Perché i giovani non fanno più sesso?

da | LIFESTYLE

Su 1.515 giovani italiani il 53% è insoddisfatto della propria vita intima, sesso occasionale sempre meno praticato, recessione sessuale, relazioni che tardano a decollare…

Dimenticatevi i party alla Euphoria, i baci rubati sotto le stelle e i drammi da commedia romantica. La realtà della Gen Z è ben diversa. Non parliamo solo di un cambio generazionale, ma di una vera e propria “recessione sessuale”. L’età del primo rapporto è aumentata di più di un anno rispetto al passato, e le relazioni intime sembrano essere messe in secondo piano rispetto a… tutto il resto.

Ecco la verità: il desiderio sessuale non si è spento, ma le nuove generazioni sono schiacciate da un sistema che ha ribaltato le priorità. La libido è stata deviata verso la produttività. Non si fa sesso, perché si lavora. O meglio, si studia, si compete, si corre verso un futuro che sembra sempre più distante.

PornHub addicted: la soluzione rapida di una società sotto pressione

Quando il desiderio bussa alla porta ma non c’è tempo (o voglia) di aprire, ecco che subentra l’opzione B: PornHub. È veloce, è pratico, non richiede il minimo sforzo emotivo. Niente messaggi da interpretare, niente cuori spezzati, niente imbarazzo. Un clic, e via.

In parallelo al fenomeno di recessione sessuale, in tutto il mondo si sta registrando un aumento dell’autoerotismo e del consumo di pornografia, ma non è una questione di mancanza di desiderio o rifiuto del piacere. È che il sistema ha reso il sesso complicato e il porno accessibile. L’autoerotismo diventa un surrogato: soddisfa il bisogno primario, ma lascia un vuoto emotivo. Una sessualità vissuta a metà, senza rischi, ma anche senza profondità.

La cultura dell’anti-romanticismo

“Non ho tempo per me stesso, figuriamoci per qualcun altro.” Quante volte l’abbiamo sentito? Il romanticismo sembra essere diventato un lusso. Investire tempo ed energie in una relazione? Troppo rischioso. Troppo impegnativo. Troppo incompatibile con la vita frenetica che viviamo.

Il Giappone è un caso emblematico, l’esempio più concreto della crescente recessione sessuale. La cultura del lavoro è una delle più dure al mondo, e i giovani sono sempre più insoddisfatti della loro vita sessuale, a causa delle lunghe ore di lavoro e della mancanza di opportunità di relazione. Questo fenomeno non è solo legato al desiderio sessuale, ma a una società che dà più valore alla produttività che al benessere individuale.

Ma allora, come si divertono i giovani?

Questo è il punto cruciale. La GenZ non si concede il tempo di vivere il romanticismo e i piaceri carnali, allora si rifugia nei social, nelle serie TV, nei giochi online. La soddisfazione non è più fisica, ma digitale. Un “like” diventa la nuova forma di approvazione, un DM la nuova scintilla di emozione. E sì, è tutto molto più semplice. Ma anche molto meno intenso.

La verità è che siamo diventati una società che ha paura di sentirsi. Investire in un’emozione – sia essa positiva o negativa – richiede tempo, coraggio e voglia di mettersi in gioco.

Richiamo alle emozioni: riprendiamoci il piacere

Forse è tempo di fare un passo indietro. Di fermarci un attimo e chiederci: cosa ci stiamo perdendo? La produttività è importante, certo. Ma non possiamo lasciare che ci rubi tutto. La vita accade nelle emozioni, nelle connessioni umane, nelle esperienze.

Il sesso non è solo un bisogno fisico: è comunicazione, è esplorazione, è vulnerabilità. È un modo per dirci che siamo qui, presenti, vivi. E no, PornHub non può darci tutto questo. Nessun algoritmo può farlo. È ora di riappropriarci del nostro tempo, della nostra intimità, delle nostre emozioni.

Quindi, caro lettore, la prossima volta che il lavoro, lo studio o le mille responsabilità quotidiane sembrano assorbirti, ricorda questa verità: non siamo macchine programmate per produrre, correre e raggiungere obiettivi senza sosta. Siamo esseri umani, fatti di emozioni, desideri e bisogni che vanno ben oltre la routine. 

Abbiamo bisogno di ritrovare il contatto con ciò che ci fa sentire vivi. A volte, questa vitalità si nasconde proprio nei momenti più intimi, sotto le lenzuola, dove non c’è spazio per le scadenze o i doveri, ma solo per la riscoperta del piacere di vivere.

Co-redattrice: Millo

Foto: scottsdalerecovery, amazon


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