L’industria della moda e l’aiuto del Governo italiano

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Uno staziamento di 250 milioni di euro e le Giornate della Moda Italiana: qualcosa si muove per il mondo della moda. Che deve diventare affare pubblico

L’Italia è il primo produttore al mondo d’alta moda  e il secondo esportatore mondiale del settore. Nel Paese la moda da lavoro a più di mezzo milione di persone, sono 62.000 le aziende impiegate nel fashion, di cui quasi l’80% micro-imprese, secondo quanto dichiarato dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale. Al netto di ciò si può facilmente affermare che il settore sia uno dei pilastri del Belpaese. Un cavallo trainante che porta in alto il nome del made in Italy costituendo, da un’analisi del Cdp, nel 2024 il 5% del PIL nazionale. 

E allora come si muove il governo italiano?

Tra le iniziative più rumorose in merito ci sono, senza dubbio, i fondi stanziati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sono 250 milioni di euro, “una cifra significativa” secondo quanto detto dal Ministro Urso durante il tavolo della moda al Mimit che dovrebbe: “dare stabilità e fiducia alle aziende aiutandole a crescere”. Di fronte all’annuncio del governo italiano, che si fregia così di supportare largamente il made in Italy in un momento di grande crisi, la moda ha risposto ringraziando ma avanzando qualche dubbio. In particolare è Carlo Capasa, presidente della camera nazionale della moda italiana, ad evidenziare l’insufficienza economica della manovra per un settore in difficoltà. 

Moda e Governo italiano

250 milioni sono senza dubbio uno stanziamento utile anche se non risolutivo. Ovviamente ringrazio il Ministro. Ora sarà determinante accertare le modalità con cui i fondi saranno messi a disposizione delle imprese” spiega Capasa. Il presidente evidenzia, in questo modo, la necessità della costruzione di un piano di supporto a lungo termine. La moda italiana sta affrontando una profonda crisi, si parla di 300 aziende chiuse solo in Toscana e di un settore che rischia il collasso giorno dopo giorno. I 250 milioni stanziati dal governo sono, indiscutibilmente, un inizio da non confondere, però, con un punto di arrivo.

Le Giornate della Moda Italiana nel Mondo

Ma la moda e il made in Italy non sono esclusivamente un tema interno al Paese. Il settore moda è, infatti, di grande interesse anche per il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale costituendo una consistente fonte di guadagno per le esportazioni. A tal proposito il Ministero di competenza, nella persona del Ministro Antonio Tajani, ha indetto le Giornate della moda Italiana nel Mondo, con lo scopo di rendere più efficaci le attività promozionali legate alla moda. In occasione della presentazione di queste giornate, presso Villa Madama, è stato anche firmato un Protocollo d’Intesa con lo scopo di rendere sempre migliore la comunicazione del settore moda da parte della rete diplomatica italiana.

Di cosa ha bisogno la moda italiana?

Durante il Panel “Stati Generali dell’export della Moda italiana”, a cui hanno preso parte tra i più illustri rappresentanti dell’industria nel nostro Paese, è stata evidenziata la necessità di cooperare per la rinascita del made in Italy. Non basta più lavorare ognuno per se stesso, la moda ha bisogno di un unico grande piano. Piano per cui è necessario il supporto delle istituzioni, del governo italiano nello specifico che deve lavorare al fianco di un’industria eccezionale come quella della manifattura italiana. Durante il panel è intervenuta la direttrice generale di Fondazione Altagamma, Stefania Lazzaroni, parlando della richiesta di manodopera specializzata. “Secondo una ricerca Altagamma nei prossimi 5 anni serviranno 346 mila mani manifatturiere, ma se continuiamo così ne troveremo solo il 5%” spiega la direttrice. Si parla, infatti, della necessità di riposizionare i lavori del craftsmanship, ovvero dell’artigianato, pressoché assenti nell’ottica di futuro della generazione Z.

La moda italiana ha bisogno di rinascere e per farlo ha bisogno di essere ascoltata ed aiutata da parte delle istituzioni governative che, fin ora, se no sono lavate le mani. Tutto ciò che sta facendo questo governo è sicuramente un primo passo, ma chiaramente non è sufficiente per la risurrezione di un sistema che sta andando al collasso.

Foto: Camera Nazionale della Moda Italiana