Gen Z: tra valori e punti deboli

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Conosciamo meglio la Gen Z. Quali sono i loro valori e quali invece i punti deboli

Per chi ancora non ne fosse a conoscenza: la generazione Z, anche detta Centennials, Digitarians, iGen, Zoomers o generazione “boh”, comprende tutti i nati tra il 1996 e il 2010.

I più vecchi hanno quasi trent’anni e si sono affacciati al mondo del lavoro già da alcuni anni, mentre i più giovani frequentano ancora le superiori e iniziano a conoscere le difficoltà della vita. Ma hanno tutti una caratteristica che li accomuna: una doppia vita e una doppia identità, una fisica e una digitale.

Come tutti sanno, siamo stati i primi e gli unici ad essere cresciuti insieme all’avanzamento tecnologico e ai social media, che hanno cambiato il mondo per sempre. E noi, ci siamo evoluti insieme ad essi, ridefinendo così molte regole della società; a partire dal concetto dell’amore, del lavoro, delle relazioni sociali, fino alla cura personale. 

Come ogni giovane e nuova generazione, è normale che siamo noi i trendsetter di questo tempo: decidiamo le mode, quali strumenti tecnologici avranno successo, quali saranno le mete e le destinazioni più in voga e per questo facciamo girare l’economia dove e come ci pare. 

Pensate che ancora abbiamo poco potere di spesa, ma fra qualche anno il mondo sarà nelle nostre mani… che cosa ne sarà? Chissà quali scelte faremo per il futuro.

Si parla spesso del fatto che a causa delle vecchie generazioni siamo noi (E non loro) costretti a subire le conseguenze delle loro azioni di venti o trenta anni fa. Ma chi lo sa di cosa dovranno pagare le prossime generazioni per colpa dei nostri, di comportamenti… 

Comunque, come dicevo prima la Gen Z è caratterizzata da una serie di principi guida:

Prima su tutto l’intraprendenza. Come è intraprendete la IGen non lo sono stati in tanti. La loro ambizione supera ogni aspettativa, molti di essi vivono per riuscire a raggiungere degli obiettivi; non esiste più il sogno come lo intendevano una volta. Oggi il sogno è il successo: realizzazione personale, lavorativa, sicurezza economica, sono tutte chiavi di intendere il successo, perciò non dal punto di vista della visibilità (Ne hanno già troppa sui loro social). 

C’è poi l’autenticità. Essere autentici, trasparenti: sono due aggettivi molto legati a questa generazione. A causa di tutto ciò che di costruito e artefatto esiste oggi, un pizzico di semplicità è qualcosa che manca a questa generazione. Storie vere, relazioni vere, e imperfezione diventano fondamentali per i giovani, che bombardati dalla richiesta di una continua perfezione si sono stancati.

 A questo si lega molto il concetto di self-help e motivazione. I Centennials sono molto attaccati a tutto ciò che concerne il benessere fisico, mentale e alla questione motivazionale. Sarà forse perché complici di una vita frenetica e iper-connessi a tutto e tutti hanno poco tempo da decidere a se stessi e per stare da soli con il proprio io. Ascoltarsi veramente è davvero difficile in mezzo a tutto questo rumore. Una “salvezza” è stata in un certo senso la pandemia: ci ha fatto fermare e capire cosa è davvero importante. 

Ecco come abbiamo capito che il lavoro non è tutto. 

Per gli Zoomers lavorare deve occupare il tempo indispensabile per vivere una vita modesta, niente di più. Le relazioni e la socialità sono passate in primo piano, mentre il lavoro è diventato l’hobby da svolgere nel tempo libero. Sono molto chiari in questo, non si nascondono, ed esprimono sinceramente le loro volontà alle aziende, le quali affascinate e interessate cercano di accogliere ogni loro esigenza e imparare da essi. 

Se invece dovessimo elencare i loro punti deboli forse dovremo toccare la sfera emotiva.

Purtroppo questa è una generazione che, essendo sommersa dalla molte responsabilità, si sente in dovere di essere sempre all’altezza, trascurando così l’amore e i sentimenti. Non siamo romanticoni, non crediamo al lieto fine e neanche al Vissero tutti per sempre felici e contenti. Siamo consapevoli che lasciarci un po’ andare ci farebbe bene, ma con tutte queste pressioni facciamo fatica a farlo. 

La Gen Z è sempre molto restia verso le generazioni dal passato, quasi come se solo loro Sapessero, ma forse mettere da parte l’orgoglio e accettare consigli da loro in questo campo ci farebbe bene. O no?

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