Tutti la conoscono come la “bellasignora” del giornalismo di moda. Anna Riva muore all’età di 90 anni portando con se la memoria di uno straordinario made in Italy nascente.
Il mondo della moda è in lutto per la perdita di una delle più grandi penne delle cronache mondane italiane: Anna Riva. Braccio destro di un’altra storica Anna del fashion system, la mitica Anna Piaggi. Nata nel 1935 a Reggio Emilia Anna studia giurisprudenza, ma il suo talento per la moda non tarda a farsi scoprire. Nel 1958 comincia, infatti, la sua carriera in Max Mara. Ma il passaggio decisivo è quello alle pagine del mensile “Arianna” edito da Mondadori dove, al fianco della Piaggi, diventerà narratrice della nascente moda italiana.
Il suo arguto senso estetico e la sua sensibilità ai cambiamenti del costume la porteranno sulle pagine di Linea Italiana dove diventerà talent scout di talenti emergenti, oggi stilisti affermati. E dopo Linea Italiana è il tempo di Annabella, era il 1975, ma 5 anni dopo la moda uomo attendeva Anna. Fu nel 1980, infatti, che le venne offerta la direzione di Mondo Uomo, rivista di moda maschile fondata da Flavio Lucchini.


La Riva è stata testimone di un momento storico in cui la moda italiana stava realmente nascendo. In una piacevole conversazione sulle pagine del sito bellasignora.it la giornalista racconta quello che pensa di stilisti di fama mondiale, per lei amici, che ha, spesse volte, avuto il piacere di veder debuttare. Su Armani racconta l’importanza della coerenza così come per Versace e Ferrè. Del mitico Gianni dice: “era un grande innovatore, il primo a far nascere il fenomeno delle top model, un uomo buono e raffinato“. Mentre di Ferrè spiega: “Anche Gianfranco è stato superlativo, la sua camicia bianca, le sue linee scolpite, il suo essere architetto e stilista in un’unica essenza ne hanno determinato uno stile ancora decisamente attuale e immortale di conseguenza“.
Ma non solo commenti ai grandi nomi del suo made in Italy, la Riva parla di tutto il panorama moda. Di Lagerfeld racconta: “persona squisita ed educatissima, unico nel creare eventi, non sfilate, per un pubblico esclusivo“. Mentre su quel genio di Galliano dice: “scenografico, teatrale , favolosamente pazzo da legare“. Ma poi torna subito in Italia per uno splendido pensiero sul duo siciliano Dolce&Gabbana: “unici nel loro genere, strepitosamente bravi nel creare l’apoteosi nelle loro sfilate, promulgatori di uno stile siculo-materno vero marchio di fabbrica del gruppo“.
Un’altra delle grandi testimoni della moda ci lascia, così la ricorda la sua direttrice Gisella Borioli sulle pagine del Corriere: “Anna anche tu ci hai lasciato. Ti ricordo come un vento profumato in redazione, sempre sorridente, sempre informata, sempre positiva, sempre ricca di storie di raccontare. Ti ricordo nella tua prima redazione con noi, a Mondo Uomo, con la tua carica e la tua curiosità. Sono ormai molti i colleghi che ti aspettano lassù. Una intera generazione di giornalisti che ogni giorno ne perde qualcuno“.
Foto: bellasignora.it