Il vecchio vince sul nuovo: il fascino per il passato nella GenZ.
Il presente è effimero ed insoddisfacente, il futuro incerto ed imprevedibile. Il passato invece, è lì, immobile nello spazio e nel tempo, incapace di mutare o interagire. Possiamo tuffarci noi in esso, ma non lui influire su di noi. Un porto sicuro, insomma. La GenZ nel 2025 si rifugia nei tempi che furono, e non esclusivamente in quelli che ha vissuto, nel tentativo di mettere un freno all’irrequietezza della contemporaneità. Ma come lo facciamo?
Ascoltiamo musica vecchia
Che si tratti di anni ’70, ’80, ’90 o 2000 non importa: ciò che è certo, è che le playlist dei più giovani continuano a collezionare successi del passato. Il merito va in parte a TikTok, piattaforma grazie alla quale una volta che pochi secondi di musica diventano un suono virale, la canzone in questione torna in vetta alle classifiche radio. Ci piacciono i classici del secolo scorso, strizziamo l’occhio a hit dance e ballad passate, ma anche quelle che ascoltavamo da più piccoli, quelle legate a periodi della nostra vita forse più spensierati. Sono sempre di più i club che organizzano serate all’insegna del passato, come sono sempre di più i giovani che collezionano CD e vinili. Le vere nuove uscite, nel 2025, sono le vecchie riscoperte.

Guardiamo film e serie del passato (e ne pretendiamo i reboot)
Come nella musica, anche nel cinema si fa retrofront. La tendenza di riportare sul grande schermo vecchi film campioni d’incassi si accompagna ad un generale interesse per il cinema e la televisione di una volta, immensi contenitori di scene iconiche. Così iconiche, che si tenta in tutti i modi di ricrearle. I cast di serie tv e film si rincontrano, in alcuni casi si vociferano sequel o spin-off impossibili, in altri prendono vita, ma non con la stessa linfa. I cartoni animati di quando si era piccoli danno conforto, come le serie con le quali si è cresciuti. Il problema, quindi, è che non si fanno più bei film? No, forse ce ne sono, ma preferiamo andare sul sicuro.


Compriamo vintage
Più che ad un acquisto, a volte somiglia ad una caccia: il trionfo del vintage, tra mercatini dell’usato e thrift shops, è un fenomeno recente. La GenZ spulcia nell’usato alla ricerca di pezzi unici ed intramontabili, avvolti dalla patina di un tempo andato. Il fenomeno è in parte un riflesso delle attitudini delle grandi maison. Gli stessi brand infatti, fanno sfilare sulle loro passerelle reference di vecchie collezioni, puntando al futuro con lo sguardo rivolto al passato.


Ricreiamo la bellezza d’altri tempi
Anche le tendenze beauty non sono da meno: le sopracciglia si assottigliano in pieno stile anni ’90, proprio come le labbra che si tingono di colori sempre più chiari e neutri richiamando le famose concealer lips di una volta. Ancora, il trucco minimalista alla Kate Moss, i capelli voluminosi, i tatuaggi in fondo alla schiena in spirito Y2K, i tagli corti e scompigliati, l’aggiunta di nei come accessori indispensabili: una ventata di nostalgia che trova sollievo nelle beauty routine.


Amiamo e odiamo la tecnologia
Le foto su pellicola, i vecchi videogiochi, i telefoni a tasti con tanto di ciondoli: viviamo nell’era dell’intelligenza artificiale con la costante nostalgia del pre-digitale. L’avanguardia, molto spesso anche nella moda, viene sempre più unita al ricordo: nasce così la borsa Tamagotchi dell’ultima sfilata di Coperni, che fonde futurismo e vecchie tecnologie.


È paradossale che nell’epoca dell’iperconnessione, si rispolverino tecnologie pixelate e si riprendano in mano macchinette fotografiche che scattano in modo sgranato, ma è così. In una realtà in cui la velocità vige sovrana, la generazione Z apre legami spaziotemporali con epoche che non ha vissuto, o che ha vissuto negli anni d’oro dell’adolescenza, per rallentare il passo. Semplice nostalgia o insoddisfazione?
Foto: Pinterest.