Il collezionismo non è da boomer, chiaro? 

da | CULTURE

In un’era dove quasi più niente è materiale, i giovani si attaccano sempre di più a tutto ciò che, invece, possono toccare con mano e custodire gelosamente. Il collezionismo non ha età 

Per 7 persone su 10, il collezionismo è un modo per esprimere la propria personalità. Secondo uno studio di Ipsos, in Italia, il 60% delle persone possiede attualmente una collezione e il 33% ne ha avuta una in passato. 

Nell’immaginario comune, fare la collezione di qualcosa è legato al passato. Siamo in un mondo in cui tutto ci sfugge di mano, tutto è passeggero; come la moda, ogni trend arriva e passa, e si passa la successivo; è complicato pensare di trovare un oggetto che racchiuda un sentimento e ci leghi ad un luogo o ad una persona: perché (purtroppo) siamo molto connessi alle immagini, alle fotografie e ai messaggi, che però non possiamo percepire con il tatto. Questo crea una mancanza in noi, che spesso abbiamo bisogno di corporeità, intesa come sostanza. Ecco perché, a causa di questa tendenza, che ci ha cresciuto ad avere tutto a portata di schermo, noi giovani stiamo riscoprendo il piacere degli oggetti. La tattilità è fondamentale nel collezionismo. Per esempio, i francobolli (Una delle prime forme di collezionismo era la Filatelia), fungevano da mezzo per viaggiare con la fantasia.

Le origini

Le prime forme di collezionismo si possono già osservare negli egizi, quando all’interno delle tombe riunivano oggetti e manufatti di uso quotidiano; per non parlare di tutti i ricchi, che commissionavano agli artisti i dipinti di loro stessi o soggetti sacri da conservare e venerare. L’arte è stata una delle forme del collezionismo preponderanti; ma il collezionismo, per come lo intendiamo noi, prende piede e diventa, in un certo senso, parte della cultura  “pop” con le Figurine Panini. 

La famiglia Panini di Modena si distingue inizialmente dalle altre edicole, grazie ad un’idea molto particolare per l’epoca (Circa anni Sessanta): imbustare i fumetti invenduti e farli acquistare “alla cieca” ai clienti. Il mistero di non sapere cosa ci avrebbero trovato, unito al desiderio di trovarci proprio quello che desideravano, spinge i clienti a volere di più. Questa iniziativa parte già con il piede giusto. Poco dopo, i Panini, comprendono il potere del collezionismo e si buttano sui francobolli; fino a quando, ad uno dei figli viene un’altra idea: creare un album da completare attaccando figurine da acquistare singolarmente. L’idea piaceva, ma essendo un album su fiori e piante, finì per essere un flop. Fino a quando arrivarono i calciatori. Il resto è storia.

Ora che sapete, torniamo al 2025. Cosa colleziona la gen z?

Trading card. La passione delle ultime generazioni sono proprio i giochi di carte collezionabili: Pokémon, Magic, ma anche sport, tra le più gettonate. Un ricordo dell’infanzia? Probabilmente, quando ai campi estivi stavamo ore e ore a ricercare quale bambino avesse l’unica che ci mancava. Oltre alle carte, alla gen z piacciono molto quelli che oggi vengono chiamati action figure. Lo spiego per i più boomer: si tratta di modellini, della serie bambole-giocattolo in miniatura, che riprendono personaggi di film, cartoni e serie tv. Se voi gen x collezionavate Puffi e Barbie, noi ci siamo evoluti così. 

Dall’action figure, si è sviluppato un vero e proprio fenomeno.

Focus: Il fenomeno Funko Pop

Se siete Millennial o Gen Z conoscerete certamente i Funko Pop, loro sì che sono diventati un must da collezione tra i più giovani. Camere e scrivanie tappezzate di pupazzetti di ogni forma, colore e nazionalità, che rappresentano chiunque: da Harry Potter, ai Sette Nani, da Star Wars a Marv, il ladro di Mamma ho perso l’aereo, e perfino Ansia di Inside Out 2. Ci sono letteralmente tutti, cercatene uno e vedrete che ci sarà anche lui. La cosa ancora più forte è stata la possibilità di personalizzazione: adesso potete diventare anche voi un Funko Pop. La domanda è: come si è arrivati a così tanta popolarità in tutto il mondo? Basta poco, è il segreto del collezionismo: rarità e legame con i fan. 

Collezionismo e internet? Qual è il nesso?

Anche se, quando pensiamo al collezionismo la prima cosa che ci viene in mente è una certa  artigianalità, un che di manuale, qualcosa che possiamo toccare con mano e non di certo Internet, sappiate che il web è il canale di riferimento per acquistare oggetti da collezione. 

È il modo più semplice per far arrivare direttamente a casa nostra qualcosa che si trova dall’altra parte del mondo.eBay è l’esempio più eclatante, non diciamo che vive di questo… ma quasi: “Il collezionismo è una categoria cruciale per eBay, un vero e proprio ecosistema di passioni che condividiamo con la nostra community e che vogliamo continuare a supportare”, ribadisce Lorenzo Leonardi, Collectibles & Media, Category Manager eBay Italia

E gli NFT?

Negli ultimi anni, si è aperto un grande mercato anche su internet, dove spendere tutti i vostri milioni per opere d’arte digitali. Assurdo? Per alcuni si, ma per altri è una vera miniera d’oro.

Detto questo, quali sono le conclusioni?

Tutto si può collezionare. Le passioni umane sono infinite, ma soprattutto senza età. Abbiamo visto come il collezionismo ha saputo adattarsi ad ogni tempo ed ad ogni società e continuerà a farlo: è questo il suo segreto. Non morirà mai.

Immagini: Pinterest.com