La caspule collection firmata da Anita Palacios per la collezione Lenovo Tab Wear: un “raincoat” fatto con materiali riciclati che sposa la tecnologia e invita a vivere più liberi
Unire la creatività della moda con la tecnologia era la sfida proposta da Lenovo, marchio hi tech, famoso per i suoi prodotti tecnologici, che ha lanciato una capsule collection dedicata al concetto “mobile.” Una sfida, il cui risultato è stato condiviso con gli studenti di Accademia del Lusso lo scorso 22 febbraio.
L’evento in Spazio Lenovo
Gli studenti, accolti nello Spazio Lenovo di Milano dove è stata presentata la Lenovo Tab Wear Collection, una vera simbiosi a tra il mondo tech e quello del fashion. La missione è stata quella di realizzare un capo outerwear in grado di permettere l’utilizzo di un tablet extra-large anche in condizioni climatiche critiche, un nuovo modo di concepire l’abbigliamento che diventa ausiliare della tecnologia. E l’evento ha permesso agli studenti di incontrare Anita Palacios, Founder e Creative Director di Maium, che ha presentato il suo Cocoon Coat. Un poncho in grado di gonfiarsi proporzionalmente al calore desiderato, adattandosi alle molteplici temperature.
Anita Palacios è una designer che riassume in sé molte culture: olandese ma di origine argentina (e “ho anche un compagno italiano”). La sua idea di capo di abbigliamento si sposa anche con il meteo di Amsterdam, dove appunto vive: le piccole celle del poncho, gonfiandosi, abbracciano tutto il corpo quasi affettuosamente, e rendono il capo non solo confortevole e caldo, ma anche un elemento dal design avanguardistico. Quasi onirica è invece la sua metamorfosi: esattamente come un bozzolo, da cui il nome “cocoon”, è in grado di trasformarsi in un’amaca disegnata per resistere sia all’ambiente urban che in natura.
L’uso dei materiali riciclati
I materiali usati come ci racconta Anita sono “un poliestere riciclato composto da uno strato ecologico a finitura bionica”, il che potrebbe fa venire in mente qualche vicissitudine Asimoviana o semplicemente pensare a un poetico rapporto tra innovazione e moda. La potenza della missione del brand made in Amsterdam specializzato in raincoat è infatti misurabile dai suoi ideali: aumentare non solo la salute del processo produttivo (il 90% dei materiali utilizzati sono realizzati da fonti sostenibili e rendono il capo durevole e refrattario), ma anche la salute dello stile di vita degli acquirenti che si trovano tra le mani pezzi studiati per essere indossati anche in bicicletta, ( ad Amsterdam il mezzo di trasporto più usato ).
Il Poncho presenta notevole , preservare il confort nell’indosso del capo, l’agevolezza nei movimenti e la resistenza a situazioni climatiche anche estreme. Un modo per incentivare a uscire di casa e a ripristinare la connessione con la natura che spesso manca nelle grandi città. “I miei capi sono studiati per le persone comuni – ha spiegato Anita -, tanto che non utilizzo influencer per pubblicizzarli. Devono piacere a chi li indossa, e questo diventa il migliore passaparola possibile”.
Un nuovo modo di pensare
Il tutto finisce per rappresentare uno stile minimal e futuristico, che potremmo forse definire Cyber-Gorpcore. Con forme fluide che accentuano una certa leggerezza che, anche non indossando il capo, si riesce a percepire. La funzionalità invece di essere accessoria del design o viceversa, diventa tutt’uno, e la firma con pennarello indelebile fatta a mano da Anita sull’etichetta di ogni pezzo consacra la più sincera convivenza tra umanesimo, umanità e innovazione. La collaborazione con Lenovo presentata nell’affascinante Spazio milanese (non solo un punto vendita ma un vero e proprio Lab e punto d’incontro) è un grande passo nel rapporto tech & fashion. Ma soprattutto può essere la nascita di un nuovo modo pensare, un invito. E’ il work outdoor, il poter eseguire le nostre faccende online, non solo sconfinati dalle “grigie” mura degli uffici o di casa, ma anche persi e immersi nel respiro della natura, senza effettivamente preoccuparci. Evadere dallo spazio e dal tempo.