Il Museo dei Cuori Infranti

da | LIFESTYLE

Il Museo dei Cuori Infranti: un viaggio attraverso le stanze delle delusioni, degli errori e delle seconde possibilità, fino alla consapevolezza di poter ricominciare

Durante il percorso della nostra vita ci ritroviamo a camminare in un museo che non ha muri. Non ha tetto ne quadri tangibili, eppure, è più vivo e sentito di qualunque museo esistente. Il Museo dei Cuori Infranti è un luogo simbolico che raccoglie tutte le storie. Amori finti male, illusioni spezzate, sogni infranti, e le lezioni che ne abbiamo tratto. Non troverete audioguide, non ci sono folle di persone, ci siete solo voi e le vostre emozioni. Qui il silenzio è la lingua che parla più forte. Vi guida nei vostri ricordi più intimi. Bisogna passeggiare in silenzio, ripercorrere i propri passi, tornare indietro ai propri sbagli. Affrontarli e poi uscire, più forti e più consapevoli.

Fate il vostro ingresso nel nostro museo. 

Gli Amori Non Corrisposti

La prima sala sembra essere la più banale da superare. Ma non fatevi ingannare dalla sua apparente semplicità. Questa è una delle sfide più dure e dolorose. Quante volte il nostro cuore ha urlato e scalciato in silenzio dal dolore per qualcosa che non poteva avere? Questa è la Sala degli Amori Non Corrisposti. I muri sono ricoperti da scritte. Tutti i pensieri sussurrati sotto le coperte, i dolori, e i quadri che raccontano storie di attese infinite e illusioni spezzate. L’opera principale è”La Morte di Saffo” di Gustave Moreau. Saffo, la poetessa greca, si suicida per un amore non corrisposto da Faone. Viene illuminata dalla luce che sottolinea la solitudine e il dolore che la porta a un destino tragico. Questa sala è piena di visualizzazioni senza risposte, messaggi caduti nel vuoto e speranze rimaste sospese. Ma qui si impara una cosa: l’amore non si prega, non si elemosina. L’amore si incontra e si dona a chi lo ricambia con la stessa intensità. Capirlo è l’unico modo per uscire e proseguire il viaggio.

morte di Saffo nella prima sala

Le Promesse False

Benvenuti nella seconda sala quella delle Promesse False. Qui troviamo tutte quelle parole perfette dette nel momento giusto. Le rassicurazioni che suonavano come musica cantata dagli artisti più bravi. Ma che alla fine erano solo inganni di pensieri confusi. I muri sono ricoperti di frasi incancellabili: “Non ti farò mai soffrire”, “Sei l’unica da cui non mi allontanerò mai”. Ogni frase che vi ha fatto credere in un futuro che non è mai esistito è qui. Scritta con inchiostro indelebile. Il dipinto protagonista di questa sala è “Ophelia” di John Everett Millais. All’inizio, Amleto sembra essere innamorato di Ophelia. Ma poi dopo averle fatto promesse di amore, la respinge brutalmente. Questo rifiuto e il tradimento portano la giovane ragazza alla follia e infine alla morte. Il suo destino tragico riflette il dolore di una ragazza che credeva nelle promesse d’amore, solo per scoprire la verità di un cuore ingannato. Come uscirne? Capendo che le parole senza azioni valgono molto poco. Chi tiene davvero a te non ha bisogno di illusioni. Ti dimostra. Resta. 

Ophelia di Millais

Le Seconde Possibilità

Si prosegue lungo i corridoi del museo per arrivare alla terza sala. Una delle più difficili e intense, quella delle Seconde Possibilità. Qui si alzano le sopracciglia e si sospira. Questa sala è piena di porte socchiuse, tutte quelle che non ho avuto il coraggio di chiudere davvero. Ci sono cuori che abbiamo creduto di poter cambiare, cuori che abbiamo pensato di poter salvare. Ma nessuna speranza ha avuto il coraggio di trasformarsi in qualcosa di concreto. E chi è il protagonista di questa sala? “Il Risveglio della Coscienza” di William Holman Hunt. Raffigura una giovane donna che è seduta sulle ginocchia di un uomo, ma il suo sguardo perso dice tutto. Il dettaglio della finestra aperta con la natura rigogliosa fuori simboleggia la libertà e la speranza di una vita diversa. È come se si rendesse conto di aver fatto una scelta sbagliata. Di essere tornata da qualcuno che le farà ancora del male e nel mentre osserva tutto ciò che poteva avere. E voi? Quante volte siete rimasti incastrati nello stesso errore, incapaci di chiudere una porta per sempre? 

Le seconde possibilità sono una nostra gentilezza. Quando decidiamo di concederle bisogna domandarsi, non se merita una seconda possibilità, ma “merito di essere trattata così un’altra volta?”. Pensateci bene prima di lasciare quella porta aperta ancora un po’.

il risveglio della coscienza di Hunt

La Rinascita

E finalmente, la quarta e ultima sala. La Sala della Rinascita. Se siete arrivati fin qui, complimenti. Questa stanza è un inno alla speranza e alla forza, immaginatevela tempestata di specchi. Guardatevi bene adesso: siete voi, ma più forti, più autentici. La statua della Nike di Samotracia al centro rappresenta la vittoria contro tutto quello che ci ha colpito. Una vittoria personale. Non c’è un tetto, perché da qui si può solo spiccare il volo. Spiegate le vostre ali come la Nike e liberatevi dalle catene che vi hanno rinchiuso in momenti di tristezza. 

nike di samotracia al louvre

Forse non tutti si ritrovano in queste sale. Alcuni di noi hanno stanze diverse, ma sicuramente una cosa è certa: ognuno di noi ha un proprio museo unico a modo suo. Caratterizzato dalle proprie cicatrici e dalle proprie vittorie. Entrandovi si diventa più consapevoli, con una nuova prospettiva. Il cuore saprà infine che dovrà guarire. Inizierà a prendersi il tempo per farlo. Ognuno di noi ha la sua galleria di cuori infranti. La domanda è: avete il coraggio di comprare il biglietto?

Foto: Pinterest e Wikipedia

Tag: ,