4 donne designer della Berlin Fashion Week

da | NEW DESIGNERS

Queste stiliste emergenti presentate alla Berlin Fashion Week non rimangono dietro alle altre grande città. Presentiamo 4 donne che sono determinate e curiose.

Clara Colette Miramon

La sua collezione presentata alla Berlin Fashion Week si intitola “CARE” (cura). Presenta le richieste fisiologiche e psicologiche delle donne quotidianamente nella propria vita e nelle strutture sociali. Abiti aderenti, soprattutto con forme simili alle infermiere della guerra e alle divise del 1960 quando nasceva il femminismo. Crea corsetti in materiali atipici, mini gonne e vestiti con dei cut-out particolari e ben specifici. 

Vuole rappresentare un contrasto tra forza e vulnerabilità, la struttura e la morbidezza. Trasforma il concetto di prendersi cura in una forza che si avvolge attorno a noi. Infatti, Clara crea il suo brand omonimo con l’obiettivo di portare alle donne una consapevolezza del proprio corpo e aumentare la sicurezza in sé stesse.

Laura Gerte

Desiderio e Caos. L’ultima collezione presentata da Laura Gerte parla della complessità di essere una donna. Desiderio, impermanenza, piacere, inevitabilità, bellezza, rabbia e il decadimento. Porta in sfilata i capi che rappresentano la forza e la fragilità delle donne. 

Sfilano abiti delicati e fluttuanti con una forza particolare con i suoi tratti caratteristici. Questi sono il trompe l’oeil, stampe di patchwork, seta con la lavorazione smock e il piping spesso che vengono presentati nelle sue collezioni. Viene descritto da lei come una metafora visuale dell’armatura e l’intimità. Delicatezza, sfida, rigidità e morbidezza che si contrastano tra di loro.

Kitschy Couture

  “La collezione ‘Heimweh’ è una lettera d’amore alla mia eredità culturale” dichiara Abarna Kugathasan, stilista di Kitschy Couture. Porta alla Berlin Fashion Week i sari degli anni 90 e 2000 dall’India e le loro tecniche di ricamo in una collaborazione con Converse presentata in passerella. La collezione racconta una storia. La storia di una ragazza con due genitori immigrati e che si ritrova tra due mondi completamente diversi. 

Allo stesso tempo, celebra la diversità e la dualità di queste culture. Un percorso nella sua vita come adolescente e figlia di due genitori del Tamil trasferiti in Germania. È un omaggio a chi si sente come lei. Racconta attraverso la moda la ricerca costante di accettazione e appartenenza con la nostalgia del paese lasciato.

Sia Arnika

Summertime Sadness; la tristezza dell’estate e l’iconico brano di Lana del Rey. Sia Arnika lo rivista come una collezione che rappresenta una delle tante dualità nella vita dell’umano. La dualità di un bambino che vuole essere adulto e l’adulto che vuole afferrarsi alla propria infanzia come forma di scappare dalla propria realtà adulta.

Vestiti fatti per la nostalgia anziché la praticità. Tessuti trasparenti, capi troppo stretti e aderenti, forse dove non dovrebbero esserlo. Siccome è un brand danese, porta alla Berlin Fashion Week l’eredità nordica e crea delle tensioni tra il sintetico e l’organico e la femminilità e l’utilitarismo. Una collezione di introspezione che viene portata da una stilista che costantemente guarda il passato e lo riporta in un contesto moderno.

Foto: Pinterest e BFW Media Hub