Seul: la moda parla, e parlerà, coreano!

da | FASHION

La famosa Korean wave approda anche nel mondo della moda, sempre affascinato da nuove realtà. Gli stilisti del futuro pare arrivino da Seul, meta ambitissima quanto a creatività e potere economico.

Il mercato coreano è un universo in costante crescita dove, per altro, i prodotti moda e lusso italiani sono molto apprezzati. Ferdinando Gueli, direttore dell’ufficio di Seul di ITA – Italian Trade Agency, ha dichiarato che il 50% delle esportazioni dirette in corea è rappresentato da moda e beni di lusso. Così come i coreani guardano alla moda occidentale come faro di buon gusto, il fashion System ha notato uno spiccato senso dello stile in Corea del Sud. Da semplici spettatori e ammiratori i coreani sono diventati player del sistema moda.

Pare che Seul sarà una delle nuove capitali della moda mondiale con il suo stile street e all’avanguardia. Tutte le tendenze arrivano dalla città sul fiume Han, teatro di una delle fashion week più interessanti degli ultimi tempi. Nasce nel 2000, ma diventa celebre e di grande interesse solo di recente. La Seul Fashion Week è il segnale di come la Corea del Sud voglia ritagliarsi il suo spazio nello scintillante mondo della moda. Un calendario fitto di appuntamenti che ospita show di brand con una storia di, almeno, sette anni. “Continueremo a trasformare la Seul Fashion Week in una piattaforma globale di business della moda che gli appassionati di moda e i trend setter di tutto il mondo desiderano visitare” spiega Kwon So-hyun, capo della divisione Beauty and Fashion Industry di Seul.

Trend setter è la parola giusta perché durante l’evento, al di là degli show, l’interesse dei più si scaglia sullo street style come enorme fonte d’ispirazione. Seul è meta dei viaggi dei cool Hunter mandati a carpire nuovi treni del K-fashion che, in men che non si dica, diventano il core delle passerelle occidentali. Talvolta colorato, altre pienamente dark, lo street style coreano è una delle espressioni stilistiche più variegate in assoluto. A farla da padrone è l’ormai famosissimo layering, l’arte della sovrapposizione. Trend super affermato che arriva dalle strade coreane.

Facciamo i nomi

Questo continuo gioco di scambi ha fatto si che, a febbraio 2024, durante la settimana della moda meneghina, il capoluogo ospitasse l’evento Milan Loves Seul. Progetto nato per dare spazio ai giovani designer emergenti coreani. Milano ha ospitato le collezioni di tre brand coreani distinti per innovazione, avanguardia e impronta Green.

Danha

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Il brand Danha presenta una collezione dal titolo “Chapter 1. Ribbon? Reborn” che mette in luce l’identità coreana. Il fil Rouge è il nastro interpretato dalla designer secondo la maniera coreana. Sulla passerella s’intrecciano tradizione, innovazione e sostenibilità.

Tibaeg

“Consolation” è il titolo della collezione presentata a Milano da Tibaeg. Il brand intende la moda come un momento di evasione dalle brutture del mondo. Attraverso giochi di colori e uno spirito gioioso Tibaeg si propone come uno spiraglio di luce in una realtà dominata dal nero.

Mommanwa

Identitario e forte è il brand Mommanwa che sfila a Milano con “Essence”. Una collezione, in collaborazione con il brand di gioielli Solanna, che lavora sul senso di un io che rimane invariato e fedele a se stesso nonostante i continui mutamenti della società.

Foto: Pinterest

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