Q-CYCLE di Pompea: la nuova wave della sostenibilità

da | SUSTAINABILITY

Vi siete mai chiesti che fine fa un pneumatico esausto? 

O meglio: quale nuova vita potrà mai avere, oggi, un materiale considerato rifiuto? Se la moda oggi riesce ancora stupire, lo fa come Pompea, ovvero, sporcandosi le mani. Decidendo di uscire dal perimetro patinato del design e confrontarsi con l’urgenza del reale. 

Ed è proprio da questo bisogno che nasce Q-CYCLE, la nuova collezione sostenibile firmata Pompea, presentata nel cuore di Milano. 

In collaborazione con Mauá, il brand di e-bike dal design pulito e dall’anima green, Pompea ha messo in scena un progetto che parla di moda, sì — ma anche di rigenerazione, di tecnologia, di visione.

Q-CYCLE è una capsule che reinterpreta il concetto di upcycling in chiave ultra-contemporanea: grazie alla tecnologia Q-CYCLE® by Fulgar, sviluppata attraverso il processo ChemCycling® di BASF, pneumatici fuori uso diventano filati di poliammide pronti per essere trasformati in capi confortevoli, performanti e sostenibili. 

E se ti sembra poco, forse è perché ci siamo abituati a vedere la sostenibilità come mera mossa di marketing e greenwashing e non come missione.

Il risultato è tangibile, indossabile, reale.

Una collezione che gioca con texture leggere ma resistenti, pensata per un corpo che si muove, che viaggia, che vive. Un corpo libero — e soprattutto consapevole. 

Perché la nuova moda non è più solo estetica: è una questione di scelta, di responsabilità, di linguaggio. E Pompea questo lo sa bene.


Da sempre punto di riferimento nel mondo dell’intimo seamless, oggi il brand italiano rilancia il proprio vocabolario, trasformando la parola comfort in qualcosa che va oltre la vestibilità. È comfort per la pelle, ma anche per la coscienza. 

Pompea: si può fare meglio. Si deve.

In un presente dove il green è spesso un’etichetta stinta, Q-CYCLE è invece un atto politico gentile, un invito a guardare gli scarti non più come fine, ma come inizio. Perché la vera innovazione non è nei materiali, ma nello sguardo che scegliamo di avere sul mondo.

Foto: Pompea