Il lato “reale” delle star: le malattie e il loro stigma

da | LIFESTYLE

Il mondo delle star potrebbe sembrarci tutto festoni e lustrini, ma non per tutti, e non sempre, è così. Sono tante le star che soffrono di malattie croniche, autoimmuni o rare e che raccontando la loro storia danno speranza a tutto il resto del mondo.

Da quando esiste il mondo dei social siamo tutti un po’ più sensibili alle influenze, di tutti i tipi. Poi, se dovessimo davvero essere del tutto onesti lo siamo sempre stati, anche prima delle app. Quante cose abbiamo fatto o non solo perchè quell’amico ci aveva detto o consigliato il come o il perché. Insomma dai, un po’ influenzati lo siamo sempre stati, anche prima dell’avvento delle star. Però, sia online che nella vita vera, diamo credito solo alle persone di cui ci fidiamo.

E se di Marco ci fidiamo perchè ormai ci conosciamo dalle medie, ha una laurea in medicina e ne abbiamo combinate di tutti i colori, perchè decidiamo di dare la stessa fiducia a una persona qualsiasi che ci parla attraverso uno schermo?

E’ davvero il caso di fidarsi di tutto quello che le celebrità ci raccontano sui social?

Se non vi foste ancora dati una risposta ci penso io: ovviamente no. Sinceramente se la vip superstar mi dicesse che per dimagrire devo bere acqua e sale tutti i giorni e poi scoprissi che lei, in aggiunta, frequenta un corso intensivo di calisthenics, beh un po’ tituberei. Sarebbe molto più credibile se mi dicesse la verità, tutta quanta la verità, vostro onore! Mi sta anche bene che hai un programma di allenamento veramente duro e mi sta bene accettare il tuo consiglio sul come dimagrire, ma solo se fosse ben chiaro tutto il quadro.

Forse è proprio questo che ci fa fidare di Marco il dottore. Se mi dicesse di non mischiare tequila e sambuca gli crederei, soprattutto dopo quel capodanno 2018..ah, e ovviamente anche per la sua laurea in medicina, certo.

Il fatto è che la sincerità è alla base di ogni rapporto di fiducia, anche per gli influencer e le star.

Ora, sul mondo dei social abbiamo tutti un po’ aperto gli occhi e se prima bastava avere Lindsay Lohan come testimonial per far comprare uno shampoo, ora sappiamo che Lindsay è pagata e non è detto che usi lo stesso prodotto, e nemmeno che sia davvero così buono.

Altre celebrità però hanno scelto una strada diversa da quella del testimonial e hanno preferito seguire quella della televerità raccontando ciò che davvero succede nella loro vita, più il brutto che il bello.

La cosa si è rivelata molto utile.

Da sempre pensiamo che le star vivano una vita da sogno, che sia solo bei momenti e tanta felicità, ma in molti hanno confessato che non è solo questo.

Quella delle apparenze che ingannano è una storia che ha davvero tanti anni, ma finalmente le persone che alimentavano le credenze sulla bella vita hanno deciso di confessare la realtà dei fatti.

Un chiaro esempio lo abbiamo con Selena Gomez. La ora cantante ha fatto la storia passando da Disney Channel alle classifiche con le sue canzoni. Poi un marchio beauty che è andato alla grande e l’entrata nel club dei miliardari. Insomma, vi sembra una brutta vita? Soldi, concerti ed eventi, oltre che fama e potere. E invece non è solo questo.

Selena convive da anni con la diagnosi di lupus, una malattia autoimmune che causa l’iperattività del sistema immunitario che attacca i tessuti normali.

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La malattia è incurabile, ma può essere trattata con una terapia farmacologica. Questo però non cambia il fatto che il lupus condizioni in tantissimi modi la vita della star. In una delle sue ultime interviste ha raccontato di come questa situazione le renda impossibile una gravidanza naturale e ammette di aver fatto molta fatica ad accettare la cosa.

Se fossimo in un altro periodo storico queste cose sarebbero state viste e bersagliate come scandali, cose di cui vergognarsi. In un altro periodo anche se fosse successo alla fidanzata di Marco non si sarebbero dovute sapere. Ora invece le cose sono diverse proprio grazie a star come Selena Gomez che decidono di ammettere pubblicamente che non è tutto rose e fiori.

Sono state tantissime le persone che si sono sentite capite, non sole e con una speranza proprio grazie a queste affermazioni.

Un altro esempio sono le malattie croniche che grazie a interviste e post di tantissime celebrità che ne soffrono e ne parlano apertamente, finiscono alla ribalta e se ne amplifica la conoscenza e la visibilità.

E’ una cosa importante per milioni di persone che non hanno avuto la fortuna di finire su un red carpet.

Lady Gaga soffre di fibromialgia e la malattia finalmente esiste.

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La fibromialgia è una malattia reumatologica che determina dolori muscolari diffusi e intensi, che spesso compaiono con emicrania, spossatezza, disturbi dell’umore e del sonno. Per molto tempo questa malattia è rimasta invisibile, come chi ne soffriva, per la difficoltà nel diagnosticarla.

Lady Gaga si è vista costretta a rimandare concerti e impregni a causa del dolore e così ha raccontato la sua situazione sui suoi account social. La star si è anche impegnata attivamente per diffondere maggiori informazioni sulla malattia raccontando la sua esperienza in un documentario Netflix.

Nel documentario parlo di fibromialgia, spero che serva ad aumentare la consapevolezza su tale sindrome e a mettere in contatto tra loro le persone che ne soffrono”.

E così è stato.

Avril Lavigne e Justin Bieber invece hanno contratto la malattia di Lyme, un’infezione che viene trasmessa all’uomo con il morso di una zecca. La patologia inizia con un semplice eritema e può finire a determinare conseguenze anche serie, fino ad arrivare a coinvolgere le articolazioni e il sistema nervoso.

Per entrambe le star il percorso è stato molto complesso: Avril Lavigne ha passato a letto due anni. Justin Bieber, invece, soffriva di una forma grave della malattia e ha realizzato un documentario sulla vicenda e sulle insinuazioni che venivano fatte sul suo conto a causa delle macchie che la malattia gli causava.

Un altro grande esempio di rivalsa, in questo ambito, è Winnie Harlow. La modella è diventata famosissima proprio per la sua malattia della pelle, la vitiligine. Una patologia che riguarda le cellule che producono la melanina e comporta la comparsa di zone con carenza o totale assenza di colore. La pelle della modella, infatti, è caratterizzata da ampie porzioni di epidermide non pigmentate che la modella ha però deciso di non nascondere e di non considerare un problema affatto.

Non sono una persona che soffre di vitiligine, né una vitiligo model. Sono Winnie, sono una modella e ho la vitiligine”, reclama la Harlow.

Questo è un chiaro esempio di forte accettazione di sé, spesso difficile da ottenere per persone con malattie che alterano l’aspetto della pelle, come la psoriasi, di cui è affetta anche Kim Kardashian.

Questo modo di reagire contro lo stigma sociale e i pregiudizi significa affermare un principio importantissimo non solo per le star: la persona non è la sua malattia.

Se sei una bambina di 16 anni con una malattia della pelle poco diffusa e vivi con il peso di questa cosa, vedere una persona affermata, adulta, che fa tutto quello che vuole nonostante la malattia, può davvero cambiare il modo in cui vivi la cosa.

Aprirsi sulla propria malattia e sensibilizzare a riguardo ricorda a tutti quanti che determinate condizioni mediche colpiscono davvero chiunque e che si può andare avanti lo stesso.

Tante di queste star raccolgono anche un sacco di fondi e creano fondazioni proprio per le persone che soffrono della loro stessa malattia. Sono azioni importanti e che fanno davvero la differenza nella ricerca e per lo stigma.

La missione molto spesso è proprio quella di porre fine allo stigma e di aumentare la consapevolezza intorno alla malattia.

Rivolgersi ai social, per le star, ha anche un altro effetto, quello di trovare conforto nella solidarietà degli altri. Insomma, una mano lava l’altra.

Condividere con il resto del mondo la propria vita in tutto e per tutto è un tratto tipico del mondo moderno. Ma grazie alla condivisione di questi argomenti e delle esperienze che ne derivano, questo vizio dell’oversharing può avere almeno l’utilità di dare conforto a qualcuno che si trova nella stessa situazione, magari con qualche fortuna in meno, ma una speranza in più.