Per Parigi è giorno di sperimentazioni. Sulle passerelle francesi si indagano nuove forme del vestire e ancora si sentono gli echi delle Olimpiadi.
Al quinto giorno di presentazioni Parigi, la città dell’amore, si lascia alle spalle i cliché della moda à la française. L’eleganza parigina lascia spazio all’innovazione delle nuove proposte della moda contemporanea. Tra forme non conformi e moderne strutture che, forse, riecheggiano il passato.
Da Loewe JW Anderson fossilizza nel tempo i movimenti degli abiti. Li cristallizza trasformando in eterno un attimo fuggente. Così i pezzi assumono insolite forme lontane dal senso dell’abito contemporaneo. La moda di Loewe non è ne pratica ne funzionale. Ricorda piuttosto la maniera vestimentaria del passato. Con strutture che obbligavano i movimenti degli abiti e ridisegnavano, con forza le silhouette. La donna pensata da Anderson è come un dipinto. Un quadro bloccato nel tempo, reso agile dalla scelta di sneakers e scarpe stringate. Oltre a stampe di storici dipinti d’autore la collezione è resa speciale da texture d’eccezione. Piume, pelli stampa cocco e manipolazioni tessili. Tra tutte spicca un abito blu decorato da piccoli e puntuali strappi manuali.
E se da Loewe gli abiti vengono congelati, lavorano, al contrario, sul concetto di fluidità, come di consueto, gli stilisti giapponesi. Sono Issey Miyake e Yohji Yamamoto a pensare ad un vestire morbido e non costringente. Andando oltre gli schemi dell’abbigliamento i due designer, con percorsi diversi, arrivano a decostruire l’abito. Più pulita la visione di Miyake che sceglie una palette colori neutra, volumi over size e forme che ricalcano il vestire classico con qualche variazione di foggia.
Certamente più confusionaria la collezione di Yamamoto. Il genio della moda post atomica che, ancora una volta, fa esplodere una bomba in passerella. Gli abiti portati in passerella da Yamamoto sono opere d’arte brutalista. Capi di magistrale capacità sartoriale mascherati da errori. Una collezione geniale che dimostra, ancora una volta quanto l’arte concettuale del designer giapponese sia imparagonabile. Anche per Yohji la palette colori è assolutamente neutra. A parlare sono le forme insolite, gli accostamenti di materiali e azzardarti e qualche tocco di rosso.
Ecco che in questa Parigi così sperimentale e così poco patinata del quinto giorno tornano alla ribalta le Olimpiadi. L’evento che, durante l’estate, ha sconvolto la capitale francese diventa ispirazione per uno degli eventi più glamour della kermesse: la presentazione di Christian Louboutin. Lo show messo in piedi dal marchio della suola rossa è qualcosa di spettacolare. Una commistione di arti, anche grazie al coinvolgimento di geni del calibro di David La Chapelle e Bianca Li. Uno spettacolo che unisce una scenografia incredibile, la musica di LP e la squadra di nuoto artistico francese, per la prima volta in vasca con tacchi alti, ovviamente firmati Louboutin. Non c’è fine al sogno parigini che verrà immortalato da La Chapelle in un film che verrà presto svelato sul sito del Brand.
Foto: Vogue/ Artuu