Oscar 2025: la vecchia Hollywood, di nuovo, sul red carpet

da | FASHION

Nella notte tra il due e il tre marzo i riflettori del mondo si sono accesi sul Dolby Theatre di Los Angeles per la notte più magica dell’annno: quella degli Oscar 2025. Un red carpet che regalava sogni oggi è una passerella da sbadiglio

Lunghi strascichi, pizzi e tessuti in full paillettes sono stati gli ingredienti fondamentali per i look della notte degli Oscar 2025. Scelte d’avanguardia come i fiori a primavera. Il tentativo degli ospiti, e dei rispettivi stylist, è stato quello di riportare in scena un’eleganza d’altri tempi. Ispirandosi all’epica d’oro della Hollywood del primo ‘900 che sfornava successi cinematografici immensi e conseguenti guadagni stellari. Tentativo decisamente mancato e trasformatosi in un tristissimo défilé di abiti senza nulla da dire.

Parola d’ordine: luce


Si sprecavano sul tappeto rosso gli abiti in full paillettes, cristalli e lamè. Dalla sirena specchiata di Halle Berry (il meno peggio) al noiosissimo abito bordeaux indossato da Susan Downey passando per l’incubo leopardato di Doja Cat, con tanto di stola al collo stile diva d’altri tempi. Perfino la splendida Demi Moore, reduce dal successo di “The Substance” risulta polverosa in quella sirena argento di Armani Privè. Ingabbiate in questi abiti impolverati anche le attrici più cool perdono la loro allure. È il caso della bellissima Selena Gomez il cui abito beige con collie abbinato le ha regalato una trentina d’anni.

Dai bauli si rispolvera il velluto


Torna con prepotenza a calcare il red carpet anche il velluto. Tessuto simbolo di regalità e ricchezza che, abbinato alle silhouette scelte, contribuisce a rendere questo red carpet ancor più stagnante. Anche nel caso del velluto è la sirena la forma scelta. Dalle più semplici, come quelle indossate da Meg Ryan e Margaret Qualley, a quella abbinata a lunghi guanti nello stesso tessuto scelta da Scarlet Johanson. Quanto al velluto menzione d’onore per il Dolce&Gabbana di Isabella Rossellini che ha omaggiato il regista David Lynch, da poco scomparso. “Ho messo gli orecchini di mia madre Ingrid Bergman che aveva messo nel 1975 per l’Oscar di Assassinio sull’Orient Express. Il mio abito è in velluto blu come il film ed è un omaggio a David Lynch” ha dichiarato l’attrice. Nulla di nuovo, ma almeno è stata in grado di raccontare una storia.

Pizzo, pizzo e ancora pizzo


Ripescando dai bauli delle nonne non possono mancare pizzi e merletti. Indossati a sproposito sul red carpet degli Oscar. Bianco, casto e firmato Givenchy per Elle Flamming, sexy e nero invece per Laura Dern in Gucci. Insomma anche in questo caso una scelta non proprio d’avanguardia. Il rischio di sembrare zia Pina al matrimonio di Concetta, piuttosto che la madrina di una comunione è altissimo e la kermesse degli Oscar ci è cascata a pie pari. Scegliendo look perfetti per tantissime occasioni, forse, meno che per la notte degli Oscar 2025.

Gonne in tulle e altre storie


In questa commistione di scelte innovative non possono essere esclusi gli abiti in stile principessa. Vaporose gonne realizzate con strati e strati di tullle abbinate a corpetti staccati con scollo a cuore, al limite tra il sogno è il costume di carnevale. E se non è tulle è raso o mikado di seta. Tra i colori trionfa il rosso, come quello firmato Prada di Gal Gadot. Ma anche il rosa, in pieno stile fata confetto, è una scelta gettonata. Tra tutti spicca il Dior di Monica Barbero che pare pure stropicciato. Non male le scelte di Ariana Grande, con Schiaparelli si va sul sicuro. Uno beige, per il red carpet, ed uno rosso con dettagli sparkling per la performance.

Cosa è mancato?

A mancare in questa sfilata di abiti da sera pieni di brillantini è stato un racconto, qualcosa da dire. Non bastano dei bei vestiti, che per altro mancavano, per lasciare il segno. In un momento storicamente così complicato è mancato il racconto di ciò che accade attorno. È parso di essere a Capitol City mentre gli Hunger Games, fuori dalle mure patinate del teatro, mietevano vittime.