Esoterismo, streghe e zodiaco: il lato oscuro della moda

da | STYLE

Luci e ombre, la moda esplora il suo legame con l’occulto. L’esoterico diventa materia di moda e ispirazione per i grandi stilisti che si sono venduti l’anima al diavolo.

La moda è un po’ come una religione. Ce lo ricorda Emily nel “Diavolo veste Prada” quando dice ad Andy: “Ti sei venduta l’anima il giorno che ti sei messa il primo paio di Jimmy Choo”. E come ogni religione che si rispetti ha le sue luci e le sue ombre, il suo lato oscuro. I suoi misteri inspiegabilmente magici. Quanto ci affascina l’ignoto? Il paranormale, quello che non possiamo spiegare. A noi tanto quanto agli stilisti che, negli anni, hanno fatto del mistero e dell’occulto, in tutte le sue forme, ispirazione per le loro creazioni.

Moda e simbologia antica


Il rapporto tra la moda e il paranormale comincia ben prima degli stilisti. Quando la stessa parola moda ancora non esisteva. Sono gli sciamani della preistoria i primi comprendere il potere simbolico ed evocativo del costume. Si vestivano delle pellicce di animali feroci per acquisirne la forza ed il potere. Stesso meccanismo messo in atto da combattenti e guerrieri di popolazioni nordiche, in tempi successivi. I famosi vichinghi e i barbari che indossavano pellicce di animali ed elmi con corna per rubare la forza delle fiere e spaventare i nemici. Il potere simbolico della moda, in epoca medievale, verrà perfino combattuto dalla chiesa. Istituzione che condanna la tendenza degli abiti con lunghe code e maniche a farfalla. La moda del tempo, infatti, voleva eccedenze di tessuto sul finire degli abiti e sulle maniche, molto ampie. Stratagemma per dimostrare ricchezza vista la possibilità di acquistare tessuto in eccesso. Ecco che la chiesa respinge questa tendenza associandola alla lussuria e al demonio. Il movimento sinuoso delle code degli abitanti veniva, infatti, associato allo strisciare delle serpi. Animali, per antonomasia, associati al diavolo.

La fascinazione per le stelle


Tra i primi stilisti, invece, ad appassionarsi al tema troviamo Elsa Schiaparelli. Storica la sua collezione Zodiaco del 1938. Giacche con piani astrali e costellazioni, gioielli e bottoni con i segni zodiacali sono i pezzi che fanno storica una delle linee più famose di tutti i tempi. Collezione omaggiata da Monsieur Yves Saint Laurent negli anni ’80 e da Daniel Rosberry, attuale direttore creativo dello stesso Schiaparelli, nell’alta moda estiva del 2021. Non resiste al fascino delle stelle nemmeno Alessandro Michele che, durante la sua direzione creativa di Gucci, sfila con la Resort 2023 a Castel del Monte. La collezione, dal titolo Cosmogonie, è la trasposizione moda di “cosmogonia”. La dottrina mitologico-religiosa che indaga l’origine dell’universo.

Il culto dei tarocchi


Appassionato ai tarocchi, agli amuleti e a tutto quanto è scaramantico era Monsieur Dior. Il couturier francese pare fosse particolarmente legato alla buona e alla cattiva sorte. Secondo alcuni racconti prima di ogni sfilata cuciva nella fodera degli abiti un mazzolino di mughetti come porta fortuna. Maria Grazia Chiuri, attuale direttrice della maison, negli ultimi anni ha voluto rendere omaggio a questa sconosciuta passione di Christian. Per farlo ha girato un fashion film insieme al regista Matteo Garrone per la promozione dell’alta moda del 2021 dal titolo: “Le Chateau du Tarot“. Nel video, giurato al castello di Sammezzano, si riprendono alcune scene ispirate all’opera di Italo Calvino “Il castello dei destini incrociati”. Famoso scritto d’autore in cui l’unico modo che hanno i personaggi per parlarsi sono i tarocchi.

Le streghe


Non c’è simbologia femminile più sovversiva di quella delle streghe. Simbolo, per eccellenza, dell’intolleranza maschile verso la potenza del gentil sesso. La moda,a ovviamente si è innamorata di queste figure. Donne intelligenti e fuori dagli schemi dipinte per anni come pericolose amanti del demonio. Vivienne Westwood tra le prime ha lanciato lo stile witch con la sua collezione autunno-inverno del 1983. Da lì in poi le streghe sono diventate sinonimo di glamour e, per certi versi, anche di erotico. Molti stilisti hanno ripreso il witchcore, ma tra tutti la storia più strabiliante è quella di Alexander McQueen. Lo stilista racconta, infatti, di aver scoperto di una lontana antenata giustiziata nel 1692 dall’inquisizione perchè considerata una strega. Fu così che, nel 2007 lo stilista decise di dedicare alla persecuzione e al paganesimo l’intera collezione autunno inverno. Le modelle, abbigliate come moderne streghe (sullo stile di The love witch), sfilavano su un pentagono rosso dipinto su sabbia nera. In tempi più recenti anche maison Dior riprende le streghe. È il caso della collezione primavera estate del 2024 dove Maria Grazia Chiuri innalza le streghe ad icone femministe proponendo in passerella abiti dal fondo bruciato come fossero gettati al rogo.

Foto: Pinterest

Tag: ,