Faig Ahmed: Sculture di tappeti

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I tappeti surreali di Faig Ahmed trasformano la tradizione, reinventano l’antico attraverso arte e innovazione.

Faig Ahmed, classe 1982, è un artista contemporaneo nato a Baku, in Azerbaigian, dove tutt’ora vive e lavora. Dopo essersi laureato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Baku nel 2004, ha esplorato diversi linguaggi artistici, spaziando dalla pittura alla videoarte, fino all’installazione. A soli venticinque anni ha rappresentato l’Azerbaigian alla Biennale di Venezia, guadagnandosi un posto di rilievo sulla scena artistica internazionale. Pur avendo un’indole creativa e poliedrica, sono soprattutto i suoi tappeti surreali ad averlo reso celebre nel mercato dell’arte contemporanea. Queste opere, spesso di dimensioni monumentali, reinterpretano i tappeti azeri tradizionali in chiave innovativa, mescolando il patrimonio culturale del suo Paese con elementi visivi ispirati al linguaggio digitale. Il risultato è un affascinante dialogo tra passato e presente, tra tradizione e modernità.



La tessitura come linguaggio di rottura e connessione

Attraverso le sue sculture di tappeti, Faig Ahmed sovverte la tradizione del design persiano e azero, non limitandosi a spezzare il legame tra arte e storia, ma riscrivendolo. L’artista decostruisce la tessitura tradizionale, sfidando le convenzioni con distorsioni concettuali che rivelano il lavoro nascosto dietro ogni intreccio. La sua ricerca esplora il delicato equilibrio tra tradizione e modernità, indagando il significato e la forma degli elementi decorativi. Rompere con il passato, per Ahmed, significa anche creare connessioni tra i pattern tessili del suo Paese e quelli di altre culture, dal Perù alla Cina, dall’Iran al Caucaso. In Azerbaigian, la tessitura era un’arte riservata alle donne, e in passato, le spose lasciavano la casa paterna portando con sé solo i tappeti, intrecciati per loro dalle madri o dalle nonne. In questo senso, il tappeto diventa un crocevia di riferimenti religiosi, letterari e di costume, ma anche un simbolo ambivalente, carico di significati profondi.

Tra tradizione e digitale: la metamorfosi dei tappeti di Faig Ahmed

Partendo dal design dei tradizionali tappeti dell’Asia centrale, l’artista reinterpreta le sue opere attraverso il computer, incorporando pixel e glitch—quei malfunzionamenti digitali che generano schermate caotiche e dai colori vivaci. Il disegno così ottenuto viene poi trasferito su modelli a grandezza naturale e intrecciato su telai tradizionali da un gruppo di artigiane. Ogni sua creazione è un atto di rottura, un’innovazione che scuote le convenzioni. Sono gli stessi elementi del pattern a ridefinirsi all’interno dell’opera: Ahmed li isola e, grazie alla progettazione digitale, dona loro una nuova tridimensionalità. I suoi tappeti tessili si sviluppano in modo regolare fino a un certo punto, per poi dissolversi in una colata fluida e surreale—un’illusione ottica ottenuta con tecniche di tessitura tradizionali. In altre opere, l’artista trasforma l’intricata trama del tappeto in una matrice digitale contemporanea, fatta di pixel e distorsioni spaziali. Le forme si curvano, si deformano, si liquefano, dando vita a oggetti in cui lo sguardo si perde, tra segni che si spostano, si frantumano e si dissolvono.



Grazie alla sua capacità di fondere tradizione, innovazione e creatività, Faig Ahmed si è affermato sulla scena artistica internazionale. Le sue opere sono state esposte in grandi metropoli come New York, Mosca, Londra e Berlino. Nel 2016 ha conquistato anche il pubblico italiano con una mostra al MACRO Testaccio di Roma, dove ha presentato l’imponente installazione Points of Perception. Come disse Alberto Giacometti: “L’oggetto dell’arte non è riprodurre la realtà, ma creare una realtà della stessa intensità.” Allo stesso modo, Ahmed esplora il potere evocativo dei tappeti tradizionali, trasformandoli con un gesto audace in visioni alternative. Le sue opere diventano un ponte tra passato e presente, reinventando la tradizione in una chiave sorprendentemente contemporanea.

Foto: Pinterest