Hot ugly men: i brutti piacciono, eccome

da | LIFESTYLE

Hot ugly men o hot rodent men, come li volete chiamare chiamateli, ma sappiate che il brutto è il nuovo bello. Dite addio agli stereotipi della bellezza tradizionale.

Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace e parrebbe che il brutto ha tutto un altro fascino. Sono tantissime le amiche e altrettanti gli amici che mi hanno confessato durante gli anni che l’uomo bello sì, piace, eh, però quello un po’ più bruttino ha tutto un altro fascino. Parrebbe perfino che il belloccio dopo un po’ stanca.

Ora, considerato il tipo di società in cui siamo verrebbe da pensare che nessuno è salvo. Passiamo le ore a renderci il più belli possibili e poi alla fine il vero fascino ce l’ha chi non rientra nei canoni che tutti inseguiamo affannosamente. Oggettivamente viviamo in una società che adora e brama l’estetica patinata, abituati tutti a vedere il bello dalla mascella definita e i tratti scolpiti. Ma a quanto pare l’attrazione esercitata da un uomo che non si può incasellare nei più classici dei canoni è decisamente più forte di qualsiasi mascellone.

Jane Birkin su Serge Gainsbourg diceva: “non era bello, lo so. Ma aveva un tale carisma, una tale presenza“.

hot ugly men
photo via Vogue France

Se chiedete a qualcuno che si accompagna di un uomo definito dalla maggior parte un “bruttino” (sempre facendo riferimento ai canoni tradizionali di bellezza), vi risponderà che è tutta una questione di carattere più che di bellezza. Si parla di savoir faire, un saperci fare così perfetto da far dimenticare qualsiasi inestetismo presente. C’è chi dice che gli uomini brutti sono meglio di tutti gli altri, “da un sapore del tutto diverso. “tutto un altro sapore”.

Anche qui si scade in un certo cliché: l’uomo non bello deve ingegnarsi per rendersi più interessante degli altri. Un po’ come quando su National Geographic mostrano come l’esemplare maschio della specie più rara, per potersi accoppiare necessita di aprire la sua lunga coda coloratissima, fare una giravolta e inventarsi un ballo da talent show per riuscire a farsi considerare dalla sua compagna. Che tra l’altro, nel mondo animale la femmina spesso risulta decisamente “vestita” molto meno bene per l’occasione.

C’è chi la definisce una legge di compensazione: se non sei bello devi essere estremamente simpatico, almeno.

Su chi poi è definibile “non bello” c’è da fare ancora un’altra premessa. Principalmente perchè la bellezza non è per nulla definibile oggettivamente una volta per tutte. Possiamo però riconoscere che se pensiamo a Vincent Cassel l’aggettivo sarebbe affascinante, ma se parlassimo di Matthew McCounaghy sarebbe decisamente bello.

hot ugly men
photo via Pinterest

Vincent Cassel, assieme a tanti altri, può rientrare alla stragrande in quella che viene definita la categoria degli “ugly hot men“. Uomini che non sono attraenti per i canoni tradizionali, ma che hanno quel non-so-che che li rende davvero affascinanti. Spesso presentano tratti insoliti che svicolano da quelli classici che tutti amano e proprio per quello hanno quel fascino da cui non sapresti difendere neanche davanti alla più cara delle amiche. Adam Driver, Jeremy Allen White.

Sembrerebbe che poi “Challengers” di Guadagnino abbia permesso a questi uomini di ricevere ancora più fama arrivando perfino a coniare un altro nuovo (simpatico? forse) termine: “hot rodent man”.

Maggio 2024, Dazed pubblica un articolo. Il titolo: “all anyone wants is a hot rodent boyfriend. Golden retriever boyfriends are over, sexy rat men are in”.

In copertina Josh O’Connor e Mike Feist di “Challengers”. La storia è che si sarebbe creata una nuova estetica che vede protagonista l’uomo definito letteralmente come roditore. Barry Keoghan, Kieran Culkin, Tom Holland e Matty Healy. Tutti uomini dalla corporatura esile e tratti non convenzionali che danno vita a un viso decisamente non vicino a quello che molti definirebbero come bello.

photo via Flacon Magazine

Al di là dell’innecessario continuo mettere a confronto gli uomini, che non fa neanche troppo bene a loro, quello che si percepisce è un cambiamento nei gusti. Prima di tutto dei registi e dei produttori. Una virata di rotta del mondo dello spettacolo che ora predilige un’estetica più umana, meno finta. Il tutto accompagnato da un’ideale di sicurezza e tenerezza associato a questa categoria di uomini. Insomma, non è più l’uomo muscoloso e alto che ci fa sentire al sicuro, ma quello che ci parla dei seguo sentimenti in modo chiaro e deciso.

Sarebbe il carisma ad aver permesso ai rodent men di diventare i nuovi sex symbol.

hot ugly men

Di nuovo qua, alla simpatia. Al bello che non balla preferiremmo sempre il bruttino che ha preso lezioni di comicità. Uomini eclettici il cui primato viene dato a Dustin Hoffman, uno dei primi a non essere ritenuto bello, ma che è tanto amato per il suo fascino. Il passaggio di testimone da un Ryan Gosling a un Jeremy Allen White è avvenuto sopratutto negli ultimi anni, dove forse ci siamo resi conto che la bellezza non è così semplice da definire.

Il modo di fare, l’atteggiamento, il modo di essere. Questo è quello che sta alimentando l’aura di questi “brutti” che piacciono. Il loro, poi, essere ben lontani da un’ideale maschile classico, spesso tossico dove il machismo trova la sua massima espressione è un gigantesco punto a favore in quanto a fascino.

photo via Amazon

La venuta degli hot rodent men è a suo modo uno strumento che scalfisce ancora di più il già fragile ideale dell’uomo maschio tutto muscoli e zero sentimenti che, fortunatamente, sta venendo smantellato.

Insomma, alla fine anche qui non è un fatto di estetica, ma sopratutto di personalità. La redazione della sezione Style del New York Times racconta che proprio il loro non essere stereotipicamente maschili potrebbe far girare la testa a tutti. Se poi la bellezza è negli occhi di chi guarda c’è da dire che siamo sicuramente tutti stati dello stesso oculista.