Spesso ignoriamo i segnali del nostro benessere mentale, ma è fondamentale imparare a riconoscerli e a prendercene cura.
Maggio è il mese della salute mentale e ci sembra il momento giusto per fermarci un attimo e parlarne, con sincerità. La salute mentale non è qualcosa che riguarda solo chi ha una diagnosi o chi “sta molto male”. È una parte fondamentale della vita di tutti. C’entra con come affrontiamo le giornate, con il modo in cui gestiamo lo stress, con le relazioni, con le scelte che facciamo, con la capacità di stare bene con noi stessi. E proprio come succede al corpo, anche la mente può attraversare momenti di difficoltà. A volte si tratta di stanchezza che non passa, altre volte di pensieri che girano in tondo, di notti insonni, di giornate in cui sembra tutto troppo. Succede, ed è normale. Ma parlarne è fondamentale.

L’ansia, ad esempio, non è solo sentirsi agitati. È uno stato che può diventare costante, portare sintomi fisici, influire sulla vita sociale o sul lavoro. La depressione non è solo tristezza, ma una specie di vuoto difficile da spiegare, una fatica che non si vede ma si sente in tutto. I disturbi alimentari non riguardano solo il cibo, ma spesso parlano di disagio, di controllo, di come ci si percepisce. I disturbi ossessivi non sono solo manie: possono occupare la testa e le giornate, rendendo difficile anche quello che per altri è semplice. La Generazione Z si trova spesso a fare i conti con tutto questo, in un mondo in cui si è sempre esposti, connessi, confrontati. Ci sono le pressioni scolastiche, le aspettative, il futuro che fa paura, la crisi climatica, la precarietà. E poi c’è anche quella solitudine sottile che si può provare anche quando si ha intorno tanta gente.

Ma c’è anche una cosa bella: se ne parla di più. Sempre più persone, soprattutto giovani, stanno iniziando a dire “non sto bene” senza vergogna. A cercare aiuto, a condividere, a prendersi cura. È un passo enorme. E allora parliamone meglio, con onestà. Perché è importante sapere che non serve arrivare al limite per chiedere aiuto. La terapia non è solo per chi “non ce la fa più”. Può essere uno spazio per conoscersi meglio, per capire cosa si prova, per trovare strumenti utili. Anche parlare con una persona di fiducia, aprirsi, uscire dal silenzio può cambiare tutto.

Prendersi cura della propria salute mentale è fatto di tante cose piccole: dormire abbastanza, fare movimento, stare lontani da ciò che ci mette addosso pressione inutile, riconoscere quando serve una pausa, coltivare relazioni vere, darsi il permesso di dire “oggi non va”. E sì, anche accettare che non sempre dobbiamo essere produttivi o felici o brillanti. Questo è il primo di una serie di contenuti che pubblicheremo durante la giornata, per provare a guardare da vicino quello che spesso si evita di nominare. Non abbiamo soluzioni magiche, ma vogliamo contribuire a far sentire che parlarne è possibile, che esistono strade, che non si è soli. Perché la salute mentale riguarda tutti. E prendercene cura dovrebbe essere normale, non eccezionale.
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