L’Italia si ferma per Sanremo ma io non l’ho mai visto

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Sanremo esiste da sempre, eppure io non l’ho mai visto. Ogni anno quando arriva febbraio, l’Italia si ferma per cinque giorni.

Non hai mai visto Sanremo? Sanremo è IL Festival” mi rispondono tutti con un misto di stupore e incredulità. Ok, quindi Sanremo è “IL Festival”, un simbolo della cultura italiana. Un palcoscenico, l’Ariston, che negli anni, ha affermato artisti e generato tormentoni, intrecciandosi con la tradizione musicale italiana. Ma è anche un fenomeno mediatico che va oltre i confini della musica e si radica nella società. 

Sanremo porta avanti una tradizione, forse quella dei nostri genitori, che tra un sonnellino e l’altro davanti alla TV commentavano ogni esibizione. Esibizioni che, anno dopo anno definiscono la colonna sonora di un’epoca.
Eppure è impossibile ignorare l’esistenza del Festival, soprattutto nella nostra generazione. E’ capace di trasformare anche chi non lo guarda in uno spettatore indiretto, proprio come me.

Gareggiano 33 artisti: 29 già affermati e 4 giovani emergenti che hanno conquistato un posto grazie a Sanremo Giovani. Sanremo Giovani? Un altro festival dentro al Festival? Ci penseremo dopo. Quello che conta è che questi artisti si sfidano per vincere il titolo del 2025. Ma cosa si vince, esattamente, gloria? o forse un pass per qualche club privato. Sicuramente il vincitore rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025. Ma oltre alla vincita c’è un eredità culturale che si rinnova ogni anno.

Io stasera non esco, c’è Sanremo!” mi ha scritto stamattina Bea. E qui la domanda diventa più ampia: ma quindi Sanremo non è solo un festival musicale.

Tutto ruota attorno al Festival: la politica, la società, i discorsi al bar. Per cinque giorni il Paese intero sembra mettersi in standby, come se ogni altra cosa potesse aspettare. Ma cosa ci tiene incollati alla TV per ore, sere dopo sere? è davvero solo la musica, che ormai possiamo ascoltare in qualsiasi momento su qualsiasi piattaforma? Oppure è il racconto che si costruisce attorno al Festival. Forse è proprio questa narrazione a renderlo un evento imperdibile, un’esperienza che si vive tutti insieme, tra applausi, critiche e discussioni infinite. Cinque sere in cui i social esplodono, le polemiche si accendono e l’Italia vive in una bolla di canzoni, commenti e meme. 

Io domani ho il FantaSanremo, non vengo in palestra” scrive una mia compagna di corso. Un vero e proprio coinvolgimento attivo. E’ diventato un’esperienza fondamentale durante la trasmissione del Festival di Sanremo. Quasi una “tradizione” che unisce ogni generazione.

Non ho mai visto Sanremo, eppure lo vivo di riflesso. A febbraio sembra impossibile non parlarne. Ma a questo punto mi chiedo: davvero si può dire di non aver visto Sanremo, se alla fine, in un modo o nell’altro, ci finiamo dentro tutti?

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