Si mangia anche con gli occhi: mai come ad oggi questa frase è stata vera. Il food design è ormai una delle tendenze più in voga di tutte.
Cos’è il food design?
Il food design è come si presentano le portate sui piatti da portata, ed è un aspetto del quale un’attività di ristorazione non può più fare a meno al giorno d’oggi, dove le comunicazioni viaggiano veloci attraverso gli strumenti della rete e del digitale. Più un piatto è aestetic e “instagrammabile” e più una persona lo mangerà con piacere. Questo perché anche gli occhi sono affamati e devono essere appagati. Un’ottima esperienza culinaria in un ristorante, di questi tempi, non si basa solo sul gusto dei piatti consumati, ma anche dalla loro presentazione visiva. La presentazione delle portate sul piatto è uno dei fattori che determinano il successo di un ristorante ed è capace di dare quel tocco di unicità all’attività in questione.
Il colpo d’occhio è spesso quello decisivo per formulare un primo giudizio, anche quando si tratta di cucina. A spingere un cliente a fare la scelta di una portata è anche come essa viene presentata, se corrisponde all’idea estetica che il cliente ha nella mente o meno. Un piatto esteticamente non curato, dozzinale nella presentazione, non attirerà il favore della clientela, nonostante la qualità degli ingredienti utilizzati. Al contrario, una buona presentazione del piatto dà l’impressione ai clienti che il cibo che si sta servendo loro sia di alta qualità richiedendo quindi una grande attenzione per essere preparato.
Nell’era dei social media, non curare l’estetica delle portate è un errore strategico. Questo perché un piatto esteticamente curato è un piatto che viene fotografato e condiviso spontaneamente nei canali social dai clienti, rendendo il ristorante visibile ad un pubblico più ampio senza investimenti particolari in ambito promozione. Gli utenti verranno infatti a conoscenza del ristorante non attraverso un messaggio pubblicitario ma tramite lo storytelling dei loro collegamenti.
Connubio food e moda
Il food si sta quindi piano piano avvicinando al mondo dell’estetica e anche della moda. Non a caso sono molti i brand ad avere bar o ristoranti. L’esperienzialità è il nuovo mantra del lusso. Le case di moda più importanti hanno subito trovato un posto all’interno della ristorazione e della gastronomia, cogliendo l’attimo e investendo in questo nuovo settore in grande sviluppo.
Un esempio è Louis Vuitton, attivo con una location a Osaka, in Giappone, e due caffè. Non è da meno anche Christian Dior, che già gestisce bar e ristoranti a Saint-Tropez, Tokyo, Seoul e Miami, e ora ha ristrutturato il suo storico indirizzo parigino al 30 di avenue Montaigne. Dove ha inaugurato il ristorante “haute couture” Monsieur Dior. Giorgio Armani senza dubbio è stato uno dei pionieri della ristorazione da parte di marchi di moda e lusso nel 1998. E oggi conta una ventina di unità in tutto il mondo.
Diversificandosi nel settore alberghiero, il passaggio nel settore culinario è stato naturale anche per Versace e Bulgari. O ancora Prada è entrata in questo settore, attraverso il suo marchio Marchesi, così come LVMH con i caffè Cova. Ralph Lauren ha testato vari concept nei suoi flagship store. Nel 2015, Burberry ha aperto il proprio Thomas Café a Londra. Senza dimenticare Gucci, che ha esteso la propria offerta culinaria intorno a quattro indirizzi, a Firenze, Los Angeles, Tokyo e Seoul.
Insomma possiamo dire a tutti gli effetti che il settore del food stia entrando, in punta di piedi, nel mercato del lusso e questo anche grazie ai social media. Inserendosi nella scia della nuova passione dei consumatori, per la gastronomia, le case di moda stanno creando nuovi punti di contatto attraverso le loro tavole. Offrendo così ai propri clienti un nuovo tipo di esperienza multisensoriale.
Ed è in questo contesto che nasce il food design. Una strategia giusta per dare quel tocco di originalità capace di far distinguere un’attività di ristorazione. Offre la possibilità di mangiare anche con gli occhi soprattutto nell’epoca dei social network, dove si condividono i momenti istantaneamente con un gran numero di persone.Offrire esperienze uniche, che possano essere condivise, permettono ad un ristorante di farsi conoscere per la qualità che offre, una qualità riconosciuta dai clienti stessi.