Romane Poret: la moda che nasce dagli scarti

da | SUSTAINABILITY

In un mondo di eccessi, Romane Poret costruisce il futuro della moda partendo dagli scarti

E se vi dicessimo che con le bucce d’arancia della vostra spremuta mattutina potreste dar vita ad una cravatta? Ebbene sì, questo è solo una piccola parte di ciò che la designer francese Romane Poret sta condividendo sulle sue piattaforme social dallo scorso febbraio. Folgorata e ispirata dal “Ricettario delle Bioplastiche” di Margaret Dunne, Romane inizia a creare abiti, accessori e persino oggetti realizzati con buccia di frutta e verdura. Si tratta di un processo ancora in fase di sperimentazione, ma che ha già riscontrato un grande ascolto.

Il 27 febbraio 2025, a pochi giorni dal suo debutto su Tik Tok, Romane ha fatto una breve apparizione su Telematin, un programma televisivo francese, che ha mandato in onda il suo progetto. La presentatrice ha esposto ai colleghi e ai telespettatori una cravatta e un ritaglio di tessuto in bioplastica. Il tutto, realizzato con le bucce di barbabietola. Lasciando da parte i ghigni e le battute fatte sulla base della materia prima della creazione – reazioni che il seguito di Romane ha ritenuto irrispettose – i prodotti sono stati considerati morbidi e ben realizzati. Risatine e pregiudizi non hanno tuttavia fermato la diffusione di questa innovazione, che non è solo originale, ma rivoluzionaria.

L’obiettivo di Romane è realizzare prodotti di moda e design in maniera responsabile, facendo uso di scarti, avanzi e “rifiuti”. Frutta e verdura che supermercati gettano via a causa della rigidità degli standard qualitativi imposti dalla grande distribuzione. Alimenti perfettamente commestibili che per il loro colore, la loro dimensione o la loro forma non convenzionale diventano invendibili. La giovane designer ha deciso di voler cambiare le cose, e come illustra nei suoi video, ha trovato il modo di utilizzare nuovamente i prodotti di scarto. Tramite un determinato processo riesce a trasformare le bucce (principalmente) in una formula che, essiccata al sole, diventa un materiale lucido e resistente.

@studioevaporer

Une partie des bioplastiques en fruits et légumes ( avec les épluchures ) que j’ai fait ces deux derniers mois 🥒🍊🍌 Ils n’y sont pas tous car je ne les avais pas forcément filmés, et certains ont déjà été utilisé pour des objets, des vêtements ou autre 🙂 bbioplasticbbiomaterialsbbiodegradableb#bioplastique

♬ OUT OF MY LEAGUE – xpepporoniz

Questo tipo di bioplastica non ha come unico fine quello di diventare un capo di abbigliamento. Romane riesce infatti ad impiegarlo nella creazione di borse, lampade, cravatte e addirittura decorazioni per finestre. La sua ultima composizione: una vetrata in bioplastica con motivo marmorizzato ispirato alla glassa di una torta, realizzata per la “Salle à manger” di Paul Bonlarron, esposizione tenuta alla mostra “Les Nouveaux Esembliers” a Parigi, organizzata dal Mobilier national – istituzione che da secoli sostiene le creazioni e le arti contemporanee nei settori del design tessile e dell’arredamento.

In un mondo travolto dal fast fashion, Romane Poret sta rimodellando la moda una buccia alla volta. Portando avanti un processo produttivo interamente ecosostenibile è un’impresa che è stata raramente, se non mai, vista prima. Abbiamo bisogno di idee innovative come questa, adesso più che mai.

Articolo a cura di Marta Arcifa

Foto: Instagram @studioevaporer