Al via il rush finale del fashion month. Con oggi sono ufficialmente cominciate le sfilate parigine. Tra star, party e grandi griffe vediamo cosa è successo a Parigi


Parigi comincia con il piede giusto. È lo show di Zomer a dare il la al pret a porter pargino. Le 40 uscite della collezione invertono, nel vero senso della parola, l’idea del vestire. Gli abiti sembrano essere stati indossati al contrario dai modelli sulla passerella. Volumi, forme e ironia rendono lo show realmente interessante, una ventata di aria fresca in un mondo della moda che sembra essersi dimenticato come divertirsi con gli abiti. Frange, piume e perfino un paralume come cappello. Secondo il duo di Zomer tutto può diventare un abito. Non esistono regole, un caposcala può essere indossato al contrario ed essere estramamente cool.
Gioca con la moda anche Anrealage, ormai famoso per le sue sperimentazioni. Per la FW 2025 il brand sfila all’interno di una chiesa e gli abiti richiamano i giochi di luce delle vetrate gotiche. In uno stupendo connubio tra moda e tecnologia lo show di Anrealage abbatte i confini della moda e ritrasforma in performance.


Lavora su colori e forme esagerate anche il mondo di Undercover. Una sfilata ricca di dettagli che, con sapienza, affianca il mondo sportò ad influenze etniche. Da un lato i piumini i prendono nuova forma e diventano abiti, dall’altro una giacca ricca di patch, impunture e gingilli di ogni provenienza pare essere in grado raccontare una storia che arriva da lontano. La donna pensata da Undercover è una viaggiatrice attenta e intellettuale. Una femminilità consapevole che abbraccia l’abito senza farsi soffocare. Parla di un femminile intenso anche lo show del Dior di Maria Grazia Chiuri che si ispira a Orlando, personaggio del romanzo di Virginia Wolf, per i suoi look dall’animo 700esco. Jabot ridondanti (ispirati al Dior di Ferrè) e giacche militari accompagnano il ritorno in passerella della t-shirt “J’adore Dior” pensata da Galliano.


Più minimal e decisamente parigino lo stile proposto in passerella da Marie Adam Leenardet e Mame Kurogouchi. Capello anni ‘30 e abiti dal taglio artistico per Kurogouchi, viaggia invece sul binario della parisienne Leenardet. In passerella l’eleganza della città dell’amore tra cappotti leopardati e tailleur castigati dalle forme inaspettate.


Decisamente positivi i presupposti del pret a porter all’ombra della Torre Eiffel. Parigi stupisce con colpi di scena e collezione eclettiche nel loro minimalismo. La bellezza è nel dettaglio, nella ricerca di forme e materiali e nella sperimentazione tecnologica che rendono grande la moda francese.
Foto: Vogue