YouTube: quando i videoclip di Vevo dominavano

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YouTube nei primi anni 2000, fino a circa il 2016, ha vissuto il suo grande periodo d’oro. Soprattutto grazie all’apparizione di Vevo che con i suoi famosissimi artisti musicali sponsorizzava videoclip davvero epici.

C’è stato un periodo, che farei partire dagli ultimi anni ‘90 fino al 2015 (probabilmente anche oltre, allungherei fino al 2018), in cui i video musicali delle canzoni raggiungono il loro apice in quanto a fama. Ma non solo, erano ben strutturati, con budget decisamente molto alti e veramente tanto narrativi. Dai primi 2000, poi, viene fondato un marchio che ogni qualvolta veniva piazzato sulla copertina di un video sapevi già che avresti assistito a un mini cortometraggio super accattivante. L’iconico simbolo Vevo dei videoclip musicali su YouTube, ve lo ricordate?

Vevo, contrazione di Video Evolution, viene lanciato nel 2009 come sito internet di distribuzione di videoclip musical.


Il sito approda sul web come joint venture tra le tre grandi etichette discografiche Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Music Group. Insomma, un “progetto di gruppo” delle tre più grandi etichette discografiche al mondo. Considerando che i più grandi artisti sono sotto queste precise etichette, potete immaginare i numeri che Vevo portava in quanto a visualizzazioni. Esatto, milioni e milioni.

lVevo ha portato più di 500,000 video musicali, tutti su YouTube e sul proprio sito. L’idea alla base di Vevo era quella di presentare un servizio streaming per video musicali, proprio come quelli che già c’erano sul mercato americano per film e show televisivi. L’idea era quella di attrarre sponsor. Piano piano, con l’ampliarsi del servizio con le varie etichette musicali, ogni artista iniziava ad avere il proprio canale Vevo su YouTube.

Chi non si ricorda dei primi video musicali dei One Direction o dell’iconico video di “Beauty and a Beat” di Justin Bieber e Nicky Minaj.


Questi video musicali erano davvero delle colonne portanti della cultura pop di quel momento. Ville gigantesche, apparizioni di Vip , custom look che fanno invidia alle migliori fashion week. I video musicali erano un vero e proprio punto di forza della canzone. Aspettare il video musicale era un momento che tutti vivevamo con trepidazione in attesa di vedere che storia si era inventato il nostro artista preferito.

Inutile dire che c’erano dietro produzioni da tanti, tantissimi soldi. Spesso gli artisti arrivavano a prenotare luoghi inaccessibili per girare il giusto video per il singolo perfetto. Ma era tutto parte dell’accordo per ottenere il giusto pezzo, e soprattutto funzionava!

La maggior parte dei videoclip musicali dei primi anni 2000, fino al 2016, presentavano dei numeri di visualizzazioni davvero grandi.

Eh sì, con conseguenti grandi guadagni, ecco quindi spiegato la necessità di un bel videoclip. C’è anche da riconoscere che il grande boom dei videoclip è avvenuto in concomitanza con quello di YouTube. Iniziavano ad esserci i primi tutorial e le prime star del social. I primi Meet and Greet, insomma, si passava davvero tanto tempo su YouTube. Un po’ come quello che sta vivendo la piattaforma di TikTok adesso.


Poi le cose iniziano a cambiare, arrivano nuovi social come Vine, Instagram si fa sempre più di tendenza e infine, il colpo di grazia: TikTok.

YouTube perde il primato per visualizzazioni e engagement e la gente rimbalza tra un social network e un altro.

Adesso, anche per chi prima faceva davvero grossi numeri, come YouTuber di prim’ordine, riuscire a riavere le stesse visualizzazioni di prima è davvero difficile. Si è persa un po’ quell’interesse che si aveva prima per i video, che ti teneva attaccato allo schermo per pomeriggi interi.

So già che c’è chi punterà il dito contro la soglia dell’attenzione che con TikTok e i Reels sembrerebbe davvero starsi abbassando e di conseguenza 10/15 minuti di video o tutorial, non sono più all’ordine del giorno.

Su YouTube erano, e sono tutt’ora, presenti un sacco di video di diverso tipo. I più visti: tutorial beauty e gameplay. I videoclip rimangono i primi in classifica.

Ma poi ammettiamolo, comunque il video della canzone ogni tanto ce lo guardiamo ancora. Purtroppo si è però perso quella necessità di costruire una storia, un filo conduttore tra canzone e canzone che portava alla creazione di veri e propri cortometraggi. Un po’ come Telephone di Lady Gaga. Un vero e proprio mini film che resta nei cuori di tantissimi tutt’ora.

Ora i video seguono sempre delle regole base che accompagnano passo passo la realizzazione di un videoclip: un primo piano, poi un campo largo su una scena esterna che faccia intuire la situazione. Un piano americano sul cantante che canta e via dicendo. Un susseguirsi di questi momenti per buona parte dei videoclip. Altri invece si buttano sul videoclip visual, molto meno dispendioso realizzabile con pochissimo e dallo stesso risultato.

Un po’ questo cambiamento lo capiamo, non si fanno più i numeri di una volta su YouTube. Ma nulla riuscirà a superare quell’attesa che accompagnava i nostri pomeriggi o quello stupore che provavamo ogni volta che riuscivamo a scovare una celebrities assieme al nostro cantante preferito.
Era un bel momento che sono sicura a tutti quanti piacerebbe rivivere. Come lo so? I videoclip si sono spostati su TikTok, solite grandi ville e solite apparizioni mediatiche. Ma nulla batterà lo storytelling di Katy Perry e Lady Gaga.