Contenuti veloci: Come TikTok ci danneggerà per sempre

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“Un ecosistema in cui i contenuti vengono consumati non sulla base delle proprie relazioni sociali – come i classici social – ma sulla base delle raccomandazioni di un algoritmo raffinatissimo nel cogliere i nostri interessi – come TikTok. Un ecosistema in cui l’esperienza è personale e in cui la stessa attività di following perde la potenza originaria”

Francesco Oggiano, giornalista e host della newsletter Digital Journalism, racconta di un cambiamento significativo: il modo in cui i follower interagiscono con i content creator sui social media.  Il contenuto è diventato più importante del personaggio. Secondo i dati raccolti tra ottobre 2023 e maggio 2024, la percentuale di follower che seguono un profilo principalmente per la persona è scesa dal 74% al 72%, mentre l’importanza dei “contenuti” e dei “prodotti” è aumentata di tre punti percentuali.

L’importanza del contenuto: più persone, meno personaggi

TikTok ha giocato un ruolo cruciale in questo cambiamento. Nato come piattaforma di intrattenimento musicale, è diventato rapidamente un punto di riferimento per contenuti informativi brevi e dinamici. Questo approccio ha fatto sì che il social sfidasse persino Google come motore di ricerca, grazie alla sua capacità di fornire risposte immediate attraverso video tutorial e “how to”.

Gli utenti cercano creatori di contenuti capaci di rispondere alle esigenze con informazioni pratiche e utili. Oggi, per avere successo sui social, non basta più essere famosi, è fondamentale offrire contenuti di valore che intrattengano, informino o risolvano problemi specifici.

“Oggi social media e content creator sono un unicum inscindibile, non esiterebbero social senza i content creator Paola Nannelli, Executive Director di Pulse Advertising, riflette su come “i social media e i content creator siano diventati inseparabili. 

Se i primi social media, come il Facebook di Mark Zuckerberg del 2004, erano pensati per connettere persone che già si conoscevano, oggi, vent’anni dopo, rappresentano sistemi complessi di relazioni e veri e propri strumenti di comunicazione. La presenza dei content creator, con i loro contenuti di intrattenimento e utilità, è fondamentale per l’ecosistema.

Emblematico perciò è il concetto di “Recommendation media”, un ecosistema mediatico in cui i contenuti vengono consumati principalmente sulla base delle raccomandazioni generate da algoritmi avanzati, piuttosto che dalle interazioni sociali tradizionali. Questo sistema consente anche a creatori meno noti di raggiungere una vasta audience e diventare virali, spostando l’attenzione dai personalismi alla qualità e rilevanza del contenuto stesso.

Contenuti veloci per una generazione con attenzione ridotta

Le ultime generazioni, cresciute in un contesto digitale e sovrastimolato, cercano contenuti brevi, dinamici e altamente stimolanti. Piattaforme come TikTok e Instagram, che diffondono video di pochi secondi, hanno ridefinito il modo di fruire dei media, stimolando anche YouTube ad adattarsi a questa tendenza. Questo approccio risponde perfettamente alle esigenze di una generazione con attenzione ridotta, che trova difficile mantenere un impegno cognitivo prolungato. Ecco spiegato il picco di popolarità raggiunto da TikTok negli ultimi anni.

TikTok oggi ospita contenuti informativi ritmati e brevi, dove è possibile reperire informazioni attraverso tutorial e “how to”. Estremamente popolari sulla piattaforma, questi video permettono agli utenti di acquisire nuove competenze o risolvere problemi specifici in pochi secondi. Questo tipo di contenuto è particolarmente apprezzato perché offre un’esperienza diretta e pratica, senza richiedere un grande sforzo cognitivo o tempo di lettura.

I contenuti progettati per essere consumati rapidamente soddisfano la necessità di gratificazione immediata, caratteristica della Generazione Z. Tuttavia, la continua esposizione a questi formati brevi ha un impatto negativo sulla capacità di mantenere l’attenzione su attività che richiedono un impegno più lungo e approfondito, come la lettura di un libro o lo studio.

Il panorama dei social media, ha trasformato perciò il nostro modo di consumare informazioni. I video informativi, i tutorial rapidi, soddisfano perfettamente i desideri delle nuove generazioni sfruttandone le “debolezze”.

Riusciremo mai a bilanciare la nostra voglia di contenuti veloci con il desiderio di esperienze più profonde e riflessive? È possibile che la nostra inclinazione alla brevità possa minare la qualità e la profondità delle interazioni, rischiando che la facilità e l’immediatezza offerta dalla tecnologia ci comprometta per sempre.

Foto: LaRepubblica, freepnglogo, Wikipedia, tuttotech.

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