La bellezza è come un cantiere in continua evoluzione. Tra filtri, filler, skincare da centinaia di euro e trattamenti sempre più estremi, il concetto di “naturalezza” è diventato un’illusione sfuggente, un’idea che si ridefinisce di continuo.



E in questa corsa verso la perfezione, un nuovo trend sta conquistando passerelle e social: il face taping.
Quello che un tempo era un geniale trucco segreto da backstage oggi si fa portavoce di un manifesto estetico e forse, perché no, anche culturale.
Non più nascosto sotto i capelli o dietro il make-up, ma esibito con orgoglio come accessorio di stile.
Il tape non è più un inganno per far credere di essere naturalmente “liftati”, ma una dichiarazione di intenti.
La domanda è: si tratta di una rivoluzione culturale o dell’ennesima gabbia estetica da cui, prima o poi, cercheremo di liberarci?
Uno statement di stile
Il face taping nasce come un escamotage beauty: strisce adesive posizionate strategicamente sul viso per ottenere un effetto lifting immediato, senza bisturi, filler o soluzioni invasive.
Un’illusione temporanea, utilizzata dietro le quinte di shooting fotografici, spettacoli teatrali e red carpet.
Era il segreto dei make-up artist, delle drag queen e delle dive di Hollywood. Poi qualcosa è cambiato.
A rompere il tabù è stata Doechii, rapper statunitense che ha scelto di sdoganare il face tape in modo volutamente esplicito, trasformandolo in un vero e proprio accessorio fashion.
Dalla sfilata di Willy Chavarria alla NYFW alla performance ai Grammy, il tape sul suo viso non era più un trucco segreto, ma una dichiarazione di stile.
Valentino e Erdem hanno captato il messaggio e lo hanno portato in passerella, facendo del face taping un elemento estetico al pari di un eyeliner grafico o di un accessorio couture.
Face taping: Liberazione o nuova ossessione?
Ma cosa significa davvero questa trasformazione?
Da un lato, il face taping potrebbe essere interpretato come un atto di trasparenza. Viviamo in un’epoca in cui le modifiche estetiche sono all’ordine del giorno, ma devono restare invisibili.
Si desidera apparire perfetti senza mostrare il processo che porta a quella perfezione.
Esibire il tape, invece, significa svelare il trucco, dichiarare apertamente che la bellezza è anche costruzione.
In un mondo in cui la parola d’ordine è fingere di essere naturalmente perfetti, ammettere l’artificio potrebbe essere un gesto rivoluzionario.
Dall’altra parte, c’è il rischio che il face taping diventi l’ennesima ossessione estetica, un ulteriore strumento per correggersi, migliorarsi, rientrare nell’ennesimo diktat estetico.
Dopo anni passati a liberarci da standard di bellezza soffocanti, abbiamo davvero bisogno di una nuova scorciatoia per sentirci adeguati?
E soprattutto: cosa succede quando il tape diventa un’ulteriore aspettativa da soddisfare?
Se prima ci si sentiva “meno” senza filler o contouring, ora ci si sentirà incompleti senza due pezzi di nastro adesivo sulle tempie?



L’Estetica del Controllo
Il face taping si inserisce perfettamente in un trend più ampio: l’estetica del controllo assoluto.
Viviamo in un’epoca in cui il corpo deve essere costantemente gestito, modellato, regolato.
Non possiamo lasciarlo invecchiare, ingrassare, rilassarsi.
Ogni segno del tempo va cancellato, ogni imperfezione minimizzata, ogni linea del volto rialzata.
E se un tempo si cercavano soluzioni permanenti – dal botox alla chirurgia estetica – oggi si preferiscono alternative temporanee, reversibili, indolori.
Ma è davvero così? Siamo noi a scegliere o siamo guidati da un sistema che ci impone nuove insicurezze?
Oggi esibiamo il face tape con orgoglio, domani non riusciremo più a farne a meno?
E quindi face taping si o no?
Il face taping non è buono o cattivo di per sé. Come ogni trend estetico, il suo significato dipende da come lo interpretiamo.
Può essere un gioco, un’arma per esprimere un’identità fluida, una forma di empowerment.
Oppure, può trasformarsi nell’ennesima gabbia estetica, un altro strumento per misurare la nostra adeguatezza rispetto a standard sempre più rigidi.
Alla fine, l’unica vera rivoluzione è scegliere liberamente, senza sentirsi obbligati a correggersi per conformarsi.
Se il face taping ti diverte, usalo.
Se ti fa sentire schiavo di un’idea di perfezione, forse è il caso di chiedersi:
chi sta davvero decidendo come dovremmo apparire?
Perché la vera bellezza non è mai nel controllo assoluto.
La vera bellezza è sempre quella che ci fa sentire liberi.
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