La sostenibilità è un elemento cardine della moda del presente e del futuro. Su questa nota si è sviluppato il workshop organizzato da Motomundi sull’economia circolare nel settore moda, al quale ho avuto la possibilità di partecipare come speaker nel ruolo di Senior Student dell’Accademia del Lusso.
Il mio intervento si è concentrato principalmente sull’impatto e l’importanza delle campagne di sensibilizzazione su temi green per le nuove generazioni, sul fast fashion, il greenwashing e l’importanza di sviluppare una cultura comune che porti i consumatori a creare come collettività i presupposti per lo svilupparsi efficace di un’economia circolare in ambito moda.
Le basi del mio intervento sono nate, in realtà, dalla possibilità offertami dall’Accademia del Lusso, durante la settimana della moda di Milano, di prendere parte alla sfilata della Brazilian Eco Fashion Week che vedeva presentate le collezioni primavera/estate di stilisti brasiliani che ideano, sviluppano e producono i propri capi con metodologia e materiali ecosostenibili. Ogni collezione presentata aveva evidenti radici culturali di rispetto per l’ambiente, per i materiali e per i lavoratori, e i designer riuscivano tramite le loro creazioni a trasmettere il loro senso di responsabilità e cura per l’ambiente in prima battuta, ma non solo, al pubblico.
Un senso primordiale di attaccamento e attenzione alle loro radici culturali e alla loro terra che non mi era mai sembrato di osservare nelle zone del mondo più ricche e più sviluppate nel settore della moda, nonostante le grandi campagne pubblicitarie pro- sostenibilità e le iniziative di sensibilizzazione al tema. Questa realizzazione è stata significativa per poter sviluppare dei ragionamenti critici a riguardo che, in seguito, ho potuto esporre e condividere con delle figure professionali affermate nell’ambito moda, esperienza che sono grata e orgogliosa di aver potuto sperimentare. Anche gli interventi degli altri ospiti erano legati da un filo conduttore ben definito: l’importanza dello sviluppo sostenibile del settore moda e la necessità di trasmetterne il valore alle nuove generazioni.
Abbiamo valutato tutti durante il workshop l’importanza del grande focus che è presente al momento sulla moda sostenibile e del fatto che si tratti di una delle aree in ambito moda più sviluppabili, infatti, con un impatto ambientale che coinvolge tutti gli step della catena di produzione: dall’estrazione delle materie prime fino allo smaltimento del capo, si è reso necessario volgere lo sguardo alle alternative sostenibili in ogni livello del settore, dalla produzione di haute couture al fast fashion. La conclusione a cui, in collettivo, siamo giunti, è che l’importante non è solo che le aziende e le imprese ora volgano la loro produzione in una direzione più sostenibile e responsabile ma è strettamente necessario che venga creata una cultura comune, simile a quella che ho potuto testimoniare durante la Brazilian Eco Fashion Week, che influenzi le decisioni dei consumatori e permetta loro di sviluppare un atteggiamento più consapevole e scrupoloso nei confronti del mondo della moda e che non sia dominante, invece, un interesse condizionato per la sostenibilità dovuto dall’impossibilità di agire come in passato. Solo con la cultura, infatti, è possibile che abbia successo lo sviluppo.
In conclusione, condivisa è stata anche l’ammirazione nei confronti di realtà economiche d’eccellenza che hanno l’interesse a produrre in modo responsabile, così come nei confronti di iniziative come il workshop a cui ho preso parte, che permettono di sviluppare riflessioni sul tema e nei confronti di istituti e accademie che decidono di offrire un percorso formativo che abbia alla base l’interesse reale nei confronti della moda sostenibile e del suo sviluppo in un sistema circolare, per poter permettere agli studenti di poter dedicare lo sviluppo della propria figura accademica e professionale a questa causa.
Matilde De Nobili
Studentessa di Accademia Del Lusso Milano
