Tra make-up virali e skincare consapevole, i dupes sono il nuovo oggetto del desiderio per chi vuole tutto… tranne il prezzo pieno
C’era una volta il sogno di ogni adolescente beauty addicted: possedere un rossetto Dior o una palette di ombretti Chanel, simboli status e bellezza che popolavano wishilist e bacheche Pinterest, che però sembravano quasi irraggiungibili. Ma oggi è ancora davvero così? Assolutamente no, anzi la nuova aspirazione delle nuove generazioni è scovare il doppione perfetto a un quinto del valore originale.
In un’epoca in cui la Gen Z è sempre più attenta a ciò che acquista, la cosiddetta “dupe culture” sta ridefinendo sempre più velocemente i codici del beauty.
Quindi se questa è la prima volta che ne senti parlare, benvenuto nel mondo delle alternative economiche beauty, dove il lusso si misura in performance, non in etichette.
Cos’è un dupe?
Nel mondo della cosmesi, il termine “dupe” deriva dalla parola “duplicate”, ed è usato per descrivere prodotti ispirati a brand di lusso, che imita formula, finish, colore ed effetto, ma con la grande differenza del costo, che in questo caso risulta decisamente più accessibile e vantaggioso.
Questi prodotti equivalenti offrono spesso prestazioni simili agli originali, rendendoli molto popolari tra chi desidera qualità senza dover spendere una fortuna.
Una rivoluzione firmata TikTok
In un’epoca in cui TikTok è sempre al centro di ogni trend, poteva forse restare fuori anche da questo?
La piattaforma ha avuto un ruolo chiave nel trasformare i contenuti legati al makeup accessibile in una vera e propria ossessione virale. Hashtag come #dupe, #makeupdupe o #skincaredupe raccolgono miliardi di visualizzazioni. Influencer e content creator mettono a confronto prodotti in video “faccia a faccia”, confrontando i grandi nomi del lusso con le loro controparti economiche più promettenti.
Indovinate qual è il format più virale? “Se ami questo, prova questo.” E il risultato è spesso sorprendente: il la versione economica regge, e a volte supera l’originale.
Perché piacciono così tanto?
Con l’inflazione che colpisce anche il mondo del beauty, spendere 60 euro per un illuminante non è più una scelta così scontata. Perché farlo quando puoi ottenere lo stesso glow con un prodotto da 8 euro? La Gen Z lo sa: risparmiare non significa rinunciare alla qualità, ma semplicemente fare scelte intelligenti.
Non siamo più quelli che comprano solo perché “è di marca”. Insomma, siamo cresciuti con Yuka, INCI Beauty e tutorial di skin care sui social alle 2 del mattino! Ora leggiamo gli Inci meglio di un’etichetta nutrizionale e sappiamo distinguere un attivo reale da un ingrediente inutile o messo lì per fare scena. Il packaging ci piace, certo, ma non ci basta più. Vogliamo sapere cosa c’è dentro e soprattutto se funziona.
E non è solo questione di formula, è anche una questione di scelte etiche. Sempre più brand low cost: come E. L. F. Catrice, Essence o Revolution sono cruelty-free, alcuni anche vegan e attenti all’ambiente. E questo per noi fa la differenza. Perché scegliere in base ai propri valori è una forma di bellezza che non passa mai di moda.
Infine, diciamolo: scegliere un gemello smart non è solo una strategia per risparmiare, è un atto di ribellione soft. È dire: Non ho bisogno di un marchio di lusso per sentirmi al top. È abbracciare un’idea di bellezza più autentica, accessibile e soprattutto consapevole. In poche parole? È beauty, ma con cervello.
Prodotti cult e le loro alternative
Ecco una lista di alcuni delle alternative economiche più famosi e più convenienti dell’ultimo periodo:
Benetint vs. What A Tint! di Essence
Il famoso Benetint di Benefit è il re dei blush e lip tint, ma il What A Tint! di Essence offre la stessa colorazione intensa e naturale, con una tenuta incredibile e soprattutto a un prezzo super conveniente. Vibe uguale, più soldi nel porfafogli!
How Many Carats di Fenty beauty vs. Diamond Haze di Catrice
Se vuoi l’effetto luminoso e scintillante di How Many Carats di Fenty beauty ma senza far lievitare il conto in banca, il Diamond Haze di Catrice è il dupe perfetto. Stessa brillantezza incredibile, con una finitura shimmer da red carpet… ma a una cifra da quotidiano.
Soft Pinch Luminous Powder Blush di Rare Beauty vs. Colorful Blush Glaze di Sephora Collection
Il blush luminescente di Rare Beauty è amatissimo per il suo finish radioso e naturale, con una texture liscia e leggera. Se cerchi qualcosa di simile, prova il Colorful Blush Glaze di Sephora Collection: formula setosa molto simile, colore vibrante e un po’ di luminosità, però con più risparmio!
Gloss Bomb Luminizer di Fenty Beauty vs. Lifter Gloss di Maybelline
Il Gloss Bomb Luminizer di Fenty è famoso per il suo effetto rimpolpante e il finish lucido, ma il Lifter Gloss di Maybelline offre l’identico look volumizzante e splendente, con un applicatore facile da usare. L’unica differenza? Quanto andrai a spendere!
Contour Wand di Charlotte Tilbury vs. e.l.f. Halo Glow Contour Beauty Wand di e.l.f
Il Contour Wand di Charlotte Tilbury è uno dei prodotti più desiderati per scolpire il viso con eleganza e semplicità. Ma se vuoi un effetto snatched senza spendere una fortuna, il Halo Glow Contour Beauty Wand di e.l.f. è il gemello low cost perfetto: stessa texture fluida, facile da sfumare, finish naturale e definito. Il risultato? Guance scolpite e portafoglio salvo.
Lip Oil di Clarins vs. Lip Oil di Essence
Il Clarins Lip Oil è un trattamento che lascia le labbra morbide e luminose, ma l‘Essence Lip Oil fa un lavoro altrettanto ottimo: idrata, lucida e offre anche una leggera tonalità. Entrambi non appiccicosi, ma uno ti lascia più soldi per un altro prodotto!
Soft Pinch Liquid Blush di Rare Beauty vs. Camo Liquid Blush di e.l.f
Il blush liquido di Rare Beauty è un cult per la sua formula leggera, pigmentata e facilmente sfumabile, che regala un effetto naturale e splendente. Ma se vuoi lo quell’effetto senza spendere troppo, prova il blush liquido di e.l.f.: ha una texture simile, un’applicazione super semplice e un colore che dura a lungo, tutto a una somma più abbordabile.
Immagini: Pinterest
