Il gossip fa bene all’umore, lo dice la scienza

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Il gossip è da condannare? La scienza dice no, e dichiara come invece possa beneficiare la nostra salute psicologica e le relazioni con gli altri

C’è chi è un genio in matematica, chi performante nell’atletica e chi, invece, nasce per fare Spetteguless. Diventata tanto bramata, quanto odiata, l’arte del fare gossip è ormai considerata all’altezza di uno sport olimpionico. È ciò che alimenta la fiamma all’interno di una società o di un gruppo di persone. Pensate al recente caso Bridgerton o quello precedente di Gossip Girl. Entrambi hanno avuto uno straordinario successo perché, oltre alla trama, alla sceneggiatura e tutto ciò che ci sta intorno, alla fine, ciò che  ci interessa e che vogliamo davvero è SAPERE, sapere ad ogni costo, chi ha fatto cosa. In un’epoca dove resistere non è più un optional, le rivelazioni sono ciò che ci stimola ad andare avanti.

Un bene o un male?

Oscar Wilde diceva: “C’è solo una cosa peggiore dell’essere vittima di pettegolezzi. Ed è non essere vittima di pettegolezzi”.

Anche detto “Sindrome della portinaia”, il chiacchiericcio di quartiere è sempre presente nella nostra quotidianità. Lo impariamo a conoscere alle scuole medie e superiori e ce lo portiamo dietro per tutta la vita, soprattutto durante la pensione, quando il tempo non manca e annoiati, iniziamo a sparlare di quanto l’erba del vicino sia sempre più verde.

Fare gossip, chiacchierare, spettegolare, solitamente tutte queste cose non godono di una bella reputazione, portano al conflitto, ad uno stato di tensione tra le persone, e fin dall’infanzia ci viene insegnata la loro inutilità. In realtà, si è recentemente scoperto quanto possano beneficiare alla società e al nostro benessere psicologico (Chiaramente nei limiti e senza crudeltà).  

Credevate fosse figlio dalla cultura pop o di quant’altro accaduto dopo gli scompigli della fine del Novecento… e invece, mi spiace deludervi, ma è abbastanza âgé.

Quando nasce il pettegolezzo?

Focus attribuisce la nascita del gossip ad un giornalista statunitense Walter Winchell, che tra il 1920-1940 sviluppò un vero e proprio marketing basato sui segreti più intimi delle star di Hollywood. 

La sua rubrica On-Broadway era la prima interamente dedicata alle indiscrezioni più succulente del mondo del cinema. Winchell scriveva sul New York Mirror ed era diventato, oltre che popolarissimo, perché il gossip in quel periodo rappresentava una ventata d’aria fresca e ironia che mancava nella società, anche molto odiato dai protagonisti dei suoi racconti. Pensate che, al contrario, c’era anche chi addirittura faceva richiesta di essere nominato nel programma soltanto per avere un po’ di fama. E non dobbiamo stupirci perché oggi non è poi così diverso. 

Come faceva a raccogliere le indiscrezioni? L’appuntamento fisso era allo Stork Club, un locale esclusivo della Grande Mela, dove, tra soffiate e bisbigli raccoglieva ogni dettaglio. 

Myriam, l’imprenditrice del pettegolezzo

Le cose non sono poi così cambiate dei primi decenni dello scorso secolo. Recentemente è corsa la voce di una sessantasettenne colombiana, Myriam, che stanca delle solite commissioni da pensionata, ha deciso di dedicarsi ad una nuova attività: la vendita di gossip. Non immaginate neanche quanto spenderebbe la gente per sapere l’ultima sulla vicina di casa… Solo per darvi un’idea, la pensionata è già riuscita a comprarsi due case! Ha creato un vero e proprio business… perché non ci abbiamo pensato prima?!

Comunque, come spiega Myriam, il gossip è parte della cultura latina: “Ovunque tu vada, c’è sempre del gossip, quindi non finirà mai“, e aggiunge “In ogni quartiere rispettabile c’è un pettegolo, e se non sai chi è… allora sei tu!“. Myriam ha ragione, sparlare degli altri fa parte di noi e del nostro essere umani. Infatti numerosi studi e ricerche hanno dimostrato quanto questo “hobby” faccia bene alla salute, in quanto natura intrinseca dell’uomo.

Quali sono i suoi benefici? 

Secondo una ricerca dell’Università del Maryland e dalla Stanford University, gossippare (In gergo gen z, ndr.) influisce positivamente sull’umore e favorisce le interazioni sociali tra le persone. “Dalle città mesopotamiche alle nazioni industrializzate, il pettegolezzo è stato al centro del legame tra i gruppi umani. Eppure l’evoluzione del gossip resta un enigma: qui sosteniamo che accada perché la diffusione della reputazione degli individui induce le persone a cooperare con coloro che spettegolano. Di conseguenza, i pettegolezzi proliferano e sostengono il sistema di reputazione e cooperazione”.

Se ci pensate, sparlare di altri con amici o conoscenti fa bene perché permette di sfogarsi senza arrivare per forza allo scontro con l’altro. Quante volte vi siete calmati soltanto dopo uno sfogo con qualcuno di intimo? 

Inoltre, sparlare di qualcuno ci aiuta a creare empatia con una persona con cui non siamo ancora molto legati, ci sentiamo in qualche modo più vicini, accomunati dalla stessa cosa, che in questo caso è l’odio verso terzi… Ecco cosa si intende dicendo “rafforzare e costruire legami”

Sapere cose negative altrui un po’ ci consola, non essere gli unici a fare errori e non essere sempre noi al centro ci da sollievo. E anche il nostro corpo è complice: rilascia ossitocina, una sostanza che provoca piacere fisico. Ecco perché fare gossip ci fa bene quasi quanto mangiare il nostro piatto preferito. 

Fra i vari tipi di pettegolezzi ci sono due categorie: alcune persone si dilettano maggiormente quando si parla di amici, colleghi e partner, mentre altri, sono più presi dai gossip tra vip. 

In città e in provincia

Inutile dire che in un piccolo paesino o in una cittadina i gossip siano una specie di fulcro della movida per giovani, ma anche per anziani. Quando gli abitanti sono pochi e tutti si conoscono è un attimo che un segreto venga rivelato a tutti e si trasformi in un gossip, potenzialmente denigrante verso il diretto interessato. Spostandosi in città ci si rende conto di quanto siano “frivole” tutte queste chiacchiere, ma che comunque persistono tra gruppi di studio, lavoro, amici e situazioni sociali. 

Vip e paparazzi

Tante sono le persone più attratte da gossip tra persone famose. Pensare ai reality show più in voga oggi: Uomini e Donne, il Grande Fratello, C’è posta per te, e la lista sarebbe infinita, che spesso battono in termini di ascolti programmi culturali come accaduto la scorsa estate tra Noos di Alberto Angela e Temptation Island.

Anche se prendiamo in esempio le riviste, Chi, Grazia, Gente, Di Più, ecc., la cronaca rosa supera spesso le vendite di altre riviste più impegnate. Un’indagine commissionata da Readly, servizio di abbonamento a quotidiani e riviste in digitale, alla società di ricerca YouGov, ha riportato come un italiano su due si rilassa a leggere notizie di gossip e pettegolezzi.  

Quindi ricordate, è inutile criticare chi fa o ascolta entusiasta il gossip, perché come dice Myriam “In ogni quartiere rispettabile c’è un pettegolo, e se non sai chi è… allora sei tu!“.

Immagini: Pinterest, Milanese Imbruttito