Un sondaggio del gruppo Fattorie Garofalo, primo produttore al mondo di Mozzarella di Bufala Campana DOP, ha evidenziato l’abitudine degli italiani di volare in aereo sempre da più giovani. In Italia si decolla già a 5 anni
Condotto su un campione di 1200 persone in transito questa estate negli aeroporti italiani e suddivise tra le 4 generazioni a confronto (X, Alpha, Millennials, Z), il marchio leader mondiale nel settore lattiero-caseario bufalino, presente con una catena di travel retail in tutti i principali aeroporti italiani, ha dimostrato che il primo volo ha avuto destinazioni e ragioni simili per ogni generazione.
L’indagine: a ognuno il suo primo volo in aereo
Per i millenials (nel 59% dei casi) e generazione Z (47%) il primo volo è spesso legato a motivi di studi, gite scolastiche o semplicemente per festeggiare un traguardo raggiunto, come la maturità o la laurea. Tra le mete privilegiate i Paesi Europei. Inoltre, sono coloro che si impegnano per trovare le soluzioni migliori, confrontando i prezzi e cercando di ottimizzare i costi.
All’opposto la generazione X si sposta per necessità lavorative o familiari (58%), con destinazioni che in 1 caso su 2 sono extra Ue.
Mentre, gli Alpha, gli ultimi nati, prendono l’aereo per qualsiasi cosa. Per loro volare non è più un’occasione speciale, né una necessità, ma sta diventando un’abitudine; anche grazie alle offerte proposte dalle compagnie sempre più convenienti. Il 60% delle volte le destinazioni sono nazionali.
Queste differenze generazionali, come tutto ciò che ci circonda, sono influenzate dalla società e dallo scorrere del mondo e del tempo.
Viaggiare in aereo oggi è all’ordine del giorno
Pensate che il tempo minimo che può trascorrere tra, il momento in cui decidiamo di fare un viaggio in aereo, e quando compriamo il biglietto è di 5 minuti.
Fino a qualche anno fa, senza andare troppo indietro – fine secolo scorso, inizio di questo -, quando i genitori della genZ erano giovani, per organizzare un viaggio bisognava: prima discuterne al telefono fisso o trovarsi di persona per accordarsi, recarsi in agenzia di viaggio, ascoltare le proposte, rifletterci, tornare in agenzia e infine prenotare: questo richiedeva come minimo tre o quattro giorni.
Per non parlare dei costi. Viaggiare in aereo era considerato un lusso. In pochi se lo potevano permettere.
Complici delle difficoltà di spostarsi anche le compagnie aeree. Un tempo, il design interno degli aerei era molto diverso. Non c’erano così tante sedute per ospitare più passeggeri possibili; la fusoliera, la parte che contiene i passeggeri, era adibita a salotto, con alcuni divani e qualche seduta.
Ovviamente in questa evoluzione c’è anche lo zampino di Internet. L’accessibilità e la facilità di acquisto di cui disponiamo oggi è data principalmente dalla rete, che abbiamo sempre a portata di mano.
Oggi, gli aerei sono diventati il principale mezzo di trasporto per viaggiare. Permettono di raggiungere in poco tempo destinazioni fino ad alcuni anni fa impensabili e irraggiungibili per i più. I confini sono ogni giorno più fluidi; visitare nuovi posti, anche lontani, è diventato accessibile a molti.
Grazie a questa facilità negli spostamenti e a tutto ciò che concerne e implica la fattibilità di un viaggio, sono tanti i giovanissimi che si imbarcano per raggiungere destinazioni vicine e lontane.
A questo proposito, anche i voli interni sono molto utilizzati, e non solo dai pendolari, ma da giovani fuori-sede che per ridurre le tempistiche, ogni qualvolta si spostano dal paese d’origine alla città in cui studiano, utilizzano questo mezzo di trasporto, comodo e veloce.
Ma c’è qualcosa di contraddittorio…
La Zeta è la più green fra tutte le generazioni. I giovani si dimostrano molto sensibili verso l’urgenza della sfida climatica. Solitamente sono loro i primi che si adattano, cambiando abitudini di consumo e optando per servizi che siano il meno possibile impattanti sull’ambiente.
Allora, tutti questi spostamenti aerei risultano contraddittori visto l’impegno che proprio queste generazioni ripongono verso l’ambiente?!
Tutta questa attenzione al climate change è solo una facciata? È qualcosa che viene adottato solo quando fa comodo?
Si parla molto della genZ come una generazione diversa dalle precedenti, che, cresciuta con maggiore consapevolezza, si impegna per combattere l’inquinamento e per creare un mondo più incline all’attivismo sociale. Basta pensare a Greta Thunberg.
Ma nel nostro piccolo, in casa, nella vita quotidiana, quanti di noi sono attenti ogni giorno a queste problematiche?
Io faccio parte di questi “Centennials”, e posso dire che molti dei miei coetanei di green hanno ben poco. Forse si, fanno molto rumore, ma quando è il momento di agire, sono pochi quelli che si dimostrano responsabili.
E qui torna la questione dell’aereo. È facile dire di aver partecipato a proteste e sommosse, è facile parlare, ma quando c’è di mezzo il benessere o il piacere, sono in pochi quelli che per rimanere sostenibili si muovono con mezzi di trasporto poco inquinanti per raggiungere destinazioni lontane.
E a questo proposito il marchio di mozzarelle di bufala ha trovato il modo migliore per superare il primo volo in aereo.
Superare il primo volo
Fattorie Garofalo ha deciso di omaggiare chi celebrerà il battesimo del volo con il suo ultimo ed innovativo prodotto pensato per i più piccoli: la “Caramella di Bufala”, una mozzarella ripiena di ricotta 100% latte di bufala dalla forma iconica, che richiama un bon bon, con il sapore unico e genuino del latte bufalino.
L’appuntamento è il 6 settembre presso il travel retail Bufala di Fattorie Garofalo nella rinnovata Piazza del Pop del Terminal 1 al piano partenze dell’aeroporto di Milano Malpensa.
Immagini: https://www.sostravel.com/come-i-viaggi-sono-cambiati-negli-ultimi-decenni/