Comincia la “settimana santa” della moda milanese. Fiorucci torna in passerella, alla Triennale, e Florania porta il calcio in fashion week.
La settimana della moda di Milano è portata a Battesimo dal Fendi di Kim Jones. Casa di moda romana che, il prossimo anno, 2025, compirà ben 100 anni. Per l’imminente occasione il direttore creativo rende omaggio ad Adele Casagrande, la donna che, nel 1925, insieme al marito Edoardo Fendi ha dato vita al sogno della doppia F. Jones riconosce nella moda anni ‘20, che ha dato i natali a Fendi, le fondamenta del vestire femminile contemporaneo . Tra echi art deco e dettagli contemporanei viene presentata la mamma baguette, rinnovata versione dell’iconico modello romano. E se Fendi misura ogni cosa a raccontare di una moda sproporzionata, anche nella sua bellezza, è Francesco Russo da Marni. Abiti come costumi di scena sfilano sulla passerella di Marni. D’altronde, come diceva Francis Bacon: “In questo teatro che è la vita umana è concesso solo a Dio e agli angeli di fare da spettatori”. Ecco allora che la moda di Risso ci vuole eccentrici protagonisti della nostra messa in scena personale. Con abiti sconvolgenti e make up impressionanti. Una sproporzione perfettamente calibrata calca la passerella milanese lasciando gli ospiti incredibili di fronte a tanta maestria.
Cosa non ci aspetteremmo di vedere in Fashion Week? Beh, senza ombra di dubbio, il calcio. Ci aveva provato già Cormio qualche anno fa con una collezione femminile ispirata al mondo calcistico. Oggi Florania, promettente firma della moda del domani, passa al livello successivo. Nella cornice della settimana del pret-a-porter femminile la designer presenta le divise dell’Udinese Calcio da lei disegnate e realizzato da Macron in collaborazione con Camera Moda Fashion Trust. Segnale positivo di un’apertura del sistema moda o il calcio si è infiltrato pure qui e non ce ne libereremo più?
Al di là del calendario di Milano
Oltre il calendario redatto dalla Camaera Nazionale della moda il capoluogo Lombardo è ricco di eventi paralleli. A volte più interessanti di quelli segnalati dalla Camera. In effetti tra gli show più attesi della stagione c’era senza dubbio quello di Fiorucci alla Triennale. Il brand, nelle mani di Francesca Murri, tenta di rientrare in carreggiata. Il rilancio di Fiorucci passa attraverso una nuova interpretazione dell’irriverente sogno Fiorucci. Troppo presto per definire la buona i cattiva riuscita del rebranding. Ai posteri l’ardua sentenza. Interessante, e al contempo inquietante, lo show/ presentazione di Grinko. In uno storico cortile milanese i modelli creano una coreografia d’inquietante bellezza indossando abiti di rara contemporaneità. Una palette colori sottotono lascia, intelligentemente, spazio a creazioni mature e d’avanguardia.
Foto: Vogue