Tra alghe, pigmenti naturali e sperimentazione, Emi ridefinisce il modo di pensare la moda, trasformandola in un atto poetico e consapevole
Emi è una bio-designer e ricercatrice che esplora l’affascinante incontro tra materiali naturali e sostenibilità, con l’obiettivo di offrire una visione alternativa e consapevole del mondo della moda. Le sue creazioni non sono semplici accessori, ma vere e proprie innovazioni: oggetti vivi, che dialogano con la natura rispettandone i ritmi e l’essenza. Il suo approccio fonde scienza, artigianato e immaginazione, dando vita a una forma di ricerca in cui il confine tra design e sperimentazione si dissolve. Ogni suo progetto è un invito a riflettere sul legame profondo tra moda e ambiente.
Intrecci di natura e immaginazione
Lavorando con biomateriali, sperimentando con alghe, pigmenti naturali ricavati dalla spirulina e coloranti alimentari, Emi trasforma elementi semplici in creazioni sorprendenti. La sua produzione segue un modello alternativo: locale, artigianale e circolare, con un forte radicamento territoriale. Proprio il legame con la città di Venezia ha contribuito a definirne l’identità creativa. Circondata dalla magia della laguna e dalla ricchezza delle sue alghe, la designer ha trovato una fonte inesauribile di ispirazione, decidendo di reinventare il design partendo dalla natura.

È in questo contesto che prende vita la Mermaid Bag, un oggetto simbolo del suo lavoro. Realizzata all’uncinetto con filati derivati da biomateriali, la borsa richiama l’estetica incantata di una coda di sirena. Più che un accessorio quotidiano, può essere considerata un pezzo concettuale: un esperimento giocoso, che mescola arte, design e innovazione. E proprio grazie alla sua originalità, la Mermaid Bag ha attirato l’attenzione di un pubblico curioso e sensibile, diventando l’emblema di un nuovo modo di intendere la moda: consapevole, poetico e profondamente connesso alla natura.
La nascita di un filato sostenibile
Il cuore delle creazioni è l’alginato, una polvere derivata dalle alghe che, in apparenza semplice, cela un potenziale straordinario. Questo materiale naturale viene disciolto in acqua, colorato con pigmenti vegetali e poi lasciato essiccare lentamente al sole, finché non si trasforma in un composto denso, compatto e pronto a essere lavorato. Da questa alchimia nasce un filato unico, il fondamento delle sue sperimentazioni tessili. All’inizio, però, il percorso non è stato semplice. Il filato originario era fragile, privo della flessibilità e della resistenza necessarie per diventare un materiale durevole. Da qui è iniziata una lunga fase di ricerca, fatta di prove, errori e continue revisioni. Emi ha testato ingredienti diversi, perfezionato processi e sperimentato nuove tecniche, fino a ottenere un filato in grado di coniugare estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente.

I materiali utilizzati provengono da fonti insolite ma accessibili: produttori locali, farmacie e perfino supermercati, poiché molti degli elementi impiegati trovano applicazione nella cosmesi o nella gastronomia molecolare. I pigmenti naturali – ottenuti da piante, scarti alimentari e spirulina – rafforzano ulteriormente l’impegno ecologico del progetto. Il filato che ne deriva è perfetto per l’uncinetto e le applicazioni di ricamo: leggero e profondamente originale. Un materiale che non solo racconta una storia, ma la intreccia, punto dopo punto.
Una rivoluzione verde per il futuro dei tessili
Il nuovo materiale a base di alghe potrebbe rappresentare un potenziale punto di svolta per il mondo dei tessili sostenibili. Le alghe sono una risorsa naturale abbondante e a crescita rapida. Offrono una soluzione rinnovabile e a basso impatto ambientale, il che le rende candidate ideali per dar vita a nuovi materiali ecologici. Convertire le alghe in filato potrebbe ridurre significativamente la dipendenza dalle fibre sintetiche e abbattere la produzione di rifiuti. Si offrirebbe così un’alternativa realmente biodegradabile all’industria della moda e al design tessile. Ma il vero valore di questo materiale sta nelle sue molteplici qualità.

È biodegradabile: a differenza delle fibre sintetiche, il filato di alghe si decompone naturalmente, contribuendo a ridurre l’accumulo nelle discariche. Versatile in quanto può essere combinato con altri materiali sostenibili, come cotone biologico o canapa, per migliorarne la consistenza, la resistenza e l’adattabilità a diversi usi. E Personalizzabile. I pigmenti naturali permettono di colorare i filati senza ricorrere a tinture chimiche, garantendo un processo più rispettoso dell’ambiente. Nel caso di Emi siamo ancora all’inizio di questa esplorazione, ma proprio per questo sperimentare oggi significa essere parte attiva di una trasformazione concreta. Per un futuro più consapevole, dove bellezza, innovazione e sostenibilità si intrecciano in ogni fibra.
Ripensare la moda, immaginare il futuro
Attraverso il suo lavoro di bio-designer, Emi non si limita a creare oggetti innovativi: propone una visione alternativa del futuro, in cui i biomateriali non sono solo frutto di ricerca tecnologica, ma strumenti capaci di trasformare il nostro modo di vivere e di pensare. Le sue creazioni raccontano un nuovo paradigma, in cui la moda non è più effimera, ma diventa un linguaggio che ci riconnette con la natura e con il tempo lento dei suoi processi. Ogni suo progetto è un invito a riflettere sul valore della sostenibilità e sulla responsabilità che abbiamo come individui e come collettività. In un sistema spesso dominato dalla logica dell’“usa e getta”, Emi ci mostra che è possibile immaginare un modo diverso di fare moda: più consapevole, più etico, più umano.
«Il mio obiettivo – afferma – è sperimentare il più possibile, per rendere questi materiali sempre più versatili e durevoli. Solo così potranno trovare spazio nella quotidianità, trasformandosi in soluzioni concrete e accessibili.» In un mondo dove la bellezza non dovrebbe mai costare la salute del pianeta, Emi ci ricorda che anche la moda può essere un atto d’amore verso ciò che ci circonda.
Foto: Official Ig account Emibiolab