“La tv deve nutrire i cervelli, non addormentarli”. È con questa frase di Alberto Angela che ho deciso di cominciare. Inizialmente avrebbe dovuto essere un articolo riguardante la bellezza e l’unicità del programma Noos. L’avventura della conoscenza, sbarcato sulla Rai per il secondo anno di fila. Ma, a seguito degli avvenimenti degli ultimi giorni ho dovuto necessariamente riadattarlo e trasformarlo, da pezzo puramente informativo ad articolo di attualità a tematica: critica sociale.
Vi spiego brevemente
Dopo quattro puntate, andate in onda in prima serata su Raiuno, dal 27 giugno al 18 luglio 2024, la trasmissione condotta daAlberto Angela, “Noos”, è stata costretta ad abbandonare il palinsesto prima della fine, prevista per l’8 agosto, a causa del basso numero di ascolti.
La Rai ha deciso di sospenderlo e rinviarlo, per “tutelare e valorizzare al meglio un prodotto di eccellenza”, scrive l’ente in un comunicato stampa. Voci sostengono che la causa del rinvio sia stata la concomitanza con la trasmissione Temptation Island. Mandata in onda la stessa sera, allo stesso orario, si è rivelata fortemente concorrente, catturando più pubblico rispetto a Noos. Il reality ha fatto il triplo degli ascolti. Dati alla mano: 11,5% è l’indice di share della puntata di Noos trasmessa il 18 luglio, contro il 31,14% di share e 3.485.000 spettatori dello show realizzato dalla Fascino, la casa di produzione di Maria De Filippi.
Ma facciamo un passo indietro: Cos’è e com’è nato Noos
Tutto è iniziato con Piero Angela, quando nel 1998 conduceva Viaggio nel cosmo. Nel programma il conduttore viaggiava metaforicamente su un astronave chiamata “Noos”, che in greco antico significa pensiero, e con essa, diceva lui: “potremo appunto spostarci alla velocità del pensiero da un punto all’altro dell’universo”.
Per onorare la memoria del padre, Alberto ha deciso di intitolare il suo programma con questo nome. Noos è a tutti gli effetti il successore ed erede di SuperQuark – programma di divulgazione scientifica e culturale del padre, Piero Angela – che, come indica il titolo, si tratta di un’avventura attraverso la conoscenza, declinata a tantissimi ambiti: dalla medicina, alla biologia, alle neuroscienze, fino alla storia e molto altro ancora.
Per tornare a noi le GenZ e Alfa preferiscono intrattenersi con qualcosa di leggero in cui può riconoscersi, rispetto a qualcosa di culturalmente più impegnato
È ormai chiaro che agli italiani appassiona e interessa molto di più un reality in cui le uniche fonti di intrattenimento sono battibecchi e discussioni attorno ad un falò, il cui unico scopo è attirare l’attenzione e far parlare il pubblico, rispetto ad una lezione di divulgazione di storia e di cultura libera e per tutti.
Il reality show dei sentimenti Temptation Island, in cui coppie non sposate mettono alla prova la stabilità della propria relazione, in un villaggio dove le tentazioni sono inevitabili, si è dimostrato un vero e proprio fenomeno televisivo, come dimostrato dagli alti picchi di audience raggiunti. Ma non è l’unico. Quasi tutti i programmi, per così dire “popolari”, come Uomini e Donne, Grande Fratello o C’è posta per te, dimostrano di essere diventati imperdibili e di culto per tutte le generazioni.
Questo target di audience italiano sembra non riuscire a fare a meno di gossip e litigi; e non parliamo soltanto di fasce d’età avanzate, ma soprattutto di ragazzi e ragazze, che si ritrovano e si rispecchiano negli atteggiamenti e in ciò che accade ai protagonisti di questi reality. Per fare un esempio, C’è posta per te coinvolge un pubblico giovanissimo: 41% di share fra 25 e 34 anni, miglior target, e tra i 15-34 anni lo share vola al 29.19%.
Effetti sulla società
Tutti questi dating show, privi di contenuti culturali e portavoce di luoghi comuni e banalità, che effettivamente hanno così tanto appeal su un pubblico teen, possono far crescere e istruire una generazione?
È giusto ogni tanto guadare qualcosa di leggero e divertente, ma avere a disposizione, uno dei più importanti e competenti divulgatori italiani in ogni ambito del sapere e della cultura non è una cosa da poco. Tutti, ma in particolare modo le ultime generazioni hanno bisogno di ascoltare, imparare e vedere programmi come Noos, perché nonostante internet e i social siano diventati la principale fonte d’informazione, spesso raccontano notizie e avvenimenti attraverso filtri o secondo la propria linea editoriale e di pensiero.
Le reazioni sui social
Subito dopo la notizia del rinvio di Noos dal palinsesto, molti utenti hanno ritenuto la decisione della Rai avventata e senza alcun senso, in quanto ritengono che non debba essere un numero che rappresenta lo share a determinare il palinsesto televisivo. C’è chi, su X (ex Twitter), scrive “Sospendere un programma di scienza e conoscenza come Noos, condotto da un professionista garbato e coinvolgente come Alberto Angela, è il punto di non ritorno per la Rai”, e un altro “La Rai ha sospeso e rinviato ‘Noos’, il programma culturale di Alberto Angela, a causa dei bassi ascolti contro Temptation Island, programma trash di Canale 5. Autobiografia di una nazione”.
Insomma, probabilmente i dirigenti di viale Mazzini sono stati costretti a sospendere per il momento e rimandare Noos, per far si che non venisse bruciato dalla competizione con altri programmi, giusto o sbagliato che sia.
Perciò, tutto questo sarà solo un gran parlare oppure porterà a qualcosa di concreto?
Immagini: Instagram, RaiPlay