Forma: la moda è in mano alla Gen Z

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Le creazioni degli studenti, le performance, l’incontro con i professionisti del settore: a dare forma alla moda, è la nuova generazione.

È giunta oggi al suo termine Forma, la manifestazione che ha preso vita presso i suggestivi spazi della Nuvola di Fuksas a Roma, e che ha celebrato le diverse prospettive di moda, arte e creatività dal punto di vista delle Accademie di Moda della capitale. Sono state due giornate piene, vive, frenetiche, durante le quali è stato possibile immergersi nel cuore pulsante della creatività degli studenti delle diverse scuole. In altre parole, un tuffo nel futuro della moda.

Ciò che ha conferito ancor più significato all’evento, è stato l’incontro tra nuove e vecchie generazioni: grazie ai diversi talk con i tantissimi professionisti del settore, quasi in un simbolico gesto di passaggio del testimone, i designer e gli esperti che hanno preso parola lo hanno fatto con lo sguardo volto verso il domani. Raccontando le loro storie, i retroscena del loro lavoro, aneddoti ed esperienze, hanno invitato il loro pubblico, composto per la stragrande maggioranza da giovanissimi, a credere nelle proprie capacità. Ma soprattutto, a farlo con la consapevolezza delle grandi sfide ed ostacoli di cui è costellato il panorama odierno. Questo, ancor di più, li ha spinti a lanciare un grido di incoraggiamento.

La prima giornata

Ad inaugurare la prima giornata della manifestazione, una folla di studenti che già da molto prima dell’apertura, attende fuori la struttura. La Nuvola si riempie in pochissimo tempo, i visitatori passano fra le installazioni e gli stand di ogni Accademia, presso i quali è possibile non solo conoscerne i lavori e ottenere informazioni, ma anche toccare con mano le attività di ognuna. Allo stand di Accademia del Lusso, ad esempio, oltre ai tantissimi bozzetti che facevano da sfondo ai manichini esposti, si poteva fare esperienza dell’arte senza tempo del ricamo.

A proposito di bozzetti, la loro importanza è stata uno dei punti chiave del primo intervento della mattinata, quello di Cecilia Casorati, Alfredo Pirri ed Antonio Marras. Proprio Marras, dice infatti di non uscire mai senza un blocco sul quale poter scarabocchiare e colorare. Cosa che per l’appunto ha fatto anche durante il talk. A seguire, una conversazione sul ruolo dello styling nella costruzione della personalità dei cantanti, con Nick Cerioni, Claudio Fasulo e Stefano Mastropaolo. Poi una lunga pausa. L’attesa viene però ripagata con una grande presenza: quella di Giancarlo Giammetti, co-fondatore di Maison Valentino. Con spirito autoironico, ed un’attenzione verso i giovani che sognano la moda, l’intervento ha ripercorso la storia dell’iconica casa di moda romana, e promosso l’apertura della rinnovata Fondazione Garavani-Giammetti. Per concludere, una standing ovation lunghissima: un grazie per la bellezza regalataci negli anni.

Foto: Martina Ferraro

Enrica Alessi e Paolo Stella hanno proseguito, ponendo l’accento su un tema di cui si parla fin troppo poco: il fallimento. Visto come forza motrice, piuttosto che come sconfitta. L’ultimo incontro, quello con Maria Grazia Chiuri, attuale direttrice creativa di Dior, e Pietro Ruffo, artista, è stato una celebrazione della sinergia fra arte e moda. E delle modalità con le quali riescono a collaborare e mettersi in risalto l’un l’altra. I due, legati da una forte amicizia, hanno ripercorso le loro collaborazioni e ne hanno svelati i retroscena.

Seconda, ed ultima, giornata di Forma

Durante la seconda giornata, anch’essa caratterizzata da una grandissima affluenza, proseguono le attività. Tra le mostre di abiti, le performance e il DJ set, i talk hanno continuato a susseguirsi nell’auditorium della Nuvola. Primo fra tutti, Marco De Vincenzo, in conversazione con Simonetta Gianfelici: ripercorrendo i suoi studi, la formazione e gli inizi, il direttore creativo di Etro ha incoraggiato i tanti ragazzi in sala, rimettendosi nei panni dello studente che è stato. Sara Sozzani Maino e Matteo Ward hanno poi analizzato la sostenibilità nella moda. Subito dopo di loro, tutt’altro mondo: quello del cinema, in un talk a cura dei costumisti Carlo Poggioli ed Eva Coen.

Tutte le cose belle giungono ad una fine prima o poi. Anche Forma. Ma non senza una degna ciliegina sulla torta: Domenico Dolce. Intervistato da Serena Tibaldi e Michele Ciavarella, lo stilista si racconta forse per la prima volta. Premette infatti che non è solito parlare di sé, eppure lo fa con una spontaneità ed una simpatia che conquistano l’intero teatro. Tramite aneddoti, clip (a seguito delle quali lo vediamo asciugarsi gli occhi) e racconti d’infanzia, il designer ci porta in un viaggio alla scoperta dell’evoluzione di Dolce e Gabbana, fino ad arrivare alla promozione della mostra “Dal cuore alle mani”, in arrivo a Roma a maggio.

Forma è stata culla della creatività. Con abiti, accessori, performance e talk di ogni tipo. Il fil rouge che ha tenuto insieme una così ampia moltitudine di prospettive diverse, è stato uno solo: l’estro dei giovani talenti. La Gen Z è stata protagonista, sia parlando in prima persona attraverso le sue creazioni, sia diventando principale destinatario delle tantissime parole che hanno preso vita durante gli incontri. Oggi, più che mai, Roma è moda. Moda giovane.

Foto: Instagram