Coloured is better: la pubblicità diventa arte

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Il genio comunicativo di Aldo Biasi diventa arte nelle amni dello street Artist contemporaneo Mr. Savethewall. “Coloured is Better” claim di una pubblicità anni ’90 è messaggero di nuovi valori.

Nel 1999 Aldo Biasi lancia sulle televisioni italiane una storica pubblicità per la Coloreria Italiana. Il claim è “coloured is better” e la sceneggiatura dello spot racconta perfettamente l’Italia di quegli anni. Una donna annoiata e stanca si avvicina alla lavatrice quando suo marito, un uomo insignificante, la raggiunge in mutande e calzino bianco. Per rimediare al disastro fatto il giorno del matrimonio lei decide di gettarlo dentro la lavatrice insieme alla Coloreria italiana. Il risultato? Il nuovo marito è un aitante uomo di colore. Da quì il famoso “coloured is better” che invitava gli italiani a rinnovare i propri capi tingendoli con questo metodologia attraverso una metafora che, oggi, sicuramente non apprezzeremmo.

Eppure lo spot è diventato una delle pietre miliari della pubblicità del geniale Aldo Biasi che, con i suoi progetti, ha raccontato l’Italia degli anni ’90. Affascinanti nella loro temporalità gli spot di Biasi sono diventati l’ispirazione di Mr. Savethewall, street Artist contemporaneo, ed insieme hanno ripensato a quel famoso “coloured is Better. Il claim di Biasi diventa il punto di partenza per una nuova versione della rana antropomorfa di Mr. Savethewall. La sfida è rendere quel messaggio ancora attuale, scollegandolo da quella famosa pubblicità per mutarlo in veicolo dei sentimenti del contomporaneo. Così “coloured is Better” diventa un manifesto che invita ad abbracciare l’unicità di ogni individuo, superando le barriere di genere, etnia, cultura, religione, orientamento sessuale e condizioni socio-economiche. Il ranocchio “kiss me” si veste d’arcobaleno ed incarna un nuovo modo d’intendere le cose.


Lo stesso Biasi riflette sul cambiamento dicendo: “Il tempo cambia il senso delle cose? Anche le parole cambiano di significato?”. Per aggiungere poi: “Se il concept originale rifletteva la cultura dell’epoca, oggi possiamo trasformarlo in un inno all’inclusione e alla diversità“. Molto più che una semplice rilettura di un cult. Il lavoro rappresenta la capacità di sapersi reinventare, di rimanere al passo con i tempi e testimonia come un lavoro ben fatto possa restare sempre attuale, pur adeguandosi al momento storico.

Quando Aldo Biasi mi ha coinvolto in questo progetto, ho percepito la responsabilità di un passaggio epocale.” ha raccontato Mr. Savethewall. “Reinterpretare un’iconica campagna pubblicitaria attraverso un’opera d’arte che vede protagonista il mio ranocchio antropomorfo, ‘Kiss Me’, come testimonial universale, è stata una scelta che ho trovato coraggiosa e innovativa. Arte e pubblicità possono e devono dialogare: l’advertising acquisisce la profondità dell’arte, mentre l’arte si carica dell’efficacia comunicativa della pubblicità. Oggi la coppia creativa artista-pubblicitario è non solo possibile, ma auspicabile” spiega l’artista.

Un progetto interessante che varca i confini del prodotto sfociando nel messaggio. Il dettaglio più curioso, però, è vedere come un claim di più di 20 anni fa possa tornare ad essere veicolo di messaggi attuali. Confermando come la cultura pop sia uno dei mezzi migliori per comunicare alle masse.