosse un vero e proprio cinema. Pagano per un mese, divorano i contenuti che vogliono vedere e poi, zac! Taglio netto e cancellano l’abbonamento fino al prossimo titolo imperdibile.
Ma perché lo facciamo?
Prima di tutto, Netflix possiede una libreria di contenuti impressionante, nella sua biblioteca cinematografica vanta serie di alta qualità, film avvincenti e documentari intriganti. Insomma, c’è sempre qualcosa che vale la pena vedere. E dato che non esistono vincoli a lungo termine, possiamo iscriverci e disdire con la massima facilità. Insomma, grazie a questo metodo, ci sentiamo liberi di fare binge-watching selvaggio, senza sentirci troppo in colpa.
La cultura del binge-watching
Chi di noi non ha mai passato un weekend intero chiuso in casa a guardare una serie? Questo fenomeno, il binge-watching, è ormai radicato nella nostra cultura. Preferiamo guardare tutto subito piuttosto che aspettare settimane per un nuovo episodio, sarà per noia probabilmente (?). Netflix lo sa bene, infatti, ogni mese ci propone nuovi contenuti proprio per alimentare questa nostra ingordigia cinematografica.
Numeri che parlano chiaro
La società di consulenza Owl&co ha osservato i dati di Netflix nel 2023 e ha scoperto qualcosa di interessante. Le nuove uscite registrano un picco di visualizzazioni nei primi giorni, per poi crollare successivamente. Prendiamo come esempio la serie più virale del momento. La terza stagione di Bridgerton ha raggiunto 25,3 milioni di visualizzazioni nella settimana del 20 maggio (settimana di uscita). La stessa serie, la settimana dopo ha registrato un calo del 43,9% rispetto ai 45,1 milioni di spettatori della settimana di debutto. In gergo questo comportamento viene definito “pump and dump”.
Ma cosa significa in parole spicciole questo modo di comportarsi?
Guardiamo l’ultimo grande titolo e poi cancelliamo l’abbonamento, pronti a rifarlo non appena esce qualcosa di nuovo e interessante. È come una grande e immediata abbuffata, una voglia, proprio come quella per la cioccolata. Gli utenti vogliono massimizzare il valore del loro abbonamento, quindi in un periodo di crisi dello streaming, siamo più attenti a come spendiamo i nostri soldi. Preferiamo pagare per un mese intenso di visione, piuttosto che lasciare scorrere l’abbonamento per mesi senza sfruttarlo appieno.
Viviamo in una società super veloce, dove i ritmi di fruizione sono elevatissimi. Il consumatore medio è sempre più sovrastimolato, frustrato e annoiato. In questa corsa continua al nuovo e al diverso, abbiamo perso la capacità di aspettare, di assaporare le cose lentamente. Vogliamo tutto e subito, e questo si riflette anche nel modo in cui consumiamo i contenuti multimediali.
Ardua sfida in casa Netflix
Per Netflix, questa tendenza è una vera sfida. Continuare a investire in nuovi contenuti e trovare modi innovativi per mantenere gli abbonati fedeli non è facile, anzi, è una vera e propria spada di Damocle sulla testa. Promozioni speciali, contenuti esclusivi e una costante attenzione ai gusti del pubblico sono solo alcune delle strategie che l’azienda potrebbe adottare per contrastare questo fenomeno. Netflix è costretta a proporre a ritmo serrato nuovi titoli auto-prodotti e anche titoli prodotti terzi, seguendo ciò che i propri rodati algoritmi dicono sui gusti del proprio pubblico.
Le piattaforme di streaming si trovano in ginocchio, cercando di mantenere il passo in un’era in cui il pubblico è sempre più esigente e meno disposto a legarsi a lungo termine. L’abbuffata di contenuti è un fenomeno tipico della nostra epoca, siamo sempre in cerca di flessibilità e non abbiamo paura di cambiare servizio per ottenerli. Netflix, come altri provider, dovrà adattarsi a queste nuove dinamiche per restare al top nel mercato dello streaming. In un mondo dove tutto è veloce e immediato, la vera sfida sarà trovare un equilibrio che soddisfi un pubblico sempre più impaziente e difficile da accontentare.