It’s Holiday Time! Vacanza e benessere.

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La vacanza è concetto moderno che consiste in: interruzione del lavoro più viaggio. In realtà si può essere in vacanza dal lavoro anche rimanendo a casa, ma fare le vacanze implica un surplus di dinamismo.

Il concetto di vacanza nel corso dei secoli.

Pur se il loro senso, funzionale e ideologico, si è intrecciato con il paradigma produttivistico (che legittimano costituendone una pausa e un obiettivo intermedio) le vacanze dei giorni nostri hanno tre elementi storici fondatori, e solo l’ultimo riguarda l’alternanza ozio-lavoro.

Come si è passati da un privilegio per pochi a un benessere diffuso?

Questo cambiamento è stato influenzato da fattori socioeconomici, tecnologici e culturali,che hanno plasmato le tipologie di vacanza e le modalità di fruizione del tempo libero. Risale al 1871 il “Bank Holiday Act”, l’atto ufficiale in cui per la prima volta, in Inghilterra, si riconoscevano ben quattro giorni di ferie per i dipendenti delle banche in Inghilterra, Galles e Irlanda. Il diritto delle ferie non era quindi ancora esteso alla totalità dei lavoratori, ma a una singola categoria di privilegiati.

Dagli anni ’20 alle ferie pagate: il turismo di massa

Agli inizi del Novecento, le vacanze erano un lusso riservato alle élite. Il “Grand Tour” europeo era un viaggio di formazione per i giovani aristocratici, mentre le famiglie benestanti trascorrevano l’estate in villeggiature montane o marine. La diffusione delle ferie pagate negli anni ’20 e ’30 ha segnato l’avvento del turismo di massa. Le spiagge italiane si affollavano di famiglie in cerca di relax e svago, mentre la nascita dei villaggi turistici ha offerto soluzioni di soggiorno accessibili.

Anni ’50 e ’60: boom economico e diversificazione

Il boom economico degli anni ’50 e ’60 ha portato ad un aumento del potere d’acquisto e ad un’esplosione del turismo. L’automobile ha favorito viaggi più lunghi e la scoperta di nuove mete, mentre l’aereo ha aperto le porte al turismo intercontinentale. Nascono nuove tipologie di vacanza: viaggi avventurosi, soggiorni linguistici, vacanze studio. L’Italia diventa una destinazione internazionale affermata, grazie al suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico.

Anni ’70 e ’80: individualismo e benessere

Gli anni ’70 e ’80 sono un periodo di grandi cambiamenti sociali e culturali. Si afferma l’individualismo e il benessere psicofisico diventa un valore centrale. Le vacanze si trasformano in esperienze personalizzate, alla ricerca di avventura,spiritualità o contatto con la natura. Nascono nuove tendenze: ecoturismo, turismo responsabile, viaggi fai da te.

Anni ’90 e 2000: globalizzazione e tecnologia

La globalizzazione e l’avvento di internet hanno rivoluzionato il mondo del turismo. La scelta delle mete si amplia a dismisura, con destinazioni esotiche e pacchetti viaggio accessibili a tutti. Le compagnie low cost democratizzano il volo,mentre la sharing economy offre nuove forme di ospitalità e di fruizione del territorio. La tecnologia diventa parte integrante dell’esperienza di viaggio, con la possibilità di prenotare online, consultare recensioni e mappe interattive.

Oggi: verso un turismo sostenibile e responsabile

Oggi, il turismo si trova ad affrontare nuove sfide: l’impatto ambientale, la sovraffollazione di alcune destinazioni, la ricerca di esperienze autentiche. Si fa strada un modello di turismo più sostenibile e responsabile, che valorizza le comunità locali, rispetta l’ambiente e promuove la cultura. I viaggiatori sono sempre più alla ricerca di esperienze uniche e immersive, che favoriscano la connessione con la natura, la scoperta di culture diverse e la crescita personale.

L’evoluzione del concetto di vacanza è un processo in continuo divenire, che rispecchia i mutamenti sociali, economici e culturali del nostro tempo. Negli ultimi vent’anni le vacanze hanno subito alcune trasformazioni per effetto della digitalizzazione. Essa, consentendo le pratiche low cost o l’organizzazione personale del viaggio e lo scambio di informazioni tra i vacanzieri, ha modificato la struttura della filiera industriale turistica, allargandola a nuovi soggetti – il lavoro che un tempo era centralizzato dalle agenzie turistiche si è adesso molto diffuso, e ci sono molte più strutture ricettive, e in più luoghi. La crisi del Covid, tuttavia, sta mostrando la fragilità di questo settore economico, basato sul circolante e sul debito e impossibilitato a resistere a un’onda d’urto contraria anche solo per un paio di mesi.

In pochi settori come l’industria turistica l’idea di lussosi è democratizzata e differenziata secondo esigenze personali, e beni in passato considerati di seconda scelta, come la gestione familiare dell’accoglienza, sono diventati benefit accanitamente contesi.

Dalle prime villeggiature di élite al turismo di massa, dalle mete tradizionali alle nuove frontiere del viaggio, la vacanza ha assunto forme diverse, mantenendo però la sua funzione originaria: offrire un periodo di riposo, svago e scoperta, alla ricerca di benessere e di nuove esperienze.