Napoli a Capodanno: per una fuga da 48h

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Tappa su Napoli per il capodanno 2024? I consigli di una napoletana se avete 48h da passare nella culla della sirena Partenope. 

Napoli è troppo grande, troppo ricca, e soprattutto troppo affollata in questo periodo dell’anno. Quindi il consiglio è solo uno: non perdete tempo a fare file fuori dai musei. Le cose da vedere sono tante e sicuramente dopo essere stati a Napoli non mancherà occasione di tornare, ancora e ancora, per poter godere di tutto quello che offre. Approfittate del tempo a vostra disposizione per camminare e perdervi tra le strade di una delle città più suggestive del nostro bel paese.

Napoli è una città accogliente, libera, folcloristica. Culla di meraviglie paesaggistiche, mitologia ed arte. E in qualche modo legata da uno stretto legame al periodo delle feste natalizie. Dalla via dei presepi alla tombola scostumata, tra un caffè da Mexico e una sfogliatella da Pintauro, due giorni per un bivio da percorrere in ambe le direzioni. 

Come arrivare e dove alloggiare a Napoli

Il modo migliore per arrivare a Napoli è con un treno veloce: si arriva nel centro città e da lì tutto è collegato con la metropolitana. Ma prima di spostarvi, se arrivate verso l’ora di pranzo, la prima tappa è da Mimì alla Ferrovia. E spero per voi che non siate a dieta perché a Napoli si viene ppe magna’. Pizza, mozzarella, fritti, pasta al ragù o alla genovese. La lista è lunghissima e il tempo poco. E soprattutto, almeno una volta, va mangiato pesce. E che sia fresco. Di allevamento e congelato a bordo lo trovate nel reparto apposito dell’Esselunga.

La posizione dell’albergo poi deve essere strategica. Il consiglio è quello di scegliere una sistemazione tra via Toledo e Museo per essere a pochi passi dal cuore del centro storico. E poi la fermata della M1 di Via Toledo è la più bella d’Europa, merita di essere vista.

Via Toledo è una delle vie dello shopping napoletano, la Corso Vittorio Emanuele milanese, che collega Mergellina e Piazza del Plebiscito a Piazza Dante e Spaccanapoli. Uscendo dalla metropolitana potete quindi scegliere l’itinerario da seguire. Da una parte: Galleria Umberto I, Palazzo Reale, Via Chiaia e il lungomare. Dall’altra: Port’Alba, San Gregorio Armeno, la Cappella di Sansevero con il Cristo Velato e il Duomo con il Tesoro di San Gennaro. Il tutto delimitato da vicoli e vicoletti dei Quartieri Spagnoli. E, vista la grande affluenza a Napoli in questo periodo, se avete in programma visite in siti culturali, prenotate!

Dove mangiare a Napoli?

Dove mangiare? La verità è che a Napoli ovunque si vada non si può che mangiare bene. Dalla colazione alla cena, la tradizione offre l’imbarazzo della scelta. Sicuramente si va sul sicuro da Brandi, dove è nata la pizza Margherita nel 1889, o dalla pizzeria Augusteo. Un solo consiglio, se vi state chiedendo dove mangiare la pizza più buona di Napoli: diffidate da nomi altisonanti e file chilometriche fuori dai locali. La cucina napoletana è povera. Pochi ingredienti che sposati sono una sinfonia per il palato. La prova del nove per andare sul sicuro? Consultate il menù. Se la pizza margherita costa più di cinque euro nun è ‘na pizza, è ‘nu chiummo

La tradizione dal caffè alla tombola

Il caffè. Se siete a Napoli non potete privarvi di un caffè. E no, non quello del neo Sturbucks sotto la Galleria Umberto I. E neanche quello di Gambrinus, lo splendido locale simbolo che affaccia su Piazza del Plebiscito. Ma quello di Mexico a Piazza Dante, o di Scaturchio su Via Toledo. O di qualsiasi altro bar incontriate lungo il vostro giro. Due consigli: in primis, il bicchiere d’acqua pulisce il palato e offre un’esperienza sensoriale più intensa. E va bevuto prima. In secondo luogo, se decidete di accompagnare il vostro caffè: a Napoli, brioches, cornetti e paste sono tre culti ben distinti. Attenti a cosa volete!

E a proposito di paste, se siete a Napoli non potete fare a meno di provare le sfogliatelle. Che siate tipi da riccia o da frolla, le migliori le trovate da Pintauro, piccola pasticceria storica di Via Toledo – e dove il dolce simbolo della città è nato nel 1818.

O ancora, sua maestà il babà. Con la panna o senza. Rigorosamente da Salvatore Scapperelli ai Tribunali e a pochi metri dalla via dei presepi. 

E poi siamo a Natale, di struffoli e pastiera te ne privi? Da Scaturchio a San Domenico Maggiore o su Via Toledo.

Pausa merenda? Per il dolce vi abbiamo già dato diversi spunti. Per il salato, assolutamente fritti: crocchè, frittatine. Rigorosamente da Di Matteo ai Tribunali se volete l’eccellenza. Oppure un cuoppo di olive di mozzarella al Bistrot Pan’e Muzzarell’ ai Decumani.

Per la sera, se volete vivere un’esperienza a 360° non potete non andare alla Trattoria da Nennella (dove dovete assolutamente provare la pasta, patate e provola servita nella forma di parmigiano) o, dato il periodo, prenotare per un tombola scostumata con i femminielli dei quartieri Spagnoli. E se cercate qualcosa di più romantico ma ugualmente suggestivo, potete prenotare da Zi Teresa ai piedi del maestoso Castel dell’Ovo nella baia dell’antico Borgo Marinari.

Prima di partire: tempo di regali!

Il regalo per eccellenza? Napoli è famosa per i suoi riti scaramantici e per la superstizione, il regalo quindi non può che essere o’ curniciello. Che può solo essere regalato. Acquistarlo per sé è un po’ come il gatto nero che ti taglia la strada, porta assaje male.