La moda è politica: comincia la New York fashion week

da | FASHION

New York inaugura il fashion month. Fermento politico, nuovi e vecchi nomi si alternano nella Grande Mela.

Come di consueto è la Grande Mela a dare il la al mese dedicato alla moda. Il primo giorno di New York fashion week è un’aternarsi di nomi storici e nuove leve del fashion system. D’altronde New York è la terra delle opportunità, dove tutto può cambiare. La favola del sogno americano che, negli ultimi tempi, non gode di ottima salute. In una città in fermento per le elezioni politiche anche la moda scende in campo. Ad aprire la settimana della moda, infatti, non è una sfilata come ce la aspetteremmo bensì un corteo. La moda scende in piazza con “Fashion for our future“. Una parata organizzata da Vogue insieme al CFDA (Council of Fashion Designers of America) per incoraggiare i cittadini americani a recarsi alle urne.


E se si parla di impegno politico non ci si può dimenticare del supporto alle nuove generazioni. Ad aprire il calendario di sfilate, con grande gioia, è una giovane designer: Grace Ling. La sua moda sostenibile e zero waste propone una donna guerriera in un’atmosfera post apocalittica. Abiti sdruciti, pochi colori, dettagli metallici. La moda di Ling è futuro, un futuro distopico, ma estremamente elegante. Punto vita segnato ed unghie affilate pronte ad affrontare il mondo. È “Neanderthal” il titolo della collezione a metà tra un passato lontanissimo ed un futuro tutto da ricostruire.


Continua la moda newyorkese con sfilate che si contrappongono per estetica e si sovrappongono per genialità. Da un lato la moda sconvolgente di Collina Strada, dall’altro la bellezza mozzafiato di maison Alaia. Collina ci ha abituato a Show che lasciano senza parole e, anche quest’anno non è stata da meno. Tra modelle che fanno acrobazie nel prato e borse a forma di iguana la sfilata di collina strada è un inclusivo caos di originalità. Se da un lato il genio sta nel caos, all’opposto la genialità si legge nella pulizia. Come sempre maison Alaia stupisce con slhoutte originali. Abiti scultorei di una bellezza disarmante. Raffinata ed elegante la sfilata di Alaia è un respiro di raffinatezza contemporanea che ci allontana dagli orrori del mondo.


Menzione d’onore per lo show di Willy Chavarria: América. In un cantiere polveroso sfila una collezione dedicata alle minoranze che popolano il paese. Su ogni posto a sedere una copia della Costituzione Ameircana come monito d quello che dovrebbe essere il famoso sogno americano. In passerella le subcultura, anche estetico, delle minoranze americane sfilano con l supporto di Adidas. A rendere ancora più forte il messaggio lanciato è la scelta della location nel centro di Wall Street…ça va sans dire.

Foto: Vogue